Grazie a Lei ho finalmente avuto la possibilità di vedere Abravanel in una video-intervista. Mentre l'ingegnere spiegava la sua concezione moderna e rivoluzionaria del fanciullo che "deve imparare a ragionare con la propria testa", mi risuonava nella mente l'antico aforisma:"siamo tutti nani sulle spalle di giganti". E immaginavo una classe di bambini costretta a cavalcare dei bassotti.
Che idea originale "ragionare con la propria testa"! Questo è uno scoop, nessun filosofo ci aveva mai pensato. Però, scherzi a parte, dopo tante ubriacature ideologiche e insegnanti che guai se contesti le loro opinioni, ti penalizzano gravemente, forse sarebbe ora di valorizzare questa apparente banalità che, dato il clima culturale attuale, sembra quasi un'idea rivoluzionaria.
Concordo in pieno con l'opposizione alla metodologia didattica definita "Teaching to the Test" la quale non può portare certamente all'apprendimento della Matematica, così come il Test non ha la possibilità di selezionare i più meritevoli
Quel che è peggio, seguendo un tale progetto si incentiva gli studenti, una volta di più, a pensare che la Matematica sia ciò che per certo essa non è ovvero un puro e semplice viatico d'accesso ad un finanziamento piuttosto che all'interesse di una determinata Azienda
Proviamo ad astrarre il concetto della misurazione delle Performance tramite Test a tutte le altre materie: come dovrebbe essere strutturato un tale Test per la Filosofia ?
Purtroppo la Matematica si presta meglio di altre materie al genere di imbrobli che tendono a spacciare per Matematico ciò che di fatto non lo è (Quiz, Sudoku, ...)
Si deve per forza ritenere quindi che, come è stato ampiamente ricordato in molti altri post, l'utilità di tali Test risulta unicamente ristretta alla Verifica dei "Requisiti Minimi di Literacy" (e anche li bisogna stare attenti a non commettere l'errore/imbroglio di cui sopra) ma pensare di legare ad essi il futuro dei ragazzi è a mio avviso privo di significato
3 commenti:
Grazie a Lei ho finalmente avuto la possibilità di vedere Abravanel in una video-intervista. Mentre l'ingegnere spiegava la sua concezione moderna e rivoluzionaria del fanciullo che "deve imparare a ragionare con la propria testa", mi risuonava nella mente l'antico aforisma:"siamo tutti nani sulle spalle di giganti". E immaginavo una classe di bambini costretta a cavalcare dei bassotti.
Che idea originale "ragionare con la propria testa"! Questo è uno scoop, nessun filosofo ci aveva mai pensato.
Però, scherzi a parte, dopo tante ubriacature ideologiche e insegnanti che guai se contesti le loro opinioni, ti penalizzano gravemente, forse sarebbe ora di valorizzare questa apparente banalità che, dato il clima culturale attuale, sembra quasi un'idea rivoluzionaria.
Concordo in pieno con l'opposizione alla metodologia didattica definita "Teaching to the Test"
la quale non può portare certamente all'apprendimento della Matematica, così come il Test non ha la possibilità di
selezionare i più meritevoli
Quel che è peggio, seguendo un tale progetto si incentiva gli studenti, una volta di più, a pensare che la Matematica sia ciò che per certo essa non è ovvero un puro e semplice viatico d'accesso ad un finanziamento piuttosto che all'interesse di una determinata Azienda
Proviamo ad astrarre il concetto della misurazione delle Performance tramite Test a tutte le altre materie: come dovrebbe essere strutturato un tale Test per la Filosofia ?
Purtroppo la Matematica si presta meglio di altre materie al genere di imbrobli che tendono a spacciare per Matematico ciò che di fatto non lo è (Quiz, Sudoku, ...)
Si deve per forza ritenere quindi che, come è stato ampiamente ricordato in molti altri post, l'utilità di tali Test risulta unicamente ristretta alla Verifica dei "Requisiti Minimi di Literacy" (e anche li bisogna stare attenti a non commettere l'errore/imbroglio di cui sopra) ma pensare di legare ad essi il futuro dei ragazzi è a mio avviso privo di significato
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