sabato 20 novembre 2010

I somari e i gianburrasca? Li curerà la polizia sociale


Quando, in occasione della discussione sulla legge concernente i DSA (Disturbi specifici di apprendimento), mi sono permesso di criticarla ritenendola un ulteriore passo verso la medicalizzazione della scuola, nel contesto di una tendenza generale verso la trasformazione della scuola e, più in generale, della società in una gigantesca clinica psichiatrica, non ho avuto repliche degne di questo nome. Sono stato trattato come un incrocio tra un provocatore e un pazzo. Ho ricevuto insulti, minacce e sono stato persino gratificato di un appello “contro il negazionista”. Avendo sostenuto – in buona compagnia – che l’ADHD (sindrome del bambino agitato) è un’invenzione fatta per vendere tonnellate di sedativi, un giornalista mi ha intimato di “ritrattare”.
Esageravo? Si apprende che il segretario di stato alla Giustizia francese, Jean-Marie Bockel – accanto a una serie di considerazioni del tutto ragionevoli sui disagi dei bambini che vivono in coppie monoparentali – ha proposto una serie di misure per prevenire la delinquenza giovanile. Esse si fondano sull’idea – suggerita da un gruppo di psicologi infantili – che certi disturbi comportamentali, che rappresenterebbero (secondo loro) i prodromi della delinquenza. potrebbero essere diagnosticati fin dalla scuola materna, addirittura fino dai 2-3 anni di età. Gli illustri scienziati hanno ammonito che «il ritardo nella diagnosi dei disturbi comportamentali è tanto più pregiudizievole in quanto può condurre a difficoltà nel trattamento». Non è stato spiegato in che cosa dovrebbe consistere questo trattamento – psicoanalisi? psicofarmaci? ricovero in istituti specializzati? lobotomia? – ma per ora si tratterebbe di istituire un “fascicolo del comportamento del bambino” (ricorda la scheda biotipologica di Nicola Pende). Inoltre, gli insegnanti dovrebbero essere formati in modo tale da saper individuare i disturbati per consegnarli agli specialisti. In questi casi si usa invocare le esperienze estere per giustificare l’iniziativa in casa propria. Si sostiene che altri paesi, come gli USA, sarebbero molto più avanti e avrebbero raggiunto risultati “spettacolari” nel contenimento della violenza a scuola. Sapendo qual è la situazione nelle scuole americane al riguardo, verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
Ogni trovata è buona pur di accollare alla scuola ogni funzione, eccetto quella istituzionale. Purtroppo c’è di peggio: siamo di fronte a un folle costruttivismo sociale che comincia a far impallidire il ricordo degli asili sovietici di Aleksandra Kollontaï e delle comuni educative comuniste. Coloro che hanno concepito l’idea di trasformare le scuole materne in una rete volta a individuare, mediante screening di massa cui sottoporre bambini che a malapena camminano, i “futuri delinquenti”, se non sono mossi da volgari interessi, sono, loro sì, persone da curare. Sono individui malati che concepiscono i bambini come cavie da trattamento.
Sui giornali francesi sono state pubblicate centinaia di lettere per lo più indignate o in preda allo scoramento dinanzi a tanto sfacelo morale. Ne riporto una cui, per l’efficacia del suo amaro sarcasmo, non c’è nulla da aggiungere:
«Dopo un primo commento mi è venuta un’idea luminosa per lottare contro i “futuri delinquenti”. E vorrei comunicarla a tutti: perché lo Stato non si sostituisce ai genitori fin dalla nascita del bebé mettendolo in un centro in cui perfezionare la sua educazione, per restituirlo, in seguito, ai suoi veri genitori? Così, se poi delinquerà, non verranno più incriminati i genitori ma la Stato! Questa sì che sarebbe una soluzione capace di risolvere una quantità di problemi!».
(Tempi, 17 novembre 2010)

8 commenti:

Gianfranco Massi ha detto...

A questi “igienisti dell’infanzia” – non saprei come altrimenti definirli – bisognerebbe consigliare la lettura delle biografie di tanti artisti, santi, scienziati, navigatori, − insomma tutte le categorie riportate a caratteri marmorei sulla facciata del Palazzo della Civiltà − . Chissà quanti di essi sarebbero diventati soltanto dei modesti travet, ammesso che fossero sopravvissuti ai trattamenti degli “igienisti”.
Certe manie di origine nazista sono resistenti alla Storia!

Andrea Viceré ha detto...

Caro Israel,

grazie per avere espresso queste critiche e avere chiamato la ADHD con il suo nome.

In verità è impossibile essere smentiti se si afferma che le lobbies del farmaco hanno enormemente ingigantito l'incidenza e la rilevanza di questa sindrome, creando così un enorme mercato per il famoso Ritalin; e ora vengono all'attacco anche in Europa.

Il che è parte di una più generale strategia: il general manager della Sanofi-Aventis ha dichiarato esplicitamente che la mission della sua multinazionale farmaceutica, produttrice appunto del Ritalin, è il "benessere" della popolazione. Non più solo la cura delle malattie! Insomma, creeranno artificialmente degli "stati di malessere", conculcando in medici e pediatri poveri di spirito idee balzane, e poi ci venderanno la cura.

Cordialità

Andrea Viceré

Andrea Cortis ha detto...

E' interessante forse ricordare come gli eugenisti europei di inizio novecento non perdessero occasione per declamare e scimmiottare le leggi eugeniche in forza in quel periodo negli Stati Uniti. A questo scopo bisogna fare attenzione che la definizione di "razza difettiva" includeva non solamente tutti coloro che non avessero i tipici tratti nord-europei, ma anche i chiechi, i muti, gli storpi, i poveri, e i criminali per iquali effettivamente fu inventata la camera a gas (nello stato del Nevada), copiata poi dai gerarchi nazisti per la soluzione finale. Gli eugenisti dell'epoca ritenevano che la propensione alla criminalita' fosse un tratto ereditario. A sentite i genetesti di oggi viene da rabbrividire quando si legge che e' stato trovato il gene per l'alcoolismo, per il tabagismo, per la pornografia, o chissa' che altro. E' evidente che questa perversa scuola di pensiero che ha portato l'umanita' alla soglia della distruzione, e' ancora viva e vegeta sia negli USA che in Europa.

Consiglio caldamente la lettura del libro di Dewin Black "War against the weak: Eugenics and America's Campaign to Create a Master Race".

Caroli ha detto...

Questo dimostra che hitler è sempre dietro l'angolo (ma si tratta di un hitler "democratico"...), e che Churchill aveva diecimila volte ragione ad augurarsi, qualora fossero accadute tristi vicende come queste, di essere già morto.

Yanez ha detto...

Professore, forse dovrei smettere di leggere il suo blog: le notizie che vi trovo spesso mi spaventano. Insomma, Lombroso è vivo e lotta insieme a noi, i comportamenti indisciplinati sono malattie e quando un ragazzino non sa star fermo sulla sedia lo mandano dallo psichiatra. Ma mi rispieghi una cosa, per favore, per vedere se ho capito male: nelle scuole (americane, francesi, italiane) dànno i sedativi ai bambini? Spero tanto di aver capito male...

Giorgio Israel ha detto...

Negli USA ai bambini "affetti" da ADHD (sindrome del bambino agitato) danno il Ritalin, sedativo commercializzato dalla Aventis. E naturalmente sperano di diffondere l'uso anche in Europa.

Rossinka ha detto...

Professore, salve, ma cosa c'era di male degli asili sovietici?? E Aleksandra Kollontaj cosa c'entra? Perche è stata (per soli 4 mesi) il ministro del governo di Lenin e si occupava dei problemi della società negli anni 1917- 1920?
Poi, gli asili sovietici non sono nemmeno da confrontare con quelli italiani, nel senso che i sovietici (ora russi) sono meglio da tutti i punti di vista - educazione e preparazione prescolastica.

Giorgio Israel ha detto...

Negli asili sovietici venivano internati i figli dei deportati nel gulag, tanto per dirne una. Cosa c'è di male nella gestione di stato dei bambini da parte di un regime criminale che ha assassinato milioni di persone in campi di concentramento? Mi sa tanto che lei è un'umorista...