venerdì 5 aprile 2013

Grillo suona lo spartito di Robespierre e c'è una sinistra che lo segue ipnotizzata


Poiché – come dice Roger Scruton – l’Europa è in mano di élite che hanno deciso di distruggere le identità nazionali e le loro culture, anche al prezzo di massacrare le economie dei singoli paesi sull’altare del modello tedesco, non è da stupirsi che sorgano ovunque reazioni estremiste (“populiste”) che non si dissolveranno con le deprecazioni. La teoria Gardels-Goulard-Monti (di recente in voga) della limitazione della democrazia da parte delle “élite selezionate in base al merito” evocava la scivolata in cui era incorso Condorcet, uno dei teorici del principio secondo cui la democrazia si fonda sulla “rappresentanza”, quando disse che “una società che non è governata dai filosofi cade in mano ai ciarlatani”. Sono estremizzazioni che suscitano il loro simmetrico e contrario: Robespierre travolse in un sol colpo l’idea platonica della dittatura dei sapienti e la teoria della rappresentanza, proclamando che l’unico sapiente è il popolo, l’unica democrazia è quella diretta, in cui il popolo governa senza mediazioni. In un memorabile discorso tenuto nel maggio 1794 proclamò che l’artigiano e il contadino erano conoscitori dei diritti dell’uomo e della luce della filosofia più dell’accademico Condorcet, di fama scienziato e letterato, in verità cospiratore che lavorava contro quei diritti e quella luce “con il perfido guazzabuglio delle sue rapsodie mercenarie”. 
A ennesima conferma dell’aforisma di Marx secondo cui la storia si ripete come farsa, le flatulenze verbali hanno preso il posto del linguaggio letterario di Robespierre. Ma lo spartito è lo stesso, quel vetusto spartito che da Rousseau in poi in Europa è stato più volte eseguito per soffocare la democrazia rappresentativa tra il mito del governo delle élite e i totalitarismi. È una musica stravecchia: il governo non serve, la vera democrazia è esercitata direttamente dalle masse nelle assemblee popolari. Del resto, Grillo l’ha detto chiaramente: la sua è una rivoluzione francese senza ghigliottina (grazia sua). Al posto del culto della Dea ragione abbiamo le profezie millenaristiche di Casaleggio. La rivoluzione si avvale di nuovi mezzi: informatica e assemblee in streaming. La prima manifestazione di democrazia diretta sarà la nomina in rete del presidente della Repubblica. Quanto al popolo, occorre comunque che qualche tribuno lo porti per mano e gli insegni a dirsi “cittadino” e non “onorevole” e a non farsi abbacinare dai furbi tentativi di riproporre la mediazione della rappresentanza e dei partiti.
Il guaio è che quella musica ha anche incantato generazioni di militanti di sinistra il che rende l’odierna rilettura del vecchio spartito assai poco farsesca. Così va in scena il dramma dell’implosione di una sinistra che non è mai riuscita a liberare tanti dei suoi militanti e dirigenti dal mito della democrazia diretta, del potere alle masse. Ora si vede il tragico risultato di non aver saputo sviluppare già prima del 1989, ma almeno da quel momento, un’opera profonda di revisione culturale e politica volta a sradicare quelle antiche mitologie palingenetiche che rendono fondato parlare di un legame mai completamente reciso con l’utopia comunista. Se il gruppo dirigente del Pds-Ds-Pd non ha svolto quest’opera per un inesausto attaccamento al passato o per il timore di perdere per strada parte dei militanti è tema di storiografia, non di un articolo di giornale. Ma quel che è certo è che lo spettacolo di un partito che trova motivi di convergenza e anzi di parentela con i “citoyens” diretti dai Robespierre e Saint-Just de noantri, e si umilia nell’inseguirli, più che desolante è fonte di grandissimo allarme. Difatti, che la vicenda cui stiamo assistendo sia l’ultimo atto di una storia che non vuole finire, è cosa indubbia. Ma il rischio è che nei sussulti di questa dissoluzione finisca disintegrata la democrazia. A meno che da essi nasca una nuova forza definitivamente lontana dalle mitologie assembleari della democrazia diretta. Ma ogni giorno trascorso senza che questo accada è un passo verso il baratro.
(Il Foglio, 4 aprile 2013)

17 commenti:

Gianfranco Massi ha detto...

Invio un post pubblicatomi oggi su Hyde Park del Foglio:
Paradossi
Siamo finalmente giunti al paradosso di questa nostra Carta : Un Parlamento neo−eletto che non riesce a esprimere un governo né, tantomeno, un Presidente della Repubblica (che avrebbe il potere di sciogliere le camere), un popolo che se ne deve stare in balia di un comico e di un sindaco (sia pure di Firenze). Sembra di essere tornati ai tempi di Federico II.
Gianfranco Massi

Unknown ha detto...

Come al solito, non avevo dubbi, parole sante, caro professore. D'altronde, alla luce anche dei suoi libri che leggo e rileggo con immenso piacere, cimentarsi con quanto lei sostiene è, per certi versi, un'esperienza 'traumatica': è come essere presi a pugni da un pugile professionista! Molti se ne sono accorti, pochissimi hanno avuto il coraggio di dirlo: Grillo, Casaleggio e il M5S sono dei giacobini antisemiti e anticristiani. Mi è capitato di vedere un intervento di Vittorio Sgarbi in cui il noto critico d'arte leggeva qualcosa che sembrava una esternazione di Grillo. Ebbene, era Adolf Hitler. Da brividi!

Pat Z ha detto...

Splendido, lucido, penetrante e colto articolo, che condivido in pieno.

Alessandro Marinelli ha detto...

Condivido con il sig. De Rosa lo stupore e la gelida sensazione provata nell' apprendere che fosse farina del sacco di Hitler, non di Grillo, quanto Sgarbi aveva appena finito di leggere. Io avrei giurato che si trattasse semplicemente di uno dei tanti proclami ai grillini, non sospettavo neanche lontanamente una cosa del genere. Comunque, fortunatamente, c' è la seria possibilità che il fenomeno Grillo venga parecchio ridimensionato alle prossime elezioni, specie se Renzi sarà uno dei protagonisti. Se si guarda l' indegno spettacolo di cui stanno dando prova, è tutt' altro che impensabile una perdita anche di 10 o 15 punti per il M5S.

Raffaella ha detto...

Partendo dall’aforisma di Marx secondo cui la storia si ripete come farsa, chi può dire che le diverse sfumature dello spartito, contestualizzate in epoche diverse, non possano portare invece a ben altri epiloghi? Siamo così sicuri che la protesta attuata attraverso il M5S possa avere soltanto effetti catastrofici, che le espressioni antisemite di un gruppo di idioti, non molto diverse dagli insulti razzisti della lega, oltrepassino i confini del virtuale?
Siamo così certi che tutto sommato sarebbe stato meglio perfino continuare a tollerare i ladri ed i corrotti?
Una delle “diverse sfumature dello spartito” è che il M5S, che sta perdendo consensi, alle prossime elezioni venga ridimensionato e che proprio da questo ridimensionamento possa forse nascere quella “forza nuova definitivamente lontana dalle mitologie assembleari della democrazia diretta”. Trovo perciò un po’ esagerate certe definizioni, tra cui quella di Andrea Cortis: “Grillo e' diventato il punto attrattore matematico degli escrementi del nostro paese, che hanno finalmente trovato il loro sfogo” . Alcuni di questi “escrementi” hanno trovato sfogo, ad esempio, dopo aver letto la lista degli acquisti che alcuni consiglieri regionali del FVG (appartenenti in maggior parte a pdl e lega) hanno effettuato con i nostri soldi, ritenendosene “democraticamente” padroni: ferramenta, pranzo di Natale per 8, stabilimento spiaggia Imperia, pizza per 9 a Cortina, ricambi Lagostina, sauna Bad kleinkirchheim, gioielli e orologi, noleggio sci, strumenti musicali, riparazione motocicli, vernici, molitura cereali, videonoleggio, stabilmento Castelreggio, abbigliamento Zara a Lubiana, giardinaggio, videogames, bombole gas per appartamento al mare, riparazione trattori agricoli……. E queste, si sa, non sono che alcune gocce nel mare delle ruberie quotidiane.
Per quanto mi riguarda, il M5S non mi fa più paura degli altri, perché se un lunedì mattina apprenderemo di interventi straordinari sui nostri conti correnti, o ci diranno che l’Inps è fallito, o rifiuteranno il ricovero agli anziani invalidi, non sarà certo per colpa di Grillo.

Giorgio Israel ha detto...

A me fa semplicemente orrore un movimento di persone che - parlamentari della repubblica! - salgono su dei torpedoni come pecore, con i vetri oscurati, per farsi portare non sanno neanche loro dove, per farsi indottrinare da due semianalfabeti che parlano a base di flatulenze, mentre i giornalisti vengono tenuti lontani, alla faccia della trasparenza. Persone che si riducono in questo stato hanno perso la dignità di persone libere, potremmo dire semplicemente che hanno perso la loro umanità. Questa è l'anticamera del fascismo, in verità è già fascismo e sembra non esserlo perché non ci sono squadracce e olio di ricino. Ma il linguaggio di Grillo è olio di ricino. L'antisemitismo è soltanto un dettaglio del quadro, un corollario, inevitabile. Ed è un quadro che non contempla più la libertà, come annuncia la completa cancellazione della libertà di quella pattuglia di sciagurati. (E non mi si venga a fare confronti con le altre forze politiche dove, casomai, si litiga troppo). A tutto ciò preferisco, e di molto, il furto. Preferisco i ladri a questa gente. Preferisco cento volte la corruzione alla perdita della libertà e credo che è perché non ci si rende conto di quanto sia più preziosa di qualsiasi altra cosa la libertà che siamo giunti a giustificare l'orrore che abbiamo di fronte.

Giorgio Israel ha detto...

E ora che hanno proclamato di voler occupare le aule parlamentari se non si nominano le commissioni (in assenza di governo!), qualcuno dubiterà ancora della natura antidemocratica di questo movimento?

Pat Z ha detto...

"Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto". Benito Mussolini, discorso del Bivacco (16 novembre 1922).
Nihil sub sole novum. E' vero che certa gente prima o poi finisce appesa per i piedi, ma mi chiedo se dovremo per questo aspettarci un'altra guerra mondiale.

Raffaella ha detto...

Il nemico della democrazia in Italia non è Grillo, bensì la disoccupazione di massa causata dalla crisi economica, crisi che ha le sue radici in quella parte del mondo che chiede a gran voce di poter partecipare anch’essa al cosiddetto benessere. I nostri politici non ne se sono responsabili, ma molto avrebbero potuto fare per limitare i danni, evitando che il dilagare del malcontento e della protesta assumesse le forme, i contenuti e le dimensioni del M5S. Dire dei partiti tradizionali che “al massimo litigano troppo” mi pare perciò piuttosto generoso nei loro confronti, viste le conseguenze sui mercati, i quali vedono Berlusconi come un cialtrone populista che dovrebbe subito dimettersi per favorire la nascita di un vero governo (non solo loro: ho incontrato al recente Vinitaly numerosi operatori provenienti dal nord Europa, tutti increduli per come ancora gli italiani continuino a tollerare personaggi simili). Ci sono campi in cui, si sa, l’Italia eccelle ed ha potenzialità enormi, invece dobbiamo persino sopportare che tutti i musei pubblici del nostro Paese, messi assieme, guadagnino meno del Louvre. Quando anche l’ultimo baluardo sarà messo in discussione, ovvero la protezione del lavoro statale, e anche i dipendenti pubblici potrebbero temere per il proprio stipendio, allora ci si renderà conto che non si possono nemmeno accettare i furti, la corruzione, l’evasione fiscale, l’impunibilità, l’ingiustizia, terreni in cui prosperano tutte le associazioni criminali, mafia e camorra in testa, che indisturbate continuano a fare affari con la pubblica amministrazione, mentre i nostri poliziotti presidiano le feste di Arcore e vi accompagnano le ospiti. Ebbene, mi si dirà che sono i soliti discorsi banali e populisti che, giustificando Grillo, ci porteranno alla rovina; io spero che la presenza del M5S possa almeno favorire, per contrapposizione alla stessa, la nascita di quella forza nuova, veramente democratica, che ci aiuti a non sprofondare ulteriormente nel baratro economico e morale.
Detto questo, mi scuso se la mia troppo tiepida presa di distanze da questo movimento può risultare irrispettosa nei confronti di chi è molto sensibile a certi temi e nei confronti di chi, molto più colto di me, sa cogliere aspetti e fare analisi di ben altro livello.
Ringrazio molto il Professore per aver ospitato la mia opinione.

Giorgio Israel ha detto...

Aggiungo soltanto il mio commento di poco fa su Facebook: Salvatore Mandarà, uomo di fiducia di Grillo, si schiera contro la Bonino presidente: «È a favore di Israele, e io non sopporto lo stato di Israele». Non è che non sopporta questa o quella politica, non sopporta LO STATO... Che, quindi, per farlo contento, andrebbe soppresso... Questa è la gente con cui il Pd continua a voler "inciuciare". Altro che l'inciucio con Berlusconi! Altrimenti, che stanno aspettando? L'inciucio con Berlusconi non lo vogliono fare, le elezioni non le vogliono... E allora? Chiaro: sperano di fare l'inciucio con quelli che non sopportano Israele per avere un presidente della Repubblica amico che permetta loro di fare un governo di minoranza... È uno spettacolo - gli spasmi agonici di un partito alle spalle del paese – di un'indecenza che supera qualsiasi immaginazione.

Nautilus ha detto...

Grillo a parte se non ho sognato mi pare sia sparito un commento critico che pure era stato pubblicato. Se non è stato un disguido sicuramente vi sarà stata una ragione valida ma proprio dal punto di vista della democrazia devo dire che son rimasto perplesso.

Giorgio Israel ha detto...

Nessuna cancellazione e nessun "attentato alla democrazia". Casomai ho cancellato un MIO per non esaltare l'ego di un antisemita. Se non vede un suo commento, chissà perché, me lo rispedisca e lo pubblico qualsiasi cosa contenga.

Nautilus ha detto...

Non era mio (non me ne sarei lamentato) era di un professore non ricordo chi...mi pare ora di capire che lei l'aveva pubblicato non direttamente ma nell'ambito di un suo commento. Resta il fatto che l'avevo cercato per leggerlo meglio ed è sparito.

Giorgio Israel ha detto...

Era di quel mascalzone che ha dedicato a me " eccelso sionista sponsor del servo di Israele Renzi" decine di migliaia di contumelie antisemite sui suoi blog. L'ho mandato dove merita e ho cancellato tutto per non fargli pubblicità.

Beniakrik ha detto...

Egregio Professore
Quant'è penoso lo spettacolo dell'Italia ricattata dalla banda di "bachi-bouzouk" ignoranti, antisemiti ed arroganti delle 5Stelle.Il paese che ha dato tanto alla Cultura mondiale, non si merita questo!

Giorgio Israel ha detto...

Mi creda, è una situazione che mi sta rendendo molto triste. La ringrazio per la nota di buonumore che mi da la sua definizione (da lettore di Tintin quale sono anch'io) di "bachi-bouzouk". Se mi permette, me la rivenderò...

Dermaskin ha detto...

The first manifestation of direct democracy in the network will be the appointment of the President of the Republic. As for the people, it is necessary, however, that some tribune take him by the hand and teach him how to say "citizen" and not "honorable" and not be dazzled by cunning attempts to revive the mediation of representation and parties.