venerdì 7 gennaio 2011

A proposito delle valutazioni "oggettive" basate sul giudizio di famiglie e studenti (di oggi)

Una vignetta di un anno fa dalla Francia.
Se l'ho già proposta me ne scuso. 
Purtroppo torna di attualità, visto che c'è chi fa orecchie da mercante.




  «Cosa sono questi voti?»
Il reclamo minaccioso è lo stesso. Cambia il destinatario....

Una piccola postilla: mi informano che su alcuni siti e giornali sono identificato come uno degli autori del progetto sperimentale di valutazione degli insegnanti e come uno di coloro che più "fedelmente" si occuperà di implementarlo e monitorarlo. La faccia di bronzo di certa gente, o piuttosto il loro fanatismo ideologico, non conosce limiti. Non basta esprimersi liberamente. Si deve essere catalogati per forza nell'esercito dei nemici o degli amici. È proprio il fatto che qualcuno possa pensare liberamente che per questa gente è un evento insopportabile e da cancellare.

14 commenti:

Fabio Milito Pagliara ha detto...

Vignetta fantastica!
E purtroppo veritiera :(

E non si curi di chi mette l'ideologia (qualsiasi essa sia) davanti ai fatti.... sicuramente non sono persone di conoscenza.

Grazie ancora per la vignetta e buon anno!

Fabio Milito Pagliara ha detto...

ps: ho condiviso la vignetta su Facebook ed ha avuto un gran successo tra i colleghi :)

Myosotis ha detto...

Certo che l'ha già proposta questa vignetta, ma ha fatto bene a riproporla: sintetizza meglio di tanti volumi il cambiamento avvenuto nella scuola europea occidentale tra insegnanti, allievi e genitori dopo il '68. Occorrerebbero tante vignette simili per i disastrosi capovolgimenti provocati in altri ambiti della vita civile da quegli anni che un nostalgico ("et pour cause") ha chiamato "formidabili".

MELCHISEDEC ha detto...

C'è qualcosa da aggiungere? Splendida... nella sua tragicità.
Posso adoperarla per il mio blog?
Da dove è tratta?

Angus Walters ha detto...

Caro Professore, una correzione:

"Il reclamo minaccioso e` lo stesso"? Infatti, l'aspetto dei genitori e` piu` minacciosso verso l'insegnante! Per il bambino e` come un rimprovero, per l'insegnante e` quasi una minaccia.

Auguri di buon anno.

Gianfranco Massi ha detto...

Poveri quarantenni! Ormai papà e mammina sono "a riposo".
Gianfranco Massi

Giorgio Israel ha detto...

Melchisedec, la usi pure. Anzi, meglio diffonderla. Non ricordo il giornale francese da cui viene. Il vignettista è lo storico Chaunu, deceduto di recente.

feynman ha detto...

no, il vignettista è Emmanuel Chaunu: http://www.chaunu.fr/

feynman ha detto...

più esattamente Emmanuel Chaunu è un vignettista figlio dello storico cui lei si riferisce: http://fr.wikipedia.org/wiki/Emmanuel_Chaunu

Giorgio Israel ha detto...

Grazie. Tipico esempio del risultato di un esame sommario su internet... Il modo di procedere da cui metto sempre in guardia gli studenti...

vanni ha detto...

Angus Walters ha ragione: nella seconda vignetta viene rappresentata con sagacia un'eloquente parata di denti.
In quanto alla postilla, si sa che - con una bella potenza di fuoco mediatica a disposizione - conviene sparare ben approntate fesserie: si riesce ad inchiodare il proprio bersaglio alle smentite, facendogli quanto meno sprecare tempo e parole (e ciò nell'ipotesi meno favorevole), ed a sviare dal nocciolo della questione discorsi e confronti, stornando l'attenzione del pubblico.

Unknown ha detto...

Salve, Giorgio.
Il mio intervento è assolutamente fuori luogo, però non conosco nessun tramite per contattarLa. Mi può dare un suo contatto in modo che la possa invitare a tenere una conferenza in università a Brescia?
Mi faccia sapere. Grazie.

Giorgio Israel ha detto...

Quello professionale: israel@mat.uniroma1.it

Nautilus ha detto...

Caro Vanni (ah, m'è piaciuto il tuo post su How much math ecc.), credo che la differenza d'atteggiamento minaccioso sia più da attribuire alla diversità di costumi fra il '69 e oggi.
Allora s'era sul limitare di una stagione di violenza ma le persone erano abituate a un decoro e un rispetto dell'altro nei comportamenti che ora è fuori moda. Basta guardare la diversità degli abbigliamenti e delle pettinature delle due coppie.
Adesso esprimersi in modo acceso e sopra le righe, essere sempre arrabbiati, prendersi confidenze disinvolte fa parte del codice di comportamento normale.
Mettiamoci pure la perdita di prestigio degli insegnanti (ben espressa in un altra meravigliosa vignetta qui proposta dove l'insegnante viene scambiato per un disoccupato) ed ecco che la "minaccia" si può spiegare semplicemente come un segno degli attuali rapporti interpersonali, più che una peculiarità del degrado dell'istituzione scolastica.