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martedì 14 maggio 2013

E ancora sui test Invalsi di matematica

3 commenti:

Flavio Maracchia ha detto...

Chiarissimo professor Israel, sono un maestro elementare impegnato nell'insegnamento delle discipline scientifiche, ma con una spiccata allergia alla matematica "animista", quella nella quale, tanto per capirci, i numeri bussano alle porte, chiedono in prestito le decine (senza mai restituirle), o nella quale le virgole camminano indisturbate come insetti su e giù per moltiplicazioni e divisioni. Sono dell'idea che i bambini imparino meglio giocando (come succede del resto a molti cuccioli nel mondo animale) ma questo non centra nulla con la volgare carnevalata messa in scena da chi crede che per divertirli occorra dire banali sciocchezze.
Le vorrei raccontare cosa mi è capitato a proposito dell'Invalsi.
Premetto di essere ASSOLUTAMENTE d'accordo sulla necessità di trovare un sistema che valuti gli insegnanti, premiando i migliori e stimolando tutti gli altri a far meglio. Ma non l'Invalsi, che fa pericolosamente acqua da qualsiasi parte lo si guardi. Ho apprezzato molto i suoi autorevoli interventi sull'argomento (che molto hanno contribuito alla vittoria per knock out nelle recenti discussioni con mio padre, che lei per altro conosce) e spero davvero che possano servire a determinare un'inversione di rotta, anche se personalmente non riesco a essere ottimista sul futuro della scuola.
Il giorno 10 maggio mi sono rifiutato di somministrare le prove. Avrei potuto facilmente vanificarle aiutando i bambini, ma la mia protesta non sarebbe stata percepita. Non ho ritenuto giusto neanche cercare alleati nei genitori, invitandoli a non mandare i loro figli a scuola, perchè credo che le questioni di didattica debbano essere discusse esclusivamente all'interno delle mura scolastiche.
Così ho riconsegnato le prove in bianco, allegando una lettera con la mia obiezione di coscienza.
Tutti gli altri docenti dell'Istituto comprensivo dove insegno hanno somministrato le prove.
La dirigente scolastica ha avviato un procedimento disciplinare a mio carico per omissione di atti dovuti, inerenti (secondo lei) alla mia funzione docente. Anche se ci fossero delle medioevali frustate nel cortile della scuola con i bambini schierati in parata, non abiurerei.
Quale mondo ci aspetta, se anche la scuola ha smesso ormai di essere la culla di princípi e ideali?
Con stima

Flavio Maracchia - Istituto comprensivo di largo Oriani 1, Roma.
chito@chito.it

Giorgio Israel ha detto...

Caro professore, complimenti per il suo coraggio. Lei in tal modo ha protetto i suoi bambini. Peraltro che questi siano atti dovuti inerenti alla sua funzione è assai discutibile. Con questo modo di ragionare domani qualcuno potrebbe decidere di considerare tra gli atti inerenti alla funzione di docente la pulizia dell'aula...
Anch'io non sono ottimista sul futuro della scuola, ma non resta che resistere. Molti saluti a suo padre.

bhrihskwobhloukstroy ha detto...

Progetto: declassare l'insegnante a somministratore di test fatti valutare altrove (perché egli è preventivamente ritenuto incapace).

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