mercoledì 4 febbraio 2015

Una notiziola tra le tante...


La cronaca quotidiana è piena di notizie capaci di suscitare la più profonda preoccupazione, sopra tutte quella del povero pilota giordano bruciato vivo in una gabbia. E tuttavia questa – meno truculenta e terrificante – non è la meno inquietante. A Parigi una ditta di grafica ha messo in rete un’offerta di lavoro indicando tra le caratteristiche del profilo del grafico cercato che «se possibile non sia ebreo(a)».
Inutile dire che dopo le proteste il profilo è stato cancellato. Inutile dire che sarà stato fatto per paura e non per antisemitismo consapevole. 
Ma questo è un termometro della situazione cui siamo arrivati. Poi chi vuole, continui a chiudere gli occhi e a parlare d’altro fino a che i reparti dell’Isis non verranno ad abbeverarsi alle fontane di San Pietro. Perché, dopo gli ebrei tocca sempre a chi confidava di essere mangiato per ultimo dal coccodrillo e tanto in là nel tempo da non riguardarlo.

15 commenti:

Flo ha detto...

L'autore dell'annuncio si è giustificato adducendo questioni di orario..

Nautilus ha detto...

-«Buongiorno, il nostro annuncio è stato hackerato, non posteremmo mai questo genere di messaggi discriminatori. Fate girare, grazie. Quel post non era stato discusso ed è stato pubblicato anche su altri due siti senza alcun riferimento al fatto di essere ebrei. Ascolteremo la persona che si è resa responsabile dell’annuncio», dirà poi Raphaël Routier, direttore artistico di NSL Studio, che ha annunciato l’avvio di un’indagine interna e di aver depositato una formale denuncia in Procura.-

I reparti dell'Isis non son riusciti nemmeno a conquistare Kobane, figurarsi Roma. Mentre l'esercito USA ha occupato l'Irak al prezzo di una trentina di caduti, contro 150.000. Israele si difende vittoriosamente pur essendo in mezzo a centinaia di milioni di arabi, senza dimenticare il milione e più che ci vivono.
Si può dunque parlare solo di una conquista dall'interno, per espansione demografica.
Lei dà per scontato che solo gli ebrei si preoccupino, essendo in prima linea, e gli altri se ne disinteressino tanto non li tocca.
Personalmente son certo che con l'eventuale accrescersi del pericolo, si accrescerebbe anche la reazione. Cosa sta succedendo in Francia con la Le Pen se non questo? Prima che le previsioni houellebecquiane si avverino è molto più facile l'avvento di un regime di destra xenofoba di salvezza nazionale.
Certo se poi succede come in Kossovo, dove la popolazione serba è stata progressivamente sostituita da quella di etnia albanese allora tutto è possibile, ma non mi sembra realistico prevederlo per l'Europa.

Grazia Dei ha detto...

Non ci sono parole. Si puo solo pregare e fare quanto concretamente possibile per gli innocenti che stanno subendo violenze e ingiustizie. Vorrei poter sperare che il nostro governo avrà il coraggio di affrontare l'emergenza sfidando i maldipancia della nostra sinistra liberal e buonista, ma non ci credo affatto.

Mella ha detto...

Eh, infatti per un musulmano osservante che prega cinque volte al giorno i problemi di orari non ci sono mica, o per una donna giovane che in qualunque momento potrebbe restare incinta...

Attento ha detto...

In Internet é facile trovare quello che si vuole trovare. Io preferisco dare credito a una versione diversa, quella della testata "Inrocks" che ha contattato lo studio quando l'annuncio era ancora in linea. La persona contattata ha giustificato il non gradimento degli ebrei perché hanno bisogno di dipendenti che lavorino senza vincoli di orario e per questo devono essere liberi da impegni religiosi. Solo gli ebrei ovviamente non gli altri, aggiungo io. Inoltre il gestore del sito di inserzioni ha escluso categoricamente la possibilità di hackeraggio:

"Contactée par Les Inrocks, la société NSL Studio esquive une pirouette pour justifier la publication. “On a mis ça par rapport aux horaires, on est un studio qui ne compte pas ses heures et qui travaille parfois dans des moments de rush. Donc on voulait quelqu’un qui ne tienne pas compte de ces soucis culturels ou religieux.”


Suite à l’ampleur du buzz généré par les réseaux sociaux, NSL Studio se fend d’un tweet qui contredit la version initiale : « Bonjour, il s’agit d’un hack de notre annonce, nous ne posterions jamais ce genre de message discriminatoire, merci de faire tourner l’info ».

Or, du côté de Graphic-jobs.com, site d’offre d’emploi dans le secteur du graphisme, on explique que « la possibilité d’un hackage est inenvisageable », les mouvements sur le site étant strictement contrôlés, l’annonce n’a pas fait l’objet de modifications ultérieurement à sa publication.

Le site a depuis supprimé l’annonce discriminatoire et s’est excusé de son manque de vigilance auprès de ses utilisateurs.

Aggiungo inoltre che é un po' azzardato sostenere che un stato come Israele, sotto la permanente minaccia di cancellazione dalle carte geografiche, avallata da governi, intellettuali e masse urlanti, si stia difendendo "vittoriosamente". Direi che che sta solo facendo il possibile per sopravvivere.

Nautilus ha detto...

Personalmente non do credito a niente che legga su internet se non dopo riscontri accurati e numerosi.
Il punto-chiave del comunicato proposto mi pareva infatti l'annuncio di indagine interna e la denuncia in procura: conta poco ciò che dicono i personaggi coinvolti a loro discolpa, conta invece che in un paese occidentale si debba rendere conto fino in fondo, perché è un reato, di aver pubblicato simili frasi.

Per quanto riguarda Israele, un conto è la propaganda "li cancelleremo dalla carta geografica", un altro sono i fatti.
I quali dicono che dal punto di vista militare quella agognata prospettiva è irrealizzabile. Non c'è esercito arabo che possa costituire una minima minaccia per il paese. Non lo è stato in passato, adesso poi il gap militare è incolmabile, le masse possono urlare quanto vogliono.
Nel cercare di sopravvivere (vero) Israele ha quindi grande successo. Meno nel garantirsi frontiere assolutamente tranquille, a quello solo la pace coi palestinesi potrebbe porre rimedio, ma non credo interessi molto all'attuale dirigenza.

Attento ha detto...

Escludo una ulteriore replica, dico solo che per me il punto rilevante della notizia, non evidenziato dalla "fonte" di Nautilus, è che qualcuno in quella ditta ha dettato la frase antisemita e lo ha confermato al giornale, e che è stato escluso l'hackeraggio. Al 90% si tratta di antisemitismo allo stato puro, nella civile e laica Francia, e questa è la notizia.
Per quanto riguarda lo stato ebraico la prospettiva di continuare a vivere con missili ( artigianali e nucleari ) puntati sulle proprie case e con l'odio irriducibile e criminale somministrato ai bambini palestinesi fin dalla più tenera età logora le anime e i corpi e costituisce la maggiore minaccia alla sua esistenza. La logica dell'odio è difficile da capire, ma il ragionamento è: "domani, fra un mese, un anno un secolo, alla fine se ne dovranno andare", la "attuale dirigenza" lo sa, perchè lo vive sulla sua pelle e sa che le sue frontiere non saranno mai "tranquille" e che l'opinione pubblica mondiale fatica a solidarizzare perchè c'è molta difficoltà a comprendere i motivi di questo struggimento. Tuto sommato perchè turbare i nostri sonni, pensano, con questa fissa di farsi un loro stato. Perchè non tornano da dove sono venuti, magari in Francia, appunto......

Attento ha detto...

Escludo una ulteriore replica, dico solo che per me il punto rilevante della notizia, non evidenziato dalla "fonte" di Nautilus, è che qualcuno in quella ditta ha dettato la frase antisemita e lo ha confermato al giornale, e che è stato escluso l'hackeraggio. Al 90% si tratta di antisemitismo allo stato puro, nella civile e laica Francia, e questa è la notizia.
Per quanto riguarda lo stato ebraico la prospettiva di continuare a vivere con missili ( artigianali e nucleari ) puntati sulle proprie case e con l'odio irriducibile e criminale somministrato ai bambini palestinesi fin dalla più tenera età logora le anime e i corpi e costituisce la maggiore minaccia alla sua esistenza. La logica dell'odio è difficile da capire, ma il ragionamento è: "domani, fra un mese, un anno un secolo, alla fine se ne dovranno andare", la "attuale dirigenza" lo sa, perchè lo vive sulla sua pelle e sa che le sue frontiere non saranno mai "tranquille" e che l'opinione pubblica mondiale fatica a solidarizzare perchè c'è molta difficoltà a comprendere i motivi di questo struggimento. Tuto sommato perchè turbare i nostri sonni, pensano, con questa fissa di farsi un loro stato. Perchè non tornano da dove sono venuti, magari in Francia, appunto......

Attento ha detto...

Dimenticavo di dire che oltre alle testate "artigianali" e "convenzionali" ne esistono altre migliaia operosamente distribuite nel sud del Libano e in Siria dall'"attuale dirigenza" di Hezbollah, certamente più lungimirante e pacifica di quella ebraica.......

Nautilus ha detto...

Gent. Attento, questione di opinioni: il fatto che nella civile e laica Francia sia presente l'antisemitismo a me non sembra proprio una notizia, è cosa ben nota e dimostrata da fatti ricorrenti e peggiori di questo. Quel che conta è che la civile e laica Francia non li tolleri, come è successo.
Ma per non innescare infinite repliche esiste un metodo sicuro: attenersi al tema.
Ho scritto:"Israele si difende vittoriosamente"
Lei ha risposto:"(I. vive) sotto la permanente minaccia di cancellazione dalle carte geografiche"
Ho replicato:"dal punto di vista militare quella agognata prospettiva è irrealizzabile"
Lei dice:"(Le armi e l'odio) logora le anime e i corpi e costituisce la maggiore minaccia alla sua esistenza."
La logica dell'odio contro Israele a me pare molto "logica": non si può pensare di occupare il territorio di altri, trasformarli in profughi a vita e pretendere di non essere odiati, non mi pare ci sia bisogno di altri incentivi.
Che sapere di vivere mortalmente odiati appena di là da un muro sia una condizione stressante ne sono convintissimo..
Non essendo molto esperto di storia ebraica, a volte mi domando se i padri fondatori di Israele si siano chiesti come sarebbero stati i loro rapporti con gli stati e le popolazioni circostanti dopo essersi colà insediati con la forza. Chissà, forse avevano messo nel conto anche loro la "guerra infinita". Più probabilmente l'urgenza di fondare il loro stato e cogliere il momento li avrà indotti a sottovalutare il problema o rimandarlo ai posteri come poi è avvenuto.
Comunque, nonostante questa pressione psicologica, non mi pare vi siano cenni di esodi da Israele nè indebolimento della volontà di resistere, anzi, ho letto come l'antisemitismo indurrebbe ebrei francesi a emigrarvi per vivere più tranquilli.
Quanto alla solidarietà internazionale non mi pare possa servire a molto per la loro sicurezza, è molto molto più utile il muro e i merkava.
O eventualmente una pace coi palestinesi che però, concordo con lei per Hezbollah, vedo difficilissima...vatti a fidare quando si tratta della tua vita.

Nautilus ha detto...

Gent. Attento, questione di opinioni: il fatto che nella civile e laica Francia sia presente l'antisemitismo a me non sembra proprio una notizia, è cosa ben nota e dimostrata da fatti ricorrenti e peggiori di questo. Quel che conta è che la civile e laica Francia non li tolleri, come è successo.
Ma per non innescare infinite repliche esiste un metodo sicuro: attenersi al tema.
Ho scritto:"Israele si difende vittoriosamente"
Lei ha risposto:"(I. vive) sotto la permanente minaccia di cancellazione dalle carte geografiche"
Ho replicato:"dal punto di vista militare quella agognata prospettiva è irrealizzabile"
Lei dice:"(Le armi e l'odio) logora le anime e i corpi e costituisce la maggiore minaccia alla sua esistenza."
La logica dell'odio contro Israele a me pare molto "logica": non si può pensare di occupare il territorio di altri, trasformarli in profughi a vita e pretendere di non essere odiati, non mi pare ci sia bisogno di altri incentivi.
Che sapere di vivere mortalmente odiati appena di là da un muro sia una condizione stressante ne sono convintissimo..
Non essendo molto esperto di storia ebraica, a volte mi domando se i padri fondatori di Israele si siano chiesti come sarebbero stati i loro rapporti con gli stati e le popolazioni circostanti dopo essersi colà insediati con la forza. Chissà, forse avevano messo nel conto anche loro la "guerra infinita". Più probabilmente l'urgenza di fondare il loro stato e cogliere il momento li avrà indotti a sottovalutare il problema o rimandarlo ai posteri come poi è avvenuto.
Comunque, nonostante questa pressione psicologica, non mi pare vi siano cenni di esodi da Israele nè indebolimento della volontà di resistere, anzi, ho letto come l'antisemitismo indurrebbe ebrei francesi a emigrarvi per vivere più tranquilli.
Quanto alla solidarietà internazionale non mi pare possa servire a molto per la loro sicurezza, è molto molto più utile il muro e i merkava.
O eventualmente una pace coi palestinesi che però, concordo con lei per Hezbollah, vedo difficilissima...vatti a fidare quando si tratta della tua vita.

Attento ha detto...

Buona questa! sarebbe una "notizia" e non la norma che uno stato laico e democratico non tolleri l'antisemitismo. Poveri ebrei, allora sono proprio messi male, meno male che a suo tempo qualcuno ha occupato la terra di "altri" (quali "altri"? meglio non dare fiato alla bocca se "non si è esperti di storia di Israele") e ha deciso di difendersi da solo. Per carità, non sia invocata la "logica" o la "razionalità", qui siamo di fronte alla irrazionale ed eterna condanna nei confronti degli ebrei ai quali è sempre stato assegnato un carico supplementare di colpa. A prescindere dai fatti. Alla faccia dei valori dell'Illuminismo!

Nautilus ha detto...

Se lei ritiene che l'odio dei palestinesi verso gli israeliani non abbia una motivazione reale grave e drammatica ma solo l'"eterna condanna verso gli ebrei" e sia dunque "illogico e irrazionale" non è che mi lascia molto da argomentare e finiamola pure qua, con le fedi non si discute.
Infatti la fede smuove le montagne, la ragione no. Con buona pace di Ratzinger sono campi da gioco diversi.
Pur tuttavia qualcosa mi rimane da dire sulla mia "ignoranza". Avevo certi zii partigiani che alla fine della guerra (per affinità ideologica) si adoprarono per spedire casse di STEN e '91 agli ebrei che combattevano in Palestina. Bazzicando da bambino la loro casa sentivo queste storie, e che Ben Gurion era stato poco meno che un eroe, i kibbutz un faro per l'umanità e che li avevano aiutati contro "quei fascisti degli arabi", espressione che mi è rimasta impressa, era sembrato forse loro di continuare la Resistenza.
Le racconto ciò non per accampare simpatie per Israele che non so nemmeno se i miei parenti abbiano mantenuto (son tutti morti da quel dì) ma per significare che quando dico che non sono un esperto non vuol però dire che sia ignorante su questa materia, avendo da allora per comprensibile curiosità e interesse familiare seguito la storia del conflitto israelo-palestinese.
Invece uno può anche essere espertissimo e saper tutto, ma se vede gli avvenimenti attraverso il velo dell'ideologia e del pregiudizio non ne capirà nulla, nemmeno i fatti più lampanti: diverrà ignorante per scelta propria.

Grazia Dei ha detto...

http://www.ilfoglio.it/articoli/v/123301/rubriche/israele-palestina-ron-prosor-splendido-jaccuse-allonu.htm

Caro Nautilus, mi piacerebbe che leggesse, nel caso le fosse sfuggito, il discorso di un giovane ambasciatore israeliano di origine palestinese.



Nautilus ha detto...

Cara Grazia, ti ringrazio di avermi inviato quest'articolo. Non ci ho trovato nulla che non sapessi già ma constatare con certezza che quel che sai e l'opinione che ne hai coincide con la realtà fa molto piacere.
L'unica cosa che mi sento di commentare sui fatti esposti dall'ambasciatore riguarda questo passo:"Gli arabi israeliani sono tra i più istruiti del mondo. Sono i nostri migliori medici e chirurghi, sono eletti nel nostro Parlamento e sono giudici nella nostra Corte suprema."
Sarà senz'altro vero, come tutto il resto, ma ci sono altre cose vere al riguardo, per esempio:
"La ricerca: il 5% degli impiegati è arabo:
Interessanti i risultati presentati dalla società israeliana di consulenza Shaldor, condotta fra le 47 aziende top in Israele. Ne emerge un livello molto basso di impiego degli arabi nelle aziende: solo il 5% (mentre la popolazione è il 20% di quella israeliana)".
L'articolo completo si trova sul sito della comunità ebraica di Milano, Mosaico.
Quindi non basta dire "ci sono medici e chirurghi arabi" per certificare la parità (come l'ambasciatore sottintende) fra arabi ed ebrei d'Israele.
E' anche vero che immagino la comunità araba israeliana preferisca di gran lunga vivere in uno stato ricco e democratico piuttosto che cadere sotto le grinfie di Hamas.

Per il resto l'ambasciatore ripete quel che sappiamo benissimo da sempre: la Palestina è nostra per diritto di precedenza (fa niente se siamo rimasti assenti giustificati per 2000 anni), gli arabi ci odiano a prescindere, le altre nazioni simpatizzano con loro, dobbiamo contare solo sulla nostra forza e sugli USA, dei palestinesi chi se ne frega accidenti al giorno in cui son nati.
Ah no, l'ultima frase è solo implicita, ma s'intuisce facilmente. L'avrò desunta dal quiz annesso.

Che te devo dì cara Grazia..stamani ho visto un filmato su youtube:"Come gli USA hanno scatenato la II guerra mondiale". Veramente ben documentato: Hitler era un pacifista, la guerra fu voluta dalla Polonia che voleva conquistare Berlino su istigazione di Roosevelt, come da documenti ritrovati (guarda caso) dagli stessi tedeschi. T'assicuro che dal punto di vista storico non vi ho trovato neanche una balla, tranne forse quella su Roosevelt: veri i giornali polacchi che predicevano la marcia su Berlino, vere le persecuzioni ai danni dei tedeschi di Polonia, vera l'ostinazione di non aprire corridoi per Danzica ecc.ecc.
Infatti il filmato terminava: "La Storia la scrivono i vincitori!"
E meno male..dell'Anschluss, del patto di Monaco, dell'invasione della Cecoslovacchia ecc.ecc. non v'è cenno..mica ci sono balle nel filmato, solo "dimenticanze".