giovedì 20 gennaio 2011

L'ultima sulla guerra santa? È colpa di ebrei e cristiani

Il Grande imam della moschea di Al Azhar, Ahmed Al Tayyeb, dopo aver ammonito che l’appello del Papa Benedetto XVI in difesa dei cristiani poteva «creare malintesi», allo scopo di dissipare i medesimi e «ristabilire i ponti della fiducia» ha proposto al Papa di inviare un messaggio di pace ai musulmani. Una richiesta invero singolare – visto che l’attentato di Alessandria era diretto contro i cristiani – che il rappresentante delle vittime rivolga un messaggio di pace ai musulmani, come se essi fossero gli aggrediti. Se esiste ancora la logica il messaggio di pace doveva inviarlo l’imam Al Tayyeb. Non risulta che il Papa abbia aderito a questa richiesta. Ci ha pensato però qualcun altro al suo posto, e si tratta di una personalità cattolica del calibro di Vittorio Messori. In un articolo sul Corriere della Sera e in vari interventi sul suo nuovo giornale informatico, egli si è sbracciato in varie ricostruzioni storiche con il classico sistema di comporre notizie parzialmente vere in un quadro tendenzioso; il tutto allo scopo di spiegare che l’islam, dovunque è arrivato non è mai stato “cattivo”, non ha mai avuto un atteggiamento invadente, oppressivo o imperiale, ma è stato, per così dire, costretto alla conquista dalla dabbenaggine, dall’incapacità, dai conflitti interni e persino dai misfatti dei conquistati, in particolare dei cristiani. Quindi, siccome tutto è sempre andato nel migliore dei modi nel migliore dei mondi possibili, salvo qualche sbavatura marginale, Messori si è chiesto desolato: «Sino a tempi recenti la convivenza, cementata da tanti secoli, non è mai stata messa seriamente in discussione. Che è avvenuto, dunque, da qualche tempo?». E la risposta l’ha trovata in un battibaleno: la colpa è degli ebrei e del sionismo. Difatti, «tutti i governi di tutte le nazioni islamiche sono sotto lo tsunami che ha avuto come detonatore l'intrusione violenta del sionismo che è giunto a porre la sua capitale a Gerusalemme, città santa per i credenti, quasi alla pari della Mecca».
Si prova quasi vergogna a dover ricordare che Gerusalemme è la prima città santa per gli ebrei, e una delle prime due per i cristiani mentre nel Corano non è neppure menzionata. Ma questo pare non conti. La santità di Gerusalemme vale soltanto per i musulmani, non per gli ebrei e – si noti – neppure per i cristiani. Viene da ridere pensando al Messori che anni fa bacchettava Giovanni Paolo II, colpevole di chiedere troppe scuse a destra e a manca per le colpe storiche del cristianesimo, e che ora parla dell’occupazione islamica della Spagna medioevale come di una “liberazione”, rimprovera gli eccessi antimusulmani delle repubbliche marinare e cancella il diritto degli ebrei a considerare Gerusalemme città santa. Ma più che ridere nasce un sentimento di pena di fronte all’immagine di un signore che supplica il coccodrillo di mangiarlo per ultimo. E, oltretutto, lo fa mentre il coccodrillo gli sta mangiando un piede.
Forse Messori si illude che una via per sfangarla sia di offrire gli ebrei come agnello sacrificale in pasto all’islam – si badi, gli ebrei, non soltanto il sionismo, perché la questione di Gerusalemme è religiosa, a detta dello stesso Messori. È da augurarsi che il mondo cristiano, e cattolico in particolare, non lo segua su una simile via. Oltre ad essere una scelta moralmente riprovevole sarebbe anche inefficace. Con simili demonizzazioni si farà di certo molto male agli ebrei e si attizzerà un antisemitismo sempre più virulento, ma alla fine il conto verrà pagato da tutti e sarà un conto salato, come insegna la storia (quella autentica, non i fumetti di Messori).
(Tempi, 20 gennaio 2011)

6 commenti:

Unknown ha detto...

Gentile professore,
da cattolico, condivido il suo sconcerto per le affermazioni di Messori.
Se non avesse ancora avuto occasione di leggerlo, le segnalo l'articolo di Antonio Socci al riguardo.
http://www.antoniosocci.com/2011/01/ma-messori-sta-col-papa-o-col-grande-imam/

Cordiali saluti

Luigi Moretti

GiuseppeR ha detto...

Capita di perdere di vista i punti essenziali delle questioni. Si ricorre a relazioni di causa-effetto che possano in modo limpido ed esaustivo spiegare l'inspiegabile. Però non credo si possa spiegare la tragedia del nazismo solo con motivazioni "logiche" quali la reazione antibolscevica e la questione del risarcimento dei danni di guerra. Neanche la guerra civile russa, l'eliminazione del kulaky e la Kolima stalinista come il necessario consolidamento del regime comunista. Non bastano le categorie dello storico di professione per mostrarci come opera il male, per riconoscere il quale non basta un grande intelletto. Molto meglio gli artisti ed i letterati. Anche per questi ultimi è molto difficile rintracciarlo, giusto ieri leggevo della iniziale fascinazione di Chesterton per Mussolini. Se ci è cascato il grande scrittore cattolico, figuriamoci se non può accadere, con tutto il rispetto, anche a Messori!

Fabio Milito Pagliara ha detto...

Il comportamento ossequioso verso l'Islam sembra dilagare, segnalo anche l'articolo della Spinelli su Repubblica. Evidentemente una certa propaganda sull'Islam di pace (dove? non certo nel corano o nella sharia) fa breccia in quanto conforme ad un certo abito mentale di malinteso multiculturalismo. A questo si aggiunge un latente antisemitismo nella nostra cultura per cui non abbiamo ancora sviluppato abbastanza anticorpi culturali e morali :(

vanni ha detto...

È di oggi la notizia di una lettera-petizione indirizzata alla UE da un gruppo di autorevoli e ben navigati notabili - fra i quali Romano Prodi, orgoglio della mia terra - a favore del consolidamento internazionale del bastione d'assedio allo Stato d'Israele, nonché di un suo più favorevole posizionamento per gli assalti contro gli ebrei.
Non c'entra per nulla, ma mi salta in mente che quando si tratta (meglio: si trattava, stante l'attuale eclissi e progressivo affievolimento politico degli Stati Uniti) di interessi occidentali o americani, tutti i ben informati mi spiegano tutto della CIA, della corruzione ben oliata dei dollari, degli interessi inconfessabili e via. Parlando delle sette sorelle poi... traffici loschi e corruzione per definizione.
Chissà se gli Arabi produttori di petrolio qualche soldino - che ce ne hanno - lo faranno circolare per sostenere i loro interessi. Qualche ben informato avrà mai puntato l'indice sull'eventualità – inverosimile, lo so, tanto per esempio e tanto per parlare - che gli antinuclearisti possano essere finanziati dai produttori di petrolio?
Ma si parla qui di Vittorio Messori: mi colpisce l'estrema banalità dell'argomento “detonatore” e “tsunami”, che con logica stringente spiega l'omnipervasività dell'offensiva islamica, questo tsunami che risale veemente perfino le valli del Kashmir.
E mi vengono in mente anche certe posizioni del professor Franco Cardini (del quale ho letto pagine bellissime e degne di Huizinga sul Medioevo) che - per usare parole ovattate - sono di una tendenziosità di uno strabismo e di un doppiopesismo stupefacenti, e mi lasciano malinconicamente perplesso. Ma che perplesso: esterrefatto. È all'Occidente che si imputa ogni responsabilità dello tsunami terracqueo, ragione per cui l'aggressore islamico vede l'aggredito - dovunque esso sia nel mondo conosciuto - come alleato e simulacro dell'Occidente, in soldoni si tratta di una naturale comprensibile reazione (finalmente, che diamine!) a un torto subito in saecula saeculorum. Povero Islam, nutrito a pacifico Corano, bisogna capirlo se - per l'ira, l'umiliazione e il senso d'impotenza che abbiamo provocato da sempre nella sovrana umma - reagisce.

paolo casuscelli ha detto...

Messori distorce la realtà storica e il senso di una testimonianza cattolica in modo così arrogante e subdolo, al contempo, che per rinfrancarsi bisogna andare a rileggere la lectio magistralis del Pontefice a Ratisbona. Solo che a parlare di fede e ragione, poi la si paga! Meglio sragionare, crea meno problemi.
Ho trovato lucidissima la risposta di Socci, nell'articolo citato da Luigi Moretti.

Myosotis ha detto...

Giustissimo trovo il suo commento, prof. Israel, come quello di Antonio Socci, sullo sconcertante articolo di Vittorio Messori.
Peccato, perché Messori era (ormai mi tocca parlarne al passato) uno degli opinion leaders cattolici che più stimavo. Mi sembra di aver perso un amico, e questo mi dà grande tristezza. Ho digerito a suo tempo il voltafaccia di Montanelli, digerirò anche questo. Ma sarà più difficile, perché Montanelli da giovane era stato fascista...