domenica 2 marzo 2008

IN LIBRERIA DAL 29 FEBBRAIO

Giorgio Israel
CHI SONO I NEMICI DELLA SCIENZA?
Riflessioni su un disastro educativo e culturale e documenti di malascienza
Torino, Edizioni Lindau

7 commenti:

feynman ha detto...

caro professor israel,
parlando di "nemici della scienza" mi interesserebbe molto leggere un suo post sulla querelle tra l'onorevole Gabriella Carlucci e il premio Nobel per la Fisica Sheldon Glashow. Visto che Glashow sarà prossimamente presente a Roma al Festival della Matematica, potrebbe magari sentirlo in prima persona. la ringrazio in anticipo e la saluto cordialmente. Giancarlo Albricci, Modena.

Giorgio Israel ha detto...

Non so nulla di questa querelle. Di che si tratta? Non vado al Festival della Matematica. La presenza di un "collaborazionista fascista" è incompatibile con quella del professor Odifreddi.

feynman ha detto...

In sintesi: l'onorevole Carlucci ha attaccato sul piano scientifico e personale il fisico Luciano Maiani affermando tra l'altro (in una lettera pubblica a Prodi) che il Nobel Glashow lo riteneva una mezza calzetta. Glashow è intervenuto due volte a smentirla. Altri fisici di statura mondiale sono intervenuti nella vicenda. C'è stato anche un articolo del quotidiano Libero che ha preso come fonte un sito Internet, poi oscurato, attribuito falsamente al fisico David Cline che ha anch'egli smentito. Se mette "Carlucci Glashow" in Google troverà molte news. Un resoconto ben fatto è qui: http://gravitasfreezone.wordpress.com/2008/02/08/very-little-gravitas-indeed/

Giorgio Israel ha detto...

Non sapevo nulla di questa vicenda e sono molto stupito che non se ne sia parlato sulla stampa.
Da quel che ho letto è una storia squallida e penosa. Verrebbe da ridere se non fosse una vergogna per il paese avere simili rappresentanti politici che credono che uno possa alzarsi la mattina e dopo aver dato una guardata su Internet possoa sparare tutte le idiozie che gli pare su qualcosa di cui non ha la più pallida idea, È esilarante vedere la Carlucci parlare di particelle elementari e commentare i lavori di Maiani su Nature... Quanto poi all'idea che se uno non ha preso il Nobel non è uno scienziato importante... Poveraccia... Ma poveracci noi.
Roba da arrossire, e invece ha pure insistito.
Del resto - diciamo la verità - questo è ormai lo stile del paese. Che hanno fatto quei 67 professori che hanno pensato bene di emettere una sentenza epistemologica sulle opinioni del Papa su Galileo, montandola con un copia e incolla da Wikipedia?
E cosa fa il professor Odifreddi quando scrive della vita di von Neumann: propina balle senza controllo, come documento nel mio libro e c'è pure chi ci crede e le va a raccontare, magari agli alunni in classe.
E che dire dell'ultima edizione delle Opere Complete di Euclide in italiano? Metterò in rete tra qualche giorno un articolo che sta per uscire sul tema. Roba da non credere.
Insomma, questo paese sta diventando un manicomio.
Perciò faccio una proposta: nominare l'onorevole Carlucci ministro della Pubblica Istruzione e Ricerca Scientifica unificate. Almeno assestiamo il colpo finale e non se ne parla più. Magari nomina presidente del CNR Pippo Baudo, con tanto di relazione scientifica sui suoi lavori in fisica delle trasmissioni radiofoniche.

Unknown ha detto...

sono un modesto cultore di materie economiche e tutte le mie conoscenze di matematica - che mi picco di non aver dimenticato - risalgono alle lezioni di De Finetti e don Boetti.

mi è capitato di leggere Il Vangelo secondo la Scienza ed ho concluso che Odifreddi mi ha fatto perdere tempo nel seguirlo. Sono certamente ignorante di meccanica quantistica, del teorema di Bell, di Bohr, ma una cosa ho capito: la concretezza della domanda di Einstein: "ma tu credi veramente che la luna non ci sia, se nessuno la osserva?".

Cosa posso leggere sull'argomento? grazie per una risposta.

Uomo del Monte ha detto...

Ho letto con gusto questo libro, finendo giusto pochi minuti fa. Vi ho ritrovato un ottimo complemento di quanto letto in "liberarsi dai demoni" e "la visione matematica della realtà", passando sicuramente per "la macchina vivente". Ovviamente ci sarebbero moltissimi punti da discutere.

Come in tutti i suoi libri, se posso permettermi, la conclusione è sempre in qualche modo un punto interrogativo, la dichiarazione di una problematicità, il che fa sicuramente onore alla sua onestà intellettuale verso problemi complessi, ma d'altro canto non mi ha mai fatto capire se in fondo lei sulla deriva "tecnoscientifica" del pensiero sia pessimista, o rassegnato, o se pensa invece che ci sia una strada positiva da percorrere. E' possibile capire?

Grazie

Giorgio Israel ha detto...

Naturalmente il discorso è complesso, estremamente complesso e non sarebbe serio fare previsioni. Non funzionano le previsioni del tempo al di là di un paio di giorni, figuriamoci le previsioni sociali... Ma posso dare una risposta sintetica. Rassegnato non sono per niente: questo è certo. Se si è rassegnati a qualcosa che si ritiene sbagliato, tanto vale aspettare il decesso sulle panchine dei giardinetti con un giornale sotto il sedere. Pessimista? Dipende. Non credo che il modello del rapporto scienza-tecnica che ha generato i successi dell'occidente sia di per se eterno, ma la tecnologia lasciata a se stessa non può che condurre al caos e a dissesti sociali gravi e, in fin dei conti, alla crisi stessa della scienza, per cui è da immaginare che nascano dei correttivi. D'altra parte, oggi la ricerca di base la si fa più in certi paesi emergenti che in occidente. È più facile trovare attenzione per le ricerche teoriche in certi paesi asiatici o magari in un'università sudafricana che nelle università europee. Forse la fiaccola sarà ripresa da loro. In definitiva, la cultura e la scienza greche, dopo alcuni secoli di barbarie, sono state progressivamente recuperate dagli arabi e poi dall'occidente cristiano per un nuovo grande passo in avanti. Forse attraverseremo un periodo di crisi e di barbarie. Difficile a dirsi. Ma sembra che si stia attraversando un periodo simile alla brillante disgregazione del periodo alessandrino. Sempre per fare paragoni a ruota libera, in stile blog più che da libro serio...
Sono invece purtroppo pessimista per l'Europa. Se non vi sarà una resipiscenza in tempi abbastanza stretti, l'Europa è destinata a un declino drammatico. Talora mi sono persino chiesto se non si debbano fare le valigie in tempo... E me lo chiedo, vedendo quel che succede in Olanda o in Inghilterra. Sarebbe lungo fare un elenco dei sintomi di crisi. Posso finire con un piccolo esempio nostrano? Ma avete visto le liste e i programmi dei due schieramenti elettorali? Rispunta fuori la detestabile "scuola delle tre i" e dall'altra parte si parla di costruire 100 campus (?) e di sostituire ai temi una libera attività giocosa di ragazzi che scrivono poesie, compongono pièces teatrali e romanzi, in clima di festa veltroniana. Cascano le braccia. E tutto dovrebbe essere gestito da qualche soubrette che si permette di fare i referee di fisica o da quattro ragazze ponpon che rilasciano interviste buone per la sceneggiatura del prossimo film di Verdone. Ha ragione Sartori: meglio un vecchio intelligente che quattro giovani decerebrati. C'è da star sicuri che, con queste premesse, la scuola italiana conoscerà una brillante ripresa.
Ma non bisogna disperare mai. Lo spirito alla fine vince sempre. Magari dopo la nostra morte... Intanto, diamoci da fare e cerchiamo almeno di capire qual è la strada positiva da percorrere. Questo occorre fare (ed è quello cui cerco di dare un piccolissimo contributo). Poi se si arriverà da qualche parte o cascheremo sulle pietre e andrà avanti qualcun altro, è un'altra faccenda.