martedì 22 novembre 2011

Dedicato all'EUROCRAZIA

11 commenti:

Myosotis ha detto...

"This is not the time for election, this is the time for action".‎ Ce l'ha detto il Presidente della Commissione europea. E' la prova che l'UE considera la democrazia un optional inutile, anzi dannoso. Esattamente come le dittature.

Luigi Sammartino ha detto...

La Germania è il paese economicamente più forte e il più tecnologico e industrializzato. E quindi alla fine è il paese che detta le regole.
Riguardo all'Euro, ricordo ancora Ciampi e Prodi che ci dicevano entusiasti che tale moneta ci proteggeva dal dissesto finanziario e dal debito.
In Italia la pressione fiscale ha superato ormai quota 55% e però il debito è peggiorato.
Forse sbaglierò, ma secondo me era meglio rimanere con la lira. Se un paese non è tecnologicamente e indstrialmente competitivo e non fa nulla per diventarlo, non capisco come un cambio di moneta possa cambiare la situazione.

Lucio ha detto...

Ma Nigel Farage e' ... il Bossi d'Inghilterra! Non e' una gran scoperta che parli cosi'.

Lucio Demeio.

Giorgio Israel ha detto...

Ecco, mi aspettavo questo commento... A me non interessa chi dica una certa cosa, bensì se quella cosa è giusta oppure no. Convenire che ha detto una cosa giusta non comporta affatto andare a braccetto con lui e condividere tutto quel che dice e fa. Lo ritengo il principio di ogni modo di ragionare non settario. Anche Hitler e Stalin hanno detto in vita loro qualcosa di giusto, e se per caso l'avessero detto in modo efficace, e fossero stati i soli a dirlo, non vedo perché non convenire. Per esempio, Mussolini non aveva tutti i torti con la sua famosa battuta secondo cui "Governare gli italiani non è difficile. È inutile..."
Più seriamente. Chi ha avuto il coraggio di esprimersi con tanta limpida chiarezza su quel che sta accadendo in Europa? Non solo Farage, ma i giornali di mezzo mondo anglosassone: basta andare in rete. Solo che trovo gustoso che sia andato a dirlo in faccia di quell'ineffabile personaggio di Van Rompuy. Avete sentito Rai1 alle sette di stamattina: «Quanto Monti sia stimato in Europa lo si vedeva tangibilmente dalle attitudini fisiche, dalle mosse del corpo di Barroso», e via così. Cos'è? L'Istituto Luce nel 1936?

Lucio ha detto...

Ovvio, ma il Regno Unito non e' mai stato filo-europeo.
Portare come testimonianza del malfunzionamento di alcuni elementi dell'unificazione europea il discorso di un parlamentare di una nazione che, a mio avviso, non doveva essere imbarcata nel processo di unificazione e' un po' "misleading".

Devo confessare di essere un inguaribile europeista. Ritengo pero' che il processo di unificazione europea si sarebbe dovuto svolgere tra i sei paesi fondatori, che sarebbero dovuti arrivare ad un'integrazione molto maggiore di quella avvenuta, forse sino alla completa unificazione politica, con capitale unica ed unico capo di stato. Poi, si poteva allargare alla GB ed ai paesi dell'est.

Lucio Demeio.

vanni ha detto...

Egregio Professore, ho già un diavolo per capello, non mi va proprio di osservare le mosse del corpo di Barroso nei paraggi di Monti. Censuri senza pietà se anche io - oltre a Barroso - ho passato il segno.

Myosotis ha detto...

A proposito di Barroso e Van Rompuy, ha visto, Professore, dal filmato con quanta indifferenza Barroso seguiva il discorso appassionato e argomentato del deputato Farage, e con quanto irridente menefreghismo lo seguiva Van Rompuy, come se parlasse un cretino? «Le style est l’homme même», diceva secoli fa Buffon. Se questi sono i rappresentanti dell'Europa unita...
Errata corrige del mio primo post: non "election... action", ma "elections... actions".

agapetòs ha detto...

« Non dobbiamo sorprenderci che l'Europa abbia bisogno di crisi, e di gravi crisi, per fare passi avanti.
I passi avanti dell'Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario.
È chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale, possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c'è una crisi in atto, visibile, conclamata. »
Mario Monti

Il programma mi pare molto chiaro come mi sembra evidente che sia in fase di attuazione.
http://www.youtube.com/watch?v=STEvyznA2Ew (da 4:55)

Myosotis ha detto...

Sono certo che non Le sarà sfuggito un illuminante articolo del Times, di cui riporto alcuni stralci.
"La nomina, in Italia, di un governo tecnico è un momento deplorevole. Nell'anno in cui la primavera araba ha rovesciato regimi non democratici in una parte del mondo, il concetto di democrazia viene messo a dura prova in un'altra parte del mondo. La nomina di una “giunta civile” in Italia, con il nuovo Primo Ministro non eletto, è uno sviluppo profondamente preoccupante...
Sta diventando sempre più chiaro il vero prezzo di appartenenza all'euro: avere le proprie finanze, e il proprio futuro deciso da persone che non sono state elette. L’unione europea ha sempre avuto un deficit democratico, ma questo è un abisso.
... Sarà una tragedia se il mondo guarderà all'Italia e concluderà che il modello cinese ha trionfato.
La democrazia non deve diventare la vittima del fallimento politico europeo".
Non confondo il Times con la Bibbia, specie da quando è di proprietà si sa di chi. Però questa volta temo che abbia ragione: l'UE è una colossale truffa nata da ottime intenzioni dei Padri fondatori che hanno avuto dei figli degeneri?

Nautilus ha detto...

Mah, vorrei sapere bene cos'è sta democrazia di cui lamenta la mancanza questo signore...gli eletti gli eletti...sono "eletti" gli investitori che stanno affossando i bond europei? Sono eletti i direttori delle banche centrali e quelli dell'FMI? O i dirigenti di Moody's e Standard and Poor's? Eppure stan determinando i nostri destini.
Invece Berlusconi era elettissimo, e non pare abbia inciso granchè, se non magari in modo negativo. E se è per questo neanche Sarkozy o la Merkel sembrano poter fare di più.
Non sarà la differenza fra cariche elettive o no a salvare la situazione.
Piuttosto, come dice Sammartino, la chiave è la Germania: hanno accettato l'euro (obtorto collo), di fronte al disastro avranno inevitabilmente la tentazione di abbandonare la nave invece di provare a salvarla.
Quanto ai discorsi sul governo europeo..mi viene sempre in mente il giudizio di uno storico sull'offensiva tedesca che nel 1918 si incuneò fra gli eserciti inglese e francese, e mentre la breccia si apriva un abisso si spalancò fra i due comandi: ognuno tentato di salvare le proprie truppe a scapito di quelle dell'alleato e in definitiva della guerra. Poi prevalse il bene comune e i francesi accorsero in aiuto degli inglesi salvando la situazione. Insomma quando le cose van proprio male ognuno pensa per sè, altro che Europa, che funziona finchè le vacche son grasse.
Fra l'altro gli eletti, proprio perchè devono rispondere ai propri popoli, saranno i primi a mollare ogni conato di solidarietà europea, e sarà questo che piace tanto a Farage, più che la democrazia...

Alessandro Marinelli ha detto...

Non che ci capisca molto in materia di economia e finanza, anzi, ma credo anch' io che sia proprio il caso di tenere ben d' occhio l' operato del governo free election Monti. Tuttavia, non sarebbe il caso di riconoscere che, in fondo, c' è del vero nell' affermazione secondo cui l' Italia ha bisogno di riforme e non di elezioni? Non fu Francesco Cossiga a dire una volta "l' unica riforma mai avvenuta finora in Italia è stato il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica"?