giovedì 13 gennaio 2011

Ecco l’immortalità in formato 3D, promessa neuroscientifica per gonzi


L’inventore e saggista americano Raymond Kurzweil è autore di innumerevoli predizioni sul futuro, tra cui quella che presto vinceremo la morte. Fautore di una religione prometeica, egli considera necessario spazzare via la religione tradizionale colpevole di razionalizzare la morte e di rallentare così il progresso. Una delle sue più recenti previsioni è che entro vent’anni sarà possibile fare una copia elettronica del contenuto della propria mente: ricordi, pensieri, processi mentali, tutto potrà essere copiato su qualcosa come un hard disk o un pendrive in modo da disporre di un back-up del proprio cervello continuamente aggiornabile.

Naturalmente tutto dipende da cosa s’intende per “contenuto” della mente e per “processo mentale”, ma queste sono finezze da perditempo. Tutti i maggiori biologi, da Gerald Edelman a Jean-Pierre Changeux, hanno escluso che il cervello possa essere assimilato a un calcolatore. L’idea che funzioni come un software operante su un sistema di dati è buona per un romanzo di fantascienza, ma non ha alcuna base. Ma tanto tra vent’anni chi se ne ricorda più? Per il momento l’annuncio fa scalpore.

In mezzo a un bombardamento di previsioni sulla prossima fine del libro si fa strada anche quella della prossima morte del cinema e della fotografia nell’arcaica versione bidimensionale. Si dice che il perfezionamento degli occhiali 3D porterà in tempi brevissimi alla loro diffusione di massa. I “fantascienziati” annunciano che tra breve non vivremo più nella stantìa realtà effettiva, bensì nella realtà virtuale. A noi individui arcaici, indegni di un backup del cervello, riesce difficile capire perché mai la diffusione della visione trimensionale debba indurre a una simile scelta. Sarebbe come dire che avendo acquisito la capacità di simulare la terza dimensione nelle rappresentazioni bidimensionali, getteremo nella spazzatura non solo tutta l’arte del passato, ma anche la natura. Ma vuoi mettere un tridimensionale ricostruito virtualmente rispetto al tridimensionale offerto gratuitamente dalla vita naturale?

È interessante notare che lo sguardo di questi grandi pensatori, le cui profezie ci assalgono da ogni lato con la discrezione di un’orda di mosconi impazziti, non riesce ad andare oltre la punta del naso su cui poggiano le loro lenti 3D. Non si chiedono come mai, quanto più si parla di immortalità a portata di mano, di medicina scientifica che cura da ogni male, tanto più pullulano gruppi che propugnano il ritorno alla natura incontaminata, all’alimentazione e alle cure naturali e la cosiddetta “razionalità” fatica tanto ad affermarsi. In linea generale, in un mondo che dovrebbe essere dominato dalla ragione scientifica e dalla tecnologia, dilagano le credenze irrazionali e anche la politica non si rassegna a piegarsi alle ricette scientifiche ma è dominata da pulsioni elementari fino alle forme più fanatiche. Anzi, diciamola tutta: la vera sfida che abbiamo di fronte è se il mondo dovrà piegarsi ai diktat della guerra santa e della sharia. Colpa della religione? Diciamo che è colpa del fondamentalismo, e che la malattia è aggravata dalla diffusione di un falso razionalismo, in realtà una forma di misticismo del progresso tecnoscientifico degno di una setta fanatica. Tra uno che vuole surgelare il proprio corpo e scaricare su un pendrive i propri pensieri perché è convinto che presto potrà essere resuscitato, un pazzoide che propugna il trasferimento della vita nella realtà virtuale con gli occhiali 3D sul naso e i talebani distruttori delle grandi statue di Buddha in Afghanistan vi sono più punti di contatto di quanto non appaia a prima vista.

(Il Foglio, 12 gennaio 2011)

8 commenti:

GiovaneDiLungoCorso ha detto...

Condivido completamente.
Inoltre sulla visione 3D e simili meraviglie multimediatiche ricordo questo aneddoto.
Anno 1977/78 ero studente universiatrio, frequentavo anche un corso di musica elettronica e facevo supplenze di matemetica la paga era di 400.000 lire mensili.

Sentivo il Maestro Luciano Fornero (poi diventato direttore del Conservatorio di Torino) che diceva:
"mio cognato ha speso 5 milioni per farsi un impianto stereo e poi - faccia schifata - ascolta Fausto Pappetti !"

Non sarebbe meglio pensare di più ai contenuti che ai contenitori?

Sempre sul 3D vorreri aggiungere che gran parte della storia della pittura si può racontare come il tentativo di rappresentare 3 (o più) dimensioni su uno spazio un 2D

Distinti saluti
Roberto

Fabio Milito Pagliara ha detto...

Caro Professore,

ha più che ragione :)

cordiali saluti

Gianfranco Massi ha detto...

Tutti i trapassi di secolo- figuriamoci questo di millennio-sono caratterizzati da sfide mortali tra il vecchio e il nuovo. Ma poi, per fortuna, si risolvono in uno statu quo (ante). Il 1901 vide il più leggero contro il più pesante dell'aria, ma ancora in certi parchi si può gustare il brivido di un viaggetto in mongolfiera. Per ora nessuno mi potrà privare del piacere di tenermi un libro sul comodino. L'ultimo acquisto - Le provinciali di Pascal, rilegato in pelle, ed.Einaudi2008(ISBN) 100 E scontato 80 E, spedizione gratis - non mi potrà mai far rimpiangere un ebook! Ammesso di trovarcelo!

paolo casuscelli ha detto...

Ecco, finalmente la ricerca simbolica e spirituale degli alchimisti diventa tecnologica e darà i suoi frutti: trovata la formula dell'elisir di lunga vita, che ci renderà immortali. Nella noia infinita di una eterna vita terrena risuonerà la voce del Manfred di Byron: “Beati i morti, che non vedono il quadro della loro desolazione”.
Si sa nulla della trasmutazione dei metalli vili in oro?

hybridslinky ha detto...

Apprendo e segnalo, visto che è in tema.

Chopin un genio? Macché, tutta colpa di una disfunzione del lobo temporale:

http://www.corriere.it/salute/11_gennaio_25/chopin_epilessia_aac200de-28b3-11e0-8de5-00144f02aabc.shtml

Giorgio Israel ha detto...

Grazie della segnalazione. Ne farò buon uso.

Vincenzo ha detto...

I “fantascienziati” annunciano che tra breve non vivremo più nella stantìa realtà effettiva, bensì nella realtà virtuale.
(...)
Ma vuoi mettere un tridimensionale ricostruito virtualmente rispetto al tridimensionale offerto gratuitamente dalla vita naturale?


L'insegnante della vignetta 2009 nel post precedente gradirebbe di più il tridimensionale offerto gratuitamente dalla vita naturale o una realtà virtuale tridimensionale artefatta?
Io credo che sia proprio ciò che la "vita naturale" offre a spingere verso una realtà artefatta e rassicurante.

E che di una forza si tratta forse lo sanno anche quelli che parlano di immortalità a portata di mano, di medicina scientifica che cura da ogni male. Tant'è che più ne parlano e tanto più pullulano gruppi che propugnano il ritorno alla natura incontaminata, all’alimentazione e alle cure naturali

Il concetto sottostante è ancora lo stesso: "per spingere le pecore in un recinto ci vuole il cagnolino adatto".

linus ha detto...

Il backup del cervello? Questa è bella, se mai fosse possibile farlo, perchè mai una macchina coi nostri ricordi dovrebbe renderci immortali?
Non concordo, invece, sul 3D. Certo che camminare in un bosco, o in un museo, è un esperienza piena che nessuna riproduzione virtuale potrà euguagliare, ma a parte che per molti (e per me, per esempio) l'esperienza reale è inaccessibile, ma anche per chi non ha problemi non potrebbe allargare enormemente gli orizzonti potersi muovere - anche - in un mondo virtuale?

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=137145

(provi a visitare il sito di google che si sta occupando di digitalizzare tutti i musei del mondo, linkato dal messaggero: già l'eperienza senza il 3d è meravigliosa)