«Una versione di latino può anche essere copiata da internet. Credo sia più interessante far lavorare i ragazzi con strumenti logico-deduttivi»
Già, ma in sede di verifica si vede subito se le versioni date per esercizio sono state tradotte o scaricate da internet, che argomentazione è! Profumo, semplicemente, non ha nulla da dire in materia. Un linguaggio ("strumenti logico-deduttivi") vuoto nel significato, ma perfetto per impressionare gli sprovveduti, usato solo da chi vuole cercare (invano) di nascondere l' inadeguatezza e l' inconsistenza delle proprie opinioni. Chiunque, per strada, avrebbe potuto dire la stessa cosa. La verità, naturalmente, è che senza compiti ed esercizi, senza nemmeno quel paio d' ore nella propria cameretta, in silenzio, con il libro aperto e la lampada accesa, non ci saranno risultati apprezzabili. Punto.
Colpiscono anche affermazioni come «Dobbiamo insegnare a fare gruppo ed evitare che gli studenti si isolino nella loro cameretta». Però sfido chiunque a portare anche un solo esempio di conquista o di risultato in un qualsiasi campo del sapere ottenuti non anche al prezzo di momenti (o meglio, di periodi) di solitudine, riflesione personale e rielaborazione autonoma. Senza contare la sfacciataggine della naturalezza con cui si pretende di pontificare anche su ciò che riguarda specificatamente il carattere dei ragazzi. E se uno studente è timido,introverso e impiega del tempo ad aprirsi agli altri? Non è molto meglio lasciare la questione ai suoi tempi, alla famiglia e magari a qualche bravo insegnante con cui il ragazzo si trovi in sintonia? Diciamo pure, non è forse questa l' unica via autenticamente rispettosa nei suoi confronti? Che venga anche solo ventilata l' idea di un ministero che pensi per me e ritenga addirittura auspicabile una cambiamento nella mia personalità è qualcosa che mette i brividi e getta un ombra nell' animo al solo pensiero di cosa possa riservarci il futuro.
Volevo concludere proponendo a mia volta un boicottaggio: quello contro l' accettazione supina e passiva delle direttive e delle proposte ministeriali insensate e degradanti, anche quando non sono impresse ufficialmente nero su bianco (come in questo caso). Ma poi mi sono ricordato come ormai da anni tanti insegnanti non facciano altro che boicottare in tal senso, riparandosi assieme ai propri studenti sotto l' ombrello del buonsenso e dell' amore per la cultura dalla pioggia di idiozie e diseducazione che troppo frequentemente viene giù. Ecco, vorrei esprimere loro sincera e ammirata gratitudine, oltre che un appello: continuate così, vi prego.
P.S.: «Piuttosto, tra i banchi, si cominci a pensare di preparare i ragazzi ai test di ingresso delle università». Tanto poi all' università si studia seriamente...
Alessandro Marinelli, mi piace l'idea del boicottaggio; vorrei estenderla alle famiglie (ovviamente in senso inverso a quella francese), ma purtroppo molto di noi troveranno comodo abdicare al ruolo di genitore (che prevede anche la fatica dell’aiuto nella gestione dei compiti a casa), ora anche con l’avvallo di un governo che gode di ampi consensi. E’ vero, in molti casi entrambi i genitori lavorano fuori casa tutto il giorno, non si può non tenerne conto. Ma alle famiglie si dovrebbe dire a chiare lettere che non si impara nulla senza una buona dose di esercizio al di fuori delle ore scolastiche (anziché predicarne l’inutilità), che un domani molti ruoli in molte aziende saranno preclusi a chi da bambino pensava di essere bravo cantando jingle bells pur senza capirne un’acca (trasportando il metodo nelle varie discipline e fasi di crescita scolastica), tanto mamma e papà erano felici e orgogliosi ugualmente e l’esercizio di traduzione a casa non era richiesto. Io credo che di questo le famiglie non se ne rendano conto. Ma qualche colpa anche il governo precedente ce l’ha; pur avendo il merito di essersi avvalso della preziosissima collaborazione del prof. Israel (riconoscendo quindi l’impellente necessità di un cambiamento), non ha saputo minimamente evidenziarne e valorizzarne il lavoro cercando il sostegno dell’opinione pubblica, lasciando al contrario che lo stordimento dilagasse a colpi di grande fratello.
Saranno gli insegnanti ancora, per fortuna, a sopperire a questi insensati consigli e, per fortuna, saranno gli studenti che vogliono capire e prendere bei voti a sentire il bisogno di rivedere nozioni e spiegazioni a casa e a svolgere qualche esercizio in più per rafforzare quanto imparato. Credo che il fare poco o niente non piaccia soprattutto ai ragazzi.
3 commenti:
«Una versione di latino può anche essere copiata da internet. Credo sia più interessante far lavorare i ragazzi con strumenti logico-deduttivi»
Già, ma in sede di verifica si vede subito se le versioni date per esercizio sono state tradotte o scaricate da internet, che argomentazione è! Profumo, semplicemente, non ha nulla da dire in materia. Un linguaggio ("strumenti logico-deduttivi") vuoto nel significato, ma perfetto per impressionare gli sprovveduti, usato solo da chi vuole cercare (invano) di nascondere l' inadeguatezza e l' inconsistenza delle proprie opinioni. Chiunque, per strada, avrebbe potuto dire la stessa cosa. La verità, naturalmente, è che senza compiti ed esercizi, senza nemmeno quel paio d' ore nella propria cameretta, in silenzio, con il libro aperto e la lampada accesa, non ci saranno risultati apprezzabili. Punto.
Colpiscono anche affermazioni come «Dobbiamo insegnare a fare gruppo ed evitare che gli studenti si isolino nella loro cameretta». Però sfido chiunque a portare anche un solo esempio di conquista o di risultato in un qualsiasi campo del sapere ottenuti non anche al prezzo di momenti (o meglio, di periodi) di solitudine, riflesione personale e rielaborazione autonoma. Senza contare la sfacciataggine della naturalezza con cui si pretende di pontificare anche su ciò che riguarda specificatamente il carattere dei ragazzi. E se uno studente è timido,introverso e impiega del tempo ad aprirsi agli altri? Non è molto meglio lasciare la questione ai suoi tempi, alla famiglia e magari a qualche bravo insegnante con cui il ragazzo si trovi in sintonia? Diciamo pure, non è forse questa l' unica via autenticamente rispettosa nei suoi confronti? Che venga anche solo ventilata l' idea di un ministero che pensi per me e ritenga addirittura auspicabile una cambiamento nella mia personalità è qualcosa che mette i brividi e getta un ombra nell' animo al solo pensiero di cosa possa riservarci il futuro.
Volevo concludere proponendo a mia volta un boicottaggio: quello contro l' accettazione supina e passiva delle direttive e delle proposte ministeriali insensate e degradanti, anche quando non sono impresse ufficialmente nero su bianco (come in questo caso). Ma poi mi sono ricordato come ormai da anni tanti insegnanti non facciano altro che boicottare in tal senso, riparandosi assieme ai propri studenti sotto l' ombrello del buonsenso e dell' amore per la cultura dalla pioggia di idiozie e diseducazione che troppo frequentemente viene giù. Ecco, vorrei esprimere loro sincera e ammirata gratitudine, oltre che un appello: continuate così, vi prego.
P.S.: «Piuttosto, tra i banchi, si cominci a pensare di preparare i ragazzi ai test di ingresso delle università». Tanto poi all' università si studia seriamente...
Alessandro Marinelli, mi piace l'idea del boicottaggio; vorrei estenderla alle famiglie (ovviamente in senso inverso a quella francese), ma purtroppo molto di noi troveranno comodo abdicare al ruolo di genitore (che prevede anche la fatica dell’aiuto nella gestione dei compiti a casa), ora anche con l’avvallo di un governo che gode di ampi consensi.
E’ vero, in molti casi entrambi i genitori lavorano fuori casa tutto il giorno, non si può non tenerne conto. Ma alle famiglie si dovrebbe dire a chiare lettere che non si impara nulla senza una buona dose di esercizio al di fuori delle ore scolastiche (anziché predicarne l’inutilità), che un domani molti ruoli in molte aziende saranno preclusi a chi da bambino pensava di essere bravo cantando jingle bells pur senza capirne un’acca (trasportando il metodo nelle varie discipline e fasi di crescita scolastica), tanto mamma e papà erano felici e orgogliosi ugualmente e l’esercizio di traduzione a casa non era richiesto.
Io credo che di questo le famiglie non se ne rendano conto. Ma qualche colpa anche il governo precedente ce l’ha; pur avendo il merito di essersi avvalso della preziosissima collaborazione del prof. Israel (riconoscendo quindi l’impellente necessità di un cambiamento), non ha saputo minimamente evidenziarne e valorizzarne il lavoro cercando il sostegno dell’opinione pubblica, lasciando al contrario che lo stordimento dilagasse a colpi di grande fratello.
Saranno gli insegnanti ancora, per fortuna, a sopperire a questi insensati consigli e, per fortuna, saranno gli studenti che vogliono capire e prendere bei voti a sentire il bisogno di rivedere nozioni e spiegazioni a casa e a svolgere qualche esercizio in più per rafforzare quanto imparato. Credo che il fare poco o niente non piaccia soprattutto ai ragazzi.
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