Pochi giorni fa ho pubblicato un articolo sulla
incresciosa vicenda dei test per il Tirocinio Formativo Attivo, la nuova
procedura perché i giovani neo laureati possano accedere all’insegnamento nelle
scuole.
È stato uno scandalo inaudito, analogo ma forse
peggiore di quello del concorso per dirigente scolastico. Uno scandalo cui il
ministero ha “posto rimedio” in pochi giorni, con l’ausilio di una commissione
compiacente, che ha applicato criteri che hanno una sola logica: quella di
evitare ricorsi e, al contempo, confermare i numeri che il ministero auspica
per le varie classi concorsuali, particolarmente ristretti per quelle classi
che si vorrebbe sopprimere. Un pasticcio irreparabile è stato aggiustato
confermando il proverbio, declinato in vari dialetti, secondo cui è peggio la
toppa del buco.
Se si pensa a questa catastrofe, a quella del concorso
per dirigenti scolastici, alle tante buffonate nate attorno ai quiz di accesso
all’università, ai discutibilissimi test Invalsi, un ministero degno di questo
nome avrebbe dovuto concedersi un minimo di resipiscenza, almeno di
riflessione.
Al contrario, ci informano che presto tutte le scuole
saranno valutate con metodo Invalsi. Si parla di ispezioni, ma si tratta di
qualcosa di radicalmente diverso, se non di opposto a quel sistema di ispezioni
che avevamo auspicato e anche descritto. Si tratterebbe di commissioni composte
da un ispettore ministeriale e due “tecnici” dell’Invalsi. Chi sceglie costoro,
chi li “valuta”, con quali credenziali si arrogherebbero il diritto di valutare
gli insegnanti? Abbiamo una risposta chiara dai fatti: sono scelti nella corte
della dirigenza ministeriale, tra gli “amici degli amici”, il loro livello di
competenza è dimostrato da tutte le succitate vicende e la loro forza sta nello
scudo con cui vengono protetti qualunque cosa facciano. A proposito perché
continuano a non dirci chi sono i responsabili dei quiz errati per il TFA e
quanti quattrini hanno preso? E perché non li hanno restituiti? Tanto in
ossequio alla “spending review” (revisione della spesa).
Frattanto l'Anvur ci ha dato buon Ferragosto pubblicando quella ineffabile e tragicomica sceneggiata che sono le "mediane" per l'abilitazione nazionale universitaria.
Riporto qui
all’appresso il mio articolo e le lettere inviatemi da due lettori, che sono
particolarmente istruttive e rappresentative della situazione.
(Pubblicato su Il Giornale 8 agosto 2012)
Non
varrebbe la pena di tornare sull’incresciosa vicenda dei quiz ministeriali per
accedere agli esami per il Tirocinio Formativo Attivo, se non per una ragione
che diremo tra poco. Intanto, chiunque abbia un po’ di tempo per “divertirsi”
(ammesso che vi sia qualcosa di divertente in una vicenda che coinvolge il
futuro di migliaia di giovani) dovrebbe andarsi a leggere i quesiti perché lo
scandalo non può essere seppellito confidando nei giorni che passano. Difatti,
quel che è stupefacente non sono solo i quesiti sbagliati denunciati da tanti,
singoli e associazioni, ma l’incredibile accozzaglia di domande difficili,
domande demenziali (che sembrano uscite dalla penna dell’ispettore Clouseau) e
domande nozionistiche. Si ripete continuamente che è ora di finirla col
nozionismo, e poi si pretende che un architetto ricordi a memoria la pendenza
massima per una rampa percorribile con una sedia a ruote secondo il D.M.
236/1989 (ma non può consultarla quando ne avrà bisogno?), o un laureato in
materie scientifiche l’anno esatto in cui comparve il primo volume della
Histoire naturelle di Buffon; o un laureato in matematica quale tra quattro
matematici italiani ha ricevuto la Medaglia Fields. Si propongono problemi e
calcoli di matematica e di fisica pesanti, talora molto pesanti, si chiede di
determinare in un minuto l’altezza cui giungerà un ascensore di date
caratteristiche fisiche e poi si vira improvvisamente nel demenziale chiedendo
(nella sezione di Educazione fisica) qual è il tratto caratteristico di uno
stile di insegnamento deduttivo o addirittura la definizione di
“atteggiamento”. Come se non bastasse, vengono proposti brani su cui verificare
la capacità di comprensione. Così ai futuri professori di matematica si pongono
domande su un articolo di Sergio Romano su ”Le vittime italiane di Kindu e la
tragedia del Congo” e ai futuri professori di fisica su a un articolo di Sergio
Luzzatto “Nelle contrade del Bel Paese dove il sì suona”, dove alla domanda
perché bisogna partire dal formaggio per parlare dell’Italia la risposta è
“perché un formaggio si chiama Bel Paese”.
È
noto che l’esito di questa sceneggiata è stato un’ecatombe e qualcuno (forse
l’autore di questi quesiti) ha avuto il coraggio di dire che la prova ha
rispecchiato il grado di preparazione dei candidati. Il Ministero, per parte
sua, comunica di aver convocato un’assise di “accademici” per valutare il
contenuto delle prove e medita il da farsi, comunque da definire in autunno. In
tanti ci siamo posti il senso di quanto accaduto: è stato un tentativo di
bloccare l’accesso dei giovani all’insegnamento, in coerenza con la lunga
guerra di trincea condotta dal ministero e dai sindacati contro il TFA, oppure
un’esibizione di incompetenza incosciente quanto arrogante, in linea con una
tendenza dilagante? Oppure il combinato disposto di entrambe le cose? Difatti,
che incompetenza e mancanza di serietà vi sia stata è indiscutibile – lo dicono
le carte – mentre l’altra componente attiene a un’opinabile valutazione
politica.
Ora
cala una notizia che è la ragione principale per cui la questione va riaperta
edè una notizia che fornisce una risposta alla domanda precedente. Si apprende
difatti che, con un’efficienza da paese nordico, entro il 31 agosto saranno
assunti 21.112 nuovi docenti, i quali saranno addirittura operativi dal 1°
settembre. I sindacati plaudono e annunciano di aver vinto un lungo braccio di
ferro col Ministero, ottenendo di aver fatto accantonare le “esternazioni
mediatiche sul concorso” per utilizzare, ai fini dell’immissione in ruolo, le
“vecchie graduatorie”, quelle a esaurimento che comprendono supplenti e precari
e quelle degli ultimi concorsi a cattedra del 1990 e del 1999.
Qui
non si tratta certo di dire che, nell’enorme bacino dei precari e supplenti,
non vi siano delle persone che hanno diritti rispettabili e che sono state
sfruttate dalle politiche sconsiderate perpetrate da decenni. Ma esiste anche
la necessità di lasciare una porta aperta ai giovani, sia per un elementare
diritto, sia perché una scuola che non si rinnovi con nuovi apporti è destinata
a morire. Le due esigenze andavano contemperate con saggezza ed equilibrio,
sciogliendo man mano l’eredità del passato senza compromettere il futuro.
Vediamo che si è preferito invece chiudere definitivamente ogni prospettiva ai
giovani, sull’altare del rapporto inossidabile tra dirigenza ministeriale e
sindacati. Per un anno è stata condotta una guerriglia sui numeri del TFA
cercando di ridurli in ogni modo. Poiché non si è ottenuto quanto si voleva, è
subentrata la bastonata dei quiz, in cui è entrato in scena il peggio che il
ministero è capace di mobilitare nell’esercito di “consulenti” che coltiva da
tempo immemorabile. Anche questa è una tragica sconfitta per chi sperava e
spera in un rinnovamento del paese.
Giorgio
Israel
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Gentile
Prof. Israel,
sono un'aspirante
prof non sopravissuta allo sterminio dei test preselettivi del TFA. Ho letto
con grande interesse il suo articolo pubblicato su "Il Giornale"
qualche giorno fa in merito all'incresciosa vicenda dei TFA. Purtroppo al
pasticcio dei test troppo nozionistici e sbagliati ora si è aggiunta la beffa
della revisione delle domande e la pubblicazione delle nuove graduatorie degli
ammessi alla seconda prova sul sito https://tfa.cineca.it/pubb_compiti.php,
il risultato penoso di questa revisione è che chi aveva sbagliato più domande
si ritrova ammesso alla seconda prova! io stessa se avessi sbagliato due
domande in più starei dentro. Professore parlo a nome della mia categoria, di
noi giovani aspiranti prof alla ricerca disperata di qualcuno che ci stia a
sentire e che ci aiuti ad avere la giusta visibilità in un paese in cui, è sempre
più evidente da quello che accade, non c'è giustizia e soprattutto non c'è
speranza! come posso continuare a credere in questo paese se lo stato italiano
permette tali abomini. l'unica cosa sensata per ottenere un briciolo di
giustizia sarebbe l'annullamento dei test! Professore può consigliarci in
qualche modo? c'è qualcosa che noi poveri aspiranti prof. possiamo fare da qua
giù per farci sentire? per ottenere l'annullamento dei test e la messa al bando
di nuove prove preselettive?
grazie per
il suo cortese ascolto
distinti
saluti
Valeria
Talitro
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TFA ATTO SECONDO: FINALMENTE ARRIVA IL MEDICO. E
AMMAZZA IL MALATO.
Gentilissimo Professor Israel, non sono un Suo
studente, sono più che altro un Suo lettore/estimatore. Mi permetto tuttavia di
“provare a disturbarLa” sul Suo indirizzo di posta elettronica dell’università,
dal momento che sul sito internet de il
Giornale non ho reperito un altro contatto, né ritrovato una sezione del
tipo “scrivi a…”. Mio padre legge
quotidianamente, da parecchi lustri, il
Giornale, ed ogni qualvolta mi trovi a sfogliarne una copia contente un Suo
articolo ne rimango sempre piacevolmente colpito, per via della chiarezza delle
argomentazioni, del buon senso delle considerazioni e della qualità delle
analisi. Dopo la maturità classica, ho conseguito una laurea in giurisprudenza,
e tutt’oggi, a poco più di due anni due anni dalla fine dell’università,
continuo a studiare “diritto”: nonostante la mia formazione lato sensu giuridica, mi sono sempre appassionato
alle questioni della Scuola e dell’Università. In questo senso, i Suoi articoli
sempre “illuminanti” sono per me di grande interesse, e mi trovano pressoché
sempre totalmente concorde.
Riguardo a queste tematiche, mi è spesso parso
difficile trovare un giornalismo che voglia “entrare (davvero) nel merito”
delle questioni, e che cerchi di affrontarle in profondità: da questo punto di
vista, per me Lei rimane un punto di riferimento. Per questo, ho deciso di
rivolgere proprio a Lei questo mio, peraltro inutile, sfogo. Uno sfogo che
forse risulterà troppo lungo e prolisso, me ne rendo conto.
Oggetto delle mie considerazioni, gli ultimi test per
l’accesso ai cc.dd. “TFA” (Tirocini formativi attivi): una vicenda che Lei ben
conosce, e circa la quale non mi sarei mai permesso di disturbarLa, se non
avessi letto i Suoi ultimi articoli di questi giorni. Come Le anticipavo, questi famigerati “TFA”
non mi riguardano direttamente: sono proiettato verso tutt’altre esperienze e
settori lavorativi. Sono tuttavia al corrente e piuttosto ben informato a
riguardo poiché la mia ragazza, brillantemente laureatasi presso la facoltà di
Lettere e Filosofia dell’università Statale di Milano, ha (suo malgrado,
verrebbe da dire di questi tempi…) il desiderio di insegnare italiano, latino,
storia e geografia presso una scuola media o superiore (scuole secondarie di I
e II grado). Visto quello che sta “passando” la ragazza in questione, ho
deciso, per una volta, di prendere carta e penna e scrivere a qualcuno di
“autorevole” come Lei. Mi permetto ancora un’ultima premessa, prima di entrare
nel “vivo” della vicenda: la ragazza di cui Le sto parlando si è laureata due
anni e mezzo fa col massimo dei voti (110 e lode), e nel libretto
universitario, a parte un 29 ed un “disdicevole” 28, ha saputo collezionare
“solamente” 30 e 30 e lode. Da più di due anni attendeva con ansia questa
occasione, perché, come Lei sa meglio di me, oggi non è possibile accedere
stabilmente alla professione di insegnante senza la “patente” dell’abilitazione.
Non sto certo a ripeterLe le incertezze, le confusioni, i “numeri” che il MIUR
ha “dato”, fornito, smentito, ricalcolato, rimangiato, negli ultimi mesi (per
non dire anni); né Le riproporrò le lamentele (peraltro sacrosante!)
riguardanti l’assurdità delle domande proposte nei test di preselezione appena
conclusi.
Lo “scandalo” dei test preliminari appena conclusi è
ormai assurto (anche grazie a commenti autorevoli come i Suoi) agli onori delle
cronache nazionali, tanto da costringere il Ministero ad un’imbarazzata corsa
ai ripari, con tanto di pubbliche scuse, attraverso l’immediata costituzione di
una “Commissione Speciale” che avrebbe dovuto porre rimedio alle ingiustizie ed
agli errori che avevano ormai “tragicamente” caratterizzato i test di moltissime
classi di concorso. Una Commissione “tecnica” di alta competenza, composta da
eminenti esperti delle materie concorsuali, il cui compito, insomma, sarebbe
stato quello di “raddrizzare”, per il bene dei candidati, del buon senso e
della giustizia, le prove appena svoltesi, col preciso compito di espungere dai
test tutte quelle domande palesemente errate, manifestamente irragionevoli,
stupidamente nozionistiche, ambigue o del tutto fuori tema rispetto alle
materie (che avrebbero dovuto essere!!) oggetto d’esame.
La mia ragazza ha sostenuto due dei test
“incriminati”, precisamente quelli relativi alle classi di concorso A043/A050 e
A051: sostanzialmente allibita dal tenore e dall’assurdità dei test cui si era
sottoposta, confidava molto nell’attività di questa seconda Commissione
“speciale”, dal momento che in entrambe le prove aveva totalizzato un punteggio
di 19, piuttosto vicino alla soglia (21) necessaria per l’accesso alle prove
scritte.Vista la manifesta irragionevolezza di numerosissime domande contenute
nei test (già ampiamente sottolineata dalla stampa specializzata) si attendeva
che venisse finalmente fatta giustizia.
La sorpresa è stata grande, grandissima, non appena la
Commissione “speciale” ha annunziato la fine ed il risultato dei propri lavori,
con un tempismo, a mio modo di vedere, degno del più veloce centometrista
giamaicano che abbiamo potuto ammirare alle recenti Olimpiadi londinesi: la
commissione avrebbe dovuto riunirsi il giorno 8 agosto, ed il Ministro Profumo
aveva promesso responsi definitivi “entro
il 20 agosto”. Come sia stato possibile per la Commissione “speciale”
“correggere” in meno di due giorni
tutte le domande “scorrette” di 37 test (ciascuno dei quali composto da 60
domande) rimane per me un mistero: nemmeno se tutti i commissari fossero
arrivati con le idee già chiare ci sarebbe stato il tempo di discutere, e di
scandagliare, trovare, e valutare le domande meritevoli di annullamento.
Soprattutto per il fatto che i criteri cui la Commissione “speciale” si sarebbe
ispirata, a detta dei suoi ideatori, non sarebbero stati ispirati dal mero fine
di annullare le domande “sbagliate” tout
court, bensì dalla volontà (davvero encomiabile!) di riconsiderare tutte
quelle domande magari formalmente corrette, ma del tutto irragionevoli per
svariati motivi (mancata inerenza coi programmi oggetto di studio, eccessivo
nozionismo, stupido tuziorismo, ambiguità, assurdità, etc…). Ebbene, a mio
modesto parere, lo “scandalo” dei test TFA, lungi dall’esser stato risolto da
questa seconda Commissione “speciale”, è stato, se possibile, reso ancor più
grottesco, tragicamente ridicolo, e perversamente ingiusto dall’intervento di
questo nuovo plotone di “esperti”, i quali, incredibilmente, sono riusciti a
fare peggio dei loro predecessori, ossia di coloro che avevano concepito quelle
domande talmente assurde (che avrebbero dovuto essere!!) oggetto della
correzione da parte della nuova Commissione. In altre parole: anziché “mettere
una pezza”, la nuova commissione ha creato un “buco” ancor più grande e vergognoso
del primo. E la cosa ha davvero dell’incredibile, perché questa “correzione
lampo” appare, a voler entrare nel merito, non soltanto del tutto inspiegabile,
ma addirittura del tutto contraria ai principi sui quali avrebbe dovuto
fondarsi. Mi riferisco, ovviamente, soltanto alle “correzioni” delle domande
inerenti le classi di concorso A051 e A043/A050, correzioni di cui ho potuto
avere conoscenza “diretta” tramite la mia ragazza, candidata, come anticipato,
ad entrambe le classi. Non appena ha appreso quali fossero state le domande
oggetto di questa presunta “correzione” la mia morosa era letteralmente
esterrefatta. E non posso davvero darle torto. Per dirla chiaramente, la
Commissione “speciale” ha agito in questo modo: da una parte, ha abbuonato a
tutti i candidati alcune domande (precisamente, 6 nella classe A051 ed 11 nella
classe A043/A050) in verità del tutto corrette, inerenti al programma, per
nulla ambigue…insomma, del tutto coerenti con le materie oggetto dei test;
dall’altra parte, la commissione ha, ciò che è assai più grave, completamente
ignorato tutte quelle domande che rappresentavano il motivo stesso della sua
repentina istituzione, ossia tutte quelle domande che avevano destato scandalo
fra i candidati e fra l’opinione pubblica, poiché del tutto “assurde”,
totalmente incoerenti con le materie oggetto d’esame, o esageratamente
nozionistiche. Di tutte queste -numerosissime!- domande (le quali sì avrebbero
dovuto essere oggetto di un’attenta “revisione”!!) la Commissione “speciale” si
è del tutto disinteressata!! Questo modo di procedere ha prodotto effetti a mio
modo di vedere perversamente ingiusti. Infatti, “dare per buone” le domande che
sono state effettivamente abbuonate significa fare un doppio, imperdonabile,
errore. Da una parte avvantaggiare ingiustamente i candidati meno preparati,
poiché tutte quelle domande erano “alla portata” di chiunque si fosse
approcciato al test con la giusta serietà e preparazione, e di chiunque avesse
una buona capacità di analisi dei testi. Insomma: sono state abbuonate proprio
le domande che avrebbero potuto più correttamente valutare la preparazione dei
candidati. Dall’altra parte, in questo modo, si è finito col penalizzare
ulteriormente tutti quelli che, come la mia ragazza, avevano risposto correttamente
a queste domande non grazie al fato od al caso, ma grazie ad una preparazione
coerente coi programmi d’esame: costoro infatti non hanno tratto alcun
beneficio da questo “bonus”, anzi, è probabile che in alcuni casi si vedano
“passare davanti” candidati meno preparati che non avevano saputo rispondere
esattamente a domande corrette, coerenti ed appropriate. Al contrario, delle
domande scorrette, incoerenti ed insensate, la commissione “speciale”,
inspiegabilmente, non si è nemmeno interessata. Questa è una beffa nella
beffa!!
Per scendere
ancor più nel concreto, occorre, inevitabilmente, entrare nel merito. Vorrei
dunque, ammesso che abbia avuto il tempo e la voglia di giungere fino a questo
punto con la lettura, orientare la Sua attenzione verso le domande
specificamente oggetto delle mie considerazioni.
Tra le domande
abbuonate nella classe A043/A050 vi sono le
seguenti:
-
domanda n. 7: si tratta, stando a quanto mi dice la mia
ragazza, di una delle poche citazioni famose. I Sepolcri di Foscolo!
-
domanda n. 22: domanda basata sulla metonimia (si cita
l’espressione “bere un bicchiere”),
figura retorica che dovrebbe essere conosciuta perfettamente da chiunque aspiri
a candidarsi all’insegnamento dell’italiano;
-
domanda n. 36: è forse l’unica domanda di storia lontana dal
mero nozionismo: Diocleziano e la tetrarchia.
-
domande n. 51, 53, 55, 56 e 59: ben cinque domande sui testi
da analizzare, alle quali poteva rispondere correttamente chiunque leggesse con
attenzione il testo.
Dare “per
buone” queste domande risulta davvero insensato proprio perché esse figurano
tra le poche del test prettamente inerenti ed in linea con i programmi di
insegnamento.
Insomma: uno
strano, inspiegabile, insensato (ed ingiusto) metodo di “correzione” ha fatto
sì che fossero abbuonate le uniche domande degne di essere “salvate”!
Il che produce
effetti, come anticipavo, perversi e se possibile sempre più ingiusti: coloro
che, non essendo stati in grado di rispondere correttamente a queste domande,
per così dire, “sensate e fattibili”, probabilmente non avevano una
preparazione adeguata, e ciononostante hanno potuto usufruire di un bonus non
indifferente, pari ad 11 domande (5,5 punti); coloro che, invece, erano molto
preparati, e pertanto avevano risposto correttamente almeno a quelle poche
domande “sensate e fattibili”, non hanno tratto alcun beneficio da questo
bonus, anzi, rischiano di vedersi “scavalcati” da qualcuno meno preparato di
loro.
È esattamente
ciò che è accaduto alla mia ragazza: è passata, in entrambi i test che ha sostenuto,
da 19 a 20 punti, proprio perché aveva già risposto correttamente a quasi tutte
le domande che sono state abbuonate, dal momento che erano tra le poche domande
non “assurde” e non impossibili.
Come lei, la
maggior parte degli altri candidati, se è vero come è vero che le graduatorie
delle classi di concorso A051 e A043/A050
hanno visto un lievissimo, oserei dire trascurabile, incremento degli
“ammessi”. Ed è facile comprendere il perché: sono state abbuonate le domande
più “normali”, alle quali quasi tutti avevano risposto correttamente.
Mi domando: abbuonare 11 domande “corrette”, o
comunque “non sbagliate”, senza concedere alcun “bonus” ai candidati che a
queste domande avevano saputo rispondere correttamente non significa fare un
grave torto ai candidati più meritevoli?! Possibile che i “super-esperti” della
Commissione “speciale” non si siano posti questo problema?!
Ancor più “scandalosa”
la decisione di non intervenire su tutte quelle domande completamente assurde,
prive di senso, fuori luogo, e meramente nozionistiche di cui purtroppo questi
test erano “infarciti”. E la cosa appare agli occhi dei candidati davvero
stupefacente, dal momento che nei giorni scorsi tutte queste domande sono state
poste, con grande enfasi, sotto i riflettori dell’opinione pubblica, dei mass
media, degli operatori specializzati e di chiunque si sia in qualche modo interessato
allo “scandalo test TFA”. Come di queste domande la nuova commissione abbia
potuto non interessarsi resta un mistero inspiegabile. Eccone alcune, relative
alla classe A043/A050:
-
domanda n. 1: citazione di Cardarelli (che per altro non si
studia a scuola) mai sentita;
-
domanda n. 14: citazione di Montale impossibile da ricordare
e per di più proveniente da un’opera di importanza minoritaria;
-
domanda n. 16: l’autore della commedia “La nemica”;
-
domanda n. 19: l’autore del “Cardillo addolorato”;
-
domanda n. 23: è puro nozionismo sapere la data di edizione
del “Sentimento del Tempo” di
Ungaretti, ed in questo caso, oltretutto, la mia morosa tiene a precisare che
il volume di letteratura italiana sul quale si è preparata riporta una data
(1932) che non era nemmeno tra le risposte;
-
domanda n. 24: quanti possono conoscere l’autore del “Manuale di poesia sperimentale”?!;
-
domanda n. 25: sempre stando a quanto mi riferisce la mia
ragazza, non mi risulta che la conoscenza dell’opera “Cronica delle cose occorrenti ne’ tempi suoi” sia così
imprescindibile per poter insegnare alla scuola secondaria di I grado, e
neppure in quella di II grado!
-
domanda n. 33: tra tutte le battaglie napoleoniche la
domanda verte su quella di Ulm, pressoché sconosciuta, comunque irrilevante, e per
di più non riportata nella maggior parte dei volumi di storia;
-
domanda n. 37: la mia ragazza si chiede se sia necessario
sapere se la famosa Lunga Marcia si sia tenuta nel 1934-35 o nel 1936-37 o nel
1938-39;
-
domanda n. 45: sembra sia di vitale importanza, ai fini
dell’insegnamento, sapere dove si trovi la famosissima città di Porto Fuad!
-
domanda n. 50: come non sapere i confini dello Zambia!
E questi sono
solo pochi esempi. La Commissione “speciale”, che, insediatasi l’8 agosto, la
sera del 10 aveva già chiuso i battenti e congedato i super-commissari affinché
godessero del meritato riposo vacanziero, non ha evidentemente “avuto il tempo”
di occuparsi di queste domande a dir poco vergognose.
Passando alla
classe A051, la musica non cambia: anche in questo caso sono state date “per
buone” domande che quasi nessuno aveva sbagliato, di per sé corrette e
perfettamente inerenti alle materie di insegnamento oggetto del test:
-
domanda n. 16: cos’è il monologo interiore (tutti i docenti
della scuola secondaria di I grado lo insegnano ai ragazzini delle medie!);
-
domanda n. 46: citazione: chi ha studiato Tacito conosce il
suo pensiero, e comunque il senso della citazione poteva essere dedotto dal
passo riportato;
-
domande n. 51 e 58: domande sul testo a cui tutti potevano
arrivare con il ragionamento.
Viceversa, ça va
sans dire, la Commissione “speciale”, manifestando evidenti problemi di
miopia, non “vedeva”, non si accorgeva, o comunque tralasciava, molte altre,
vergognose, domande, già fatte oggetto di ampia critica su tutti i mass media
ed in tutti i canali specializzati. Eccone alcune:
-
domanda n. 2: chi conosce l’autore dell’opera “Diceria dell’untore”?
-
domanda n. 4: chi mai ricorda l’anno della prima edizione
dell’ “Adelchi”?
-
domanda n. 11: citazione mai sentita;
-
domanda n. 14: chi conosce l’autore dell’opera “Le cene”?;
-
domanda n. 17: stando alle mie fonti, l’unica opera di Saba
che si studia a scuola sarebbe “Il
Canzoniere”, mentre le raccolte citate nella domanda in questione sono del
tutto marginali;
-
domanda n. 18: quanti conoscono la raccolta “Stella variabile”?
-
domanda n. 24: vagamente ambigua, specie se diretta ad
aspiranti insegnanti di italiano (e non di diritto comparato!), la domanda
circa l’ “entrata in vigore” della Costituzione Americana, la quale creava
inevitabili confusioni con le date di approvazione e promulgazione!
-
domanda n. 30: chi conosce perfettamente i confini del Mali?
-
domanda n. 31: e i confini del Colorado?
-
domanda n. 39: “tutti” conoscono (così mi dicono gli addetti
ai lavori, perché io ne so men che nulla) la storia della Matrona di Efeso contenuta nel Satyricon
di Petronio, ma, ovviamente, pressoché nessuno conosce le altre versioni minoritarie!
Questi sono
solamente alcuni esempi: probabilmente noiosi -mi rendo conto- ma necessari per
entrare, come è d’uopo in questi casi, profondamente nel merito. Mi sono
permesso di esporli a Lei, confidando nella Sua tendenza, più volte riscontrata,
ad approfondire le “faccende” e le problematiche.Come sia stato possibile tutto
questo, lo ripeto, ai miei occhi appare tuttora inspiegabile. Come abbia potuto
questa Commissione “speciale” fare (nettamente e clamorosamente) peggio dei
suoi predecessori rimane per me un mistero. Anzi, per dirla tutta, una
motivazione riesco a trovarla, ma è decisamente la più triste e vergognosa che
si possa immaginare: come recita un vecchio detto, “a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina”… Ed in effetti,
una spiegazione, in fin dei conti, me la sono data. Nasce dal confronto con
quanto operato dalla Commissione “speciale” con riguardo ad altre classi di
concorso: ebbene, in alcune di esse, specialmente in quelle nelle quali i test
si sono rivelati talmente “assurdi” da non far passare, in prima battuta,
pressoché nessun candidato, o comunque pochissimi candidati, sono state
abbuonate addirittura più di 25 domande. Come sia possibile ritenere ancora
valido e non annullare un test in cui vengono abbuonate 25 domande su 60
sarebbe un interessante tema di dibattito. Ma il “combinato disposto” di questi
vari interventi, per così dire stravaganti, della Commissione “speciale” mi
induce a pensare che il “vero” criterio delle correzioni sia stato in realtà il
seguente: nelle classi di concorso dove in concreto era stato ammesso un numero
irrisorio di candidati (rispetto ai posti messi in palio) si è proceduto con un
abbassamento drastico del livello della sufficienza, in modo da far rientrare
molti candidati in precedenza esclusi; al contrario, nelle classi di concorso
più ambite, nelle quali il numero di candidati è più elevato e nelle quali
pertanto il numero dei soggetti “ammessi”, nonostante l’assurdità dei test, era
comunque già considerevole, si è preferito “far finta” di abbuonare alcune
domande, in realtà scegliendole tra quelle più “normali” e si è deciso di
tralasciare del tutto quelle veramente meritevoli di una “revisione”.
Fra queste
classi di concorso, ovviamente, figurano quelle di italiano, latino, storia e
geografia per medie e licei, che da sempre rappresentano, tradizionalmente, il
più grande bacino di aspiranti Professori: la mia ragazza, per sua sfortuna,
concorreva esattamente in queste.
Con questo
secondo escamotage il MIUR ha fatto
la “figura” di intervenire, ha fornito ai sindacati un pretesto per sventolare
la bandiera della vittoria, ma ha al contempo lasciato i problemi dei “poveri”
candidati del tutti irrisolti, giacché pochissimi di loro (ed oltretutto quelli
che, per i motivi sopra evidenziati, probabilmente non lo meritavano) hanno
tratto vantaggio da quest’intervento. Mi rendo conto della gravità di quanto
sto asserendo, e non ho prove a riguardo: ma è fin troppo evidente che nelle
classi di concorso in cui, causa assurdità dei test, gli ammessi erano “quattro
gatti” vi sia stata una sostanziosa e sostanziale “sanatoria” (la quale ha,
evidentemente, suscitato l’ira di quei pochi che erano già stati “ammessi” in
prima battuta), mentre al contrario nelle classi di concorso in cui, nonostante
l’assurdità dei test, vi erano comunque parecchi ammessi, si sia provveduto ad
attuare “correzioni” marginali, ininfluenti sui numeri totali degli ammessi,
tralasciando del tutto le domande fonte dello scandalo.
La sensazione
che il Ministero, anziché andare alla ricerca delle domande realmente
meritevoli di essere cassate, abbia preferito fare i giochi col pallottoliere,
seguendo, più che criteri di giustizia sostanziale, esigenze numeriche
prefissate per ogni classe di concorso, è assai forte. E tale sensazione è
ancor più avvalorata dal fatto che in questi mesi, dalle parti del Ministero,
sono sembrati interessarsi assai di più dei profili “numerici” di questi TFA
che degli aspetti sostanziali di contenuto: con i tragici risultati che
consociamo tutti. Ho consigliato alla mia ragazza di non darsi per vinta, e di
continuare a credere in quello che sta facendo: prima o poi, continuo a dirle,
arriverà qualcuno che metta al centro il “merito”. Quello vero. Quello che
avrebbe dovuto portare in dote questo governo dei “tecnici” e degli “esperti”,
che non ha mai esitato a sventolare la bandiera del “merito” come il vessillo
più caratterizzante la propria opera. Nella vicenda di questi TFA, purtroppo,
questa bandiera è stata “tragicamente” ammainata. E con la farsa di queste
correzioni non si è fatto altro che rigirare il coltello nella piaga. Ora il
Ministro reputa chiusa la questione e la pratica archiviata: i mezzi d’informazione
paiono insufficienti per far venire a galla questa brutta verità. Ben
consapevole del fatto che, molto probabilmente, non avrà avuto né il tempo né
la voglia di leggere questo mio lungo sfogo, cionondimeno affido a Lei queste
considerazioni: può anche darsi che non sia per nulla d’accordo con me. Non mi
resta che scusarmi per il disturbo e ringraziarLa, se del caso, dell’immeritata
attenzione.
Alberto Achille
Strati
10 commenti:
Purtroppo l'evidenza della scorrettezza ministeriale non pare interessare molti. Noi siamo minoranza contro gli interessi di sindacati, politici, università e "tecnici".
Lo studio è appassionata ricerca della verità. L' insegnante non fa intrattenimento sociale. La scuola è seria perché asimmetrici sono l'educazione e il principio di autorità.
L'evidenza di simili affermazioni è ormai sepolta sotto lo psicologismo. Tutti vogliono il prof. materno perché abbiamo perso il contatto con la passione per la verità.
La selezione in guisa di provino sarà presto l'ultima abdicazione al principio educativo.
Ma cosa insegnerà mai il novello Fiorello?
Chi sta protestando da venerdí 10 agosto dice l'evidenza qui segnalata. Ho chiesto l'accesso alle motivazioni della commissione. Intanto è bene raccogliere tutte le nostre testimonianze perché il Ministro possa pronunciarsi davvero definitivamente.
Husserl scriveva dell'idea di Europa nel primo Novecento.
Quale Europa se la maggioranza di genitori e studenti italiani non è altra dal quaranta per cento di antisemiti segnalato da una indagine recente?
E i civili stati dell'Europa del Nord?
Il fondo è qui.
Gentile Professore,
siamo un nutrito gruppo di aspiranti insegnanti che hanno superato la prova preliminare TFA in prima battuta e che in data 10 agosto si sono visti ingiustamente scavalcare nella graduatoria dei punteggi di altri candidati i quali, pur avendo ottenuto un punteggio reale di risposte corrette inferiore, ora sono risaliti in graduatoria grazie a un ingiustificato e gratuito abbuono di domande.
Siamo indignati di fronte a questo trattamento iniquo che mette sullo stesso piano la preparazione e la mancanza di preparazione, il merito e la buona sorte.
Ciò non rende onore al merito di coloro che hanno svolto e superato il test senza bisogno di aiuti, abbuoni miracolosi e sanatorie. Inoltre i criteri con cui sono state considerate sempre corrette alcune domande appaiono del tutto arbitrari in quanto, il più delle volte, sono stati annullati quesiti soltanto sulla base di vizi di forma che non pregiudicavano affatto la possibilità per i candidati di rispondere correttamente. Ancor peggio, sono stati inspiegabilmente invalidati innumerevoli quesiti privi di ambiguità: a puro titolo esemplificativo (gli esempi sono veramente troppi per passare inossevati) ricordiamo la domanda riguardante i colori della bandiera tedesca, totalmente corretto nella formulazione e nelle opzioni di risposta fornite.
Con questa operazione si è squalificato una volta per tutte il valore della prova preliminare, decurtata della validità di più di un terzo dei quesiti per alcune classi di concorso.
Ci riteniamo danneggiati in primo luogo per la palese mancanza di serietà, la superficialità, il pressapochismo e la vergognosa negligenza con cui sono stati redatti i test, e in secondo luogo per il fatto che ora i sottoscritti si troveranno a competere nelle seguenti prove con un numero di candidati che per molte classi di concorso e università è addirittura decuplicato.
Molti degli ammessi alla prova preliminare nella prima graduatoria stilata sono neolaureati o aspiranti insegnanti,i quali, non potendo contare sui punti aggiuntivi derivanti dal servizio, hanno puntato tutto sulle proprie capacità e conoscenze e che ora vedono seriamente compromesse le possibilità di accedere al tirocinio formativo a causa di una sanatoria intermedia che premia in maniera del tutto aleatoria e indiscriminata.
Ricordiamo che:
- il decreto prevede l'attivazione del TFA anche in caso di numero di ammessi inferiore ai posti disponibili;
- la pratica di "abbuonare" ovvero considerare corrette per tutti una o più domande del test è formalmente scorretta, in quanto contraddice l’art. 15 comma 7 del D.M. 10 Settembre 2010 n. 249: nel Decreto infatti si parla di n° 60 quesiti, ognuno dei quali presenta UNA E UNA SOLA risposta esatta del valore di 0,5 punti;
- inoltre i candidati più giovani si trovano ora ad avere a disposizione un minor numero di domande per poter "recuperare" lo svantaggio in termini di punteggio nei confronti di altri candidati con maggiore anzianità di servizio.
Infine, ci preme denunciare come, con l'ultima revisione dei punteggi, siano state violate le regole di anonimato previste dal bando, in quanto diverse università nel frattempo avevano già provveduto a pubblicare online le graduatorie con i nominativi di tutti i candidati ammessi e non ammessi, inclusi altri dati quali codice fiscale, punteggio e codice compito: si veda per esempio il sito dell'università di Napoli "Federico II".
E' evidente come la revisione dei punteggi sia avvenuta infrangendo le regole di segretezza in modo ben più palese che non la trascrizione di segni di riconoscimento et similia.
Consideriamo quindi la procedura scorretta e impugnabile, nonchè bastevole ad annullare la validità dell'aggiornamento punteggi.
A tutela dei nostri diritti richiediamo pertanto che venga garantita l'ammissione al tirocinio formativo (previo superamento della prova scritta e orale) per tutti coloro i quali erano risultati ammessi nella prima graduatoria stilata dopo il test preliminare, anche qualora non dovessero trovarsi in posizione utile da accedervi per punteggio finale, con la possibilità quindi di essere ammessi in sovrannumero rispetto ai posti stanziati.
A questo fine, oltre alla già avviata denuncia della situazione sui maggiori organi di stampa, ci riserviamo di intraprendere al più presto un'azione legale collettiva.
La ringraziamo anticipatamente per lo spazio che ci vorrà concedere.
I docenti ammessi in prima istanza alla seconda prova del TFA
Gentilissimo Prof. Israel,
Quanto è avvenuto con la sanatoria malcelata da 'revisione'' è semplicemente imbarazzante. Le propongo qualche esempio di quesiti incredibilmente annullati: colori della bandiera tedesca (a546), idioma 'tall stories' e piatto tipico 'toad in the hole' (a346), su quale sillaba il verso endecasillabo è obbligatoriamente accentato (a050). Come è possibile accettare tutto ciò in un Paese civile? Quali misure possiamo e dobbiamo intraprendere secondo Lei? Le sarà per caso possibile portare all'attenzione della stampa nazionale la nostra situazione? Le saremmo infinitamente grati.
Nonostante sia giunta ai primissimi posti della graduatoria di mio interesse, quasi sicuramente il mio percorso si fermerà qui, dato il mio stato di 'neolaureata' priva di titoli di servizio (che, come sicuramente saprà, avranno un peso determinante a fine procedura). Dei pochissimi ammessi alla mia cdc, ora il numero risulta 10 volte superiore, candidati che hanno avuto l'unico merito di sbagliare risposte incredibilmente abbuonate. Vorrei ricordare inoltre che le motivazioni della 'revisione' non sono state rese pubblicamente disponibili e consultabili online.
Grazie per aver letto questa mia testimonianza, che è purtroppo comune a tantissime persone meritevoli in tutta Italia.
Sono molto perplesso. A prima lettura ho trovato l'articolo ineccepibile, poi "avendo tempo per divertirmi" ho fatto qualcuno dei test incriminati e son rimasto sorpreso, non mi son parsi così terribili.
Per Fisica, l'unico sul quale posso esprimermi con una certa cognizione di causa, quasi tutte le 50 domande specifiche su questa materia sono di normale livello liceale. Cioè, in genere son quello che si spiega e si chiede giornalmente agli studenti del mio liceo scientifico.
Mi pare ragionevole che alle stesse domande debba saper rispondere chi poi le dovrà porre ad altri, per questa esigenza il test mi è sembrato abbastanza ben fatto.
Capisco che per un laureato in discipline diverse dalla fisica possano esserci state gravi difficoltà, una materia non la si impara con un solo esame ma si ritorna al punto: se selezione deve essere le domande erano giuste e nient'affatto cervellotiche, (tranne qualcuna, e qualcun'altra ambigua o sbagliata, comunque non in numero tale da precludere l'ammissione)
Prova ne sia che: solo una delle domande specifiche è stata abbuonata, e nella sede universitaria più vicina alla mia città gli ammessi sono circa 80/130, niente strage insomma. In conclusione per me il test era valido.
Certo, poi a Udine ammessi 40/56, U. della Calabria 11/67.
Per inciso, questi dati possono dire qualcosa di esplicito anche sul livello di preparazione ottenibile in fisica nelle diverse università: a differenza di Invalsi ecc. forse qui nessuno copia o fa copiare, visto che è in gioco il posto di lavoro.
Il guaio più grosso mi pare di capire viene dal fatto che: http://www.roars.it/online/?p=11062
si passa da percentuali di ammissione dell'85% (Scienze e chimica) al 10%(Lettere secondaria), questa è davvero la prova provata che si è fatto un disastro.
Analizzare invece le singole domande per trovare gli inghippi mi pare più arduo: c'è chi si lamenta che Ulm nei testi è Ulma(!) (quindi ha sbagliato l'anno?)...e chi che non si può dire che la III crociata sia la III perchè c'era stata quella "dei pezzenti" e quindi in realtà sarebbe la IV..senza pensare che allora la I sarebbe la II (quando mai) e decine di rimostranze simili.
Anche per questo son d'accordo che il rimedio (l'abbuono) è stato peggiore del male, capisco Talitro e Strati.
Caro Nautilus, l'Unione Marematica Italiana ha pubblicato un documento per mostrare che parecchi dei test di matematica erano sbagliati. Luciano Canfora e Nuccio Ordine sul Corsera hanno conto di numerosi strafalcioni nel settore umanistico. Il MIUR ha ammesso in alcuni settori fino al 45% di errori.
Caro professore, in effetti non avevo parlato degli altri test tentati per non dilungarmi troppo: in quello di matematica con notevole delusione (qualcosa credevo di saperne) ci ho capito poco, non sono stato quindi minimamente in grado di giudicarlo, errori o no. A ciascuno il suo mestiere...
Per converso ho avuto buoni risultati in Discipline meccaniche-Tecnologia-Costruzioni-Storia e filosofia-Geografia, materie di cui ho avevo solo qualche vago ricordo scolastico e un po' di cultura generale.
Da notare che di queste alla prima prova avrei comunque superato solo Tecnologia, con gli abbuoni anche le altre 4! Una faccenda poco seria insomma.
Sulla levatura degli esperti personalmente non posso che fidarmi dei rilievi altrui, devo dire che mi ha impressionato lo scambio fra "successo" e "accaduto" nel racconto di Buzzati, denota sciatteria prima ancora che ignoranza, come fosse mancato un serio e doveroso controllo finale, con internet era faccenda semplicissima.
Sull'interpretazione dei testi invece penso che sarebbe comunque difficile evitare le polemiche, quando si tratta d'interpretare..ricordando gli esempi che riportò lei sui test Invalsi d'italiano.
Gentile Professor Israel,
Il rimedio che si è voluto applicare, mi creda, è ben peggiore delle inesattezze dei test. È un insulto alla preparazione degli ammessi 'con le proprie forze' e anche all'etica di un concorso pubblico annullare risposte totalmente corrette solo per allargare le maglie dei futuri iscritti. La situazione di ingiustizia è tale che ne sentiremo parlare ancora a lungo, sono pronte valanghe di (legittimi) ricorsi.
Inoltre consiglio a tutti coloro che si sono dati la pena di esaminare i test TFA per le classi di matematica e simili (A047, A048, A049, A059) la lettura delle comunicazioni dell'UMI sui TFA (disponibili su http://umi.dm.unibo.it/t_f_a___tirocini_formativi_attivi_--130.html): tra i cervelloni del MIUR e quelli dell'UMI non saprei veramente chi scegliere.
Suppongo che nessuno avesse previsto una simile strage di candidati (i test, a parte qualche domanda strampalata, hanno una difficoltà che, secondo le classi, varia dall'ultimo anno di liceo a quello di uno scarso primo anno di università), ed il MIUR ha usato le motivazioni, gentilmente offerte dall'UMI, per allargare quanto possibile il gruppo degli ammessi.
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