Mi permetto solo di segnalare l'intervista del 29. 11. di Giovanni Minoli a Brunello Cucinelli (su Radio24) http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/mix24/2013-11-29/faccia-faccia-brunello-cucinelli-102050.php?idpuntata=gSLAvQPxY&date=2013-11-29, nella quale quest'ultimo sostiene (verso la fine dell'intervista) l'importanza della formazione umanistica della scuola italiana. Certo di Cucinelli non si può dire che non sia un imprenditore di successo.
Sono un Umanista che ama tali studi ed insegna ad Umanisti, sono favorevole non solo allo studio del Latino ma anche del Greco, PERO' non possiamo , nella scelta degli studi, prescindere dalle necessità del mondo del lavoro; nonostante l'apprezzamento da parte di molti Managers degli studi Umanistici, la richiesta del mercato è di competenze tecnico-manuali, quindi, ben vengano gli studi umanistici, NELLA CONSAPEVOLEZZA delle difficoltà che li identificheranno nella ricerca del lavoro. E.A.Herskovits
Ma certo che non possiamo prescindere dalle necessità del mondo del lavoro. Sono un fervente sostenitore degli istituti tecnici e professionali, che sono stati distrutti e che vanno rilanciati alla grande. Del resto, l'educazione tecnica appartiene alla migliore tradizione italiana, dal Risorgimento in poi. IL PROBLEMA - e qui occorre intendersi una volta per tutte, altrimenti diventa un dialogo tra sordi - è che c'è una potente lobby (e non si dica che non c'è, per favore) che mira ESPLICITAMENTE alla distruzione dei licei e della cultura umanistica il che non è affatto una conseguenza logica (salvo che in qualche cervello annacquato) dal rilancio della cultura tecnica e tecnologica. È assolutamente demenziale che un archeologo, un restauratore, un bibliotecario, ecc. ecc. non trovino lavoro in Italia, che possiede il più grande patrimonio culturale del mondo e che è anche UNA GRANDE RISORSA ECONOMICA se valorizzata come si fa all'estero. Andate al museo medioevale di Parigi (bd. St. Michel): ho pagato 60 euro con tutta la famiglia per vedere 4 zeppi, interessanti, certo, e ben tenuti ma 4 zeppi. Per entrare a Ostia antica ne abbiamo spesi 17 e a Villa Adriana 13 (disastrata, da scappar via). E figuriamoci se sono così astuti da venderti un po' di belle copie di oggetti, ecc. E che dire di tutte le biblioteche chiuse, in disarmo, o in preda ai ladri che si portano via tutto? Ecc. Ecc. Ecc. Farei torto all'intelligenza di chi legge fare altri esempi.
E che dire della assenza di parchi tematici che sfruttino (scusate il termine) l'infinità di temi storici artistici letterari religiosi? In Inghilterra in piccole città come Chester sfruttano egregiamente i due zeppi romani (o poco più). Nel Lake District ci si può svagare, dietro congruo corrispettivo, in almeno due parchi-museo dedicati a Beatrix Potter (Peter Rabbit, per intenderci, che è delizioso ma insomma non è la Divina Commedia...) visitati anche da molti giapponesi che pare ne vadano matti.
Dice il prof. Israel: "...c'è una potente lobby che mira ESPLICITAMENTE alla distruzione dei licei". Concordo totalmente e osservo soltanto che persegue questo scopo anche mediante la loro proliferazione, con l'istituzione di nuovi licei che di quelli tradizionali sono la brutta copia oltre a essere un grande inganno per chi vi si iscrive.
Ma io vorrei capirli, questi confindustriali: ci guadagnano davvero? Si distrugge per costruire cosa? Per sostituirlo con cose peggiori? Che missione è quella di demolire i licei? Perché non contribuiscono a migliorare l'istruzione tecnica invece di cianciare di cose che non sanno? Senza contare che molti laureati in facoltà scientifiche provengono dai licei tradizionali con ottimi risultati.Insomma, dovrebbe convenire anche a loro ...
Professore, ha letto l' appello lanciato dalle pagine del Mulino da Ernesto Galli Della Loggia, Roberto Esposito ed Alberto Asor Rosa sugli studi umanistici? Che ne pensa?
10 commenti:
Mi permetto solo di segnalare l'intervista del 29. 11. di Giovanni Minoli a Brunello Cucinelli (su Radio24)
http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/mix24/2013-11-29/faccia-faccia-brunello-cucinelli-102050.php?idpuntata=gSLAvQPxY&date=2013-11-29, nella quale quest'ultimo sostiene (verso la fine dell'intervista) l'importanza della formazione umanistica della scuola italiana.
Certo di Cucinelli non si può dire che non sia un imprenditore di successo.
Sono un Umanista che ama tali studi ed insegna ad Umanisti, sono favorevole non solo allo studio del Latino ma anche del Greco, PERO' non possiamo , nella scelta degli studi, prescindere dalle necessità del mondo del lavoro; nonostante l'apprezzamento da parte di molti Managers degli studi Umanistici, la richiesta del mercato è di competenze tecnico-manuali, quindi, ben vengano gli studi umanistici, NELLA CONSAPEVOLEZZA delle difficoltà che li identificheranno nella ricerca del lavoro.
E.A.Herskovits
Ma certo che non possiamo prescindere dalle necessità del mondo del lavoro. Sono un fervente sostenitore degli istituti tecnici e professionali, che sono stati distrutti e che vanno rilanciati alla grande. Del resto, l'educazione tecnica appartiene alla migliore tradizione italiana, dal Risorgimento in poi. IL PROBLEMA - e qui occorre intendersi una volta per tutte, altrimenti diventa un dialogo tra sordi - è che c'è una potente lobby (e non si dica che non c'è, per favore) che mira ESPLICITAMENTE alla distruzione dei licei e della cultura umanistica il che non è affatto una conseguenza logica (salvo che in qualche cervello annacquato) dal rilancio della cultura tecnica e tecnologica. È assolutamente demenziale che un archeologo, un restauratore, un bibliotecario, ecc. ecc. non trovino lavoro in Italia, che possiede il più grande patrimonio culturale del mondo e che è anche UNA GRANDE RISORSA ECONOMICA se valorizzata come si fa all'estero. Andate al museo medioevale di Parigi (bd. St. Michel): ho pagato 60 euro con tutta la famiglia per vedere 4 zeppi, interessanti, certo, e ben tenuti ma 4 zeppi. Per entrare a Ostia antica ne abbiamo spesi 17 e a Villa Adriana 13 (disastrata, da scappar via). E figuriamoci se sono così astuti da venderti un po' di belle copie di oggetti, ecc. E che dire di tutte le biblioteche chiuse, in disarmo, o in preda ai ladri che si portano via tutto? Ecc. Ecc. Ecc. Farei torto all'intelligenza di chi legge fare altri esempi.
E che dire della assenza di parchi tematici che sfruttino (scusate il termine) l'infinità di temi storici artistici letterari religiosi? In Inghilterra in piccole città come Chester sfruttano egregiamente i due zeppi romani (o poco più). Nel Lake District ci si può svagare, dietro congruo corrispettivo, in almeno due parchi-museo dedicati a Beatrix Potter (Peter Rabbit, per intenderci, che è delizioso ma insomma non è la Divina Commedia...) visitati anche da molti giapponesi che pare ne vadano matti.
Dice il prof. Israel: "...c'è una potente lobby che mira ESPLICITAMENTE alla distruzione dei licei". Concordo totalmente e osservo soltanto che persegue questo scopo anche mediante la loro proliferazione, con l'istituzione di nuovi licei che di quelli tradizionali sono la brutta copia oltre a essere un grande inganno per chi vi si iscrive.
Ma io vorrei capirli, questi confindustriali: ci guadagnano davvero? Si distrugge per costruire cosa? Per sostituirlo con cose peggiori? Che missione è quella di demolire i licei? Perché non contribuiscono a migliorare l'istruzione tecnica invece di cianciare di cose che non sanno? Senza contare che molti laureati in facoltà scientifiche provengono dai licei tradizionali con ottimi risultati.Insomma, dovrebbe convenire anche a loro ...
Potrei farle un intervista da proporre sul mio blog?
Valentina Trenta
Grazie davvero. Purtroppo sono sovraccarico e già la gestione dei due blog mi esaurisce. Forse più un là. Un cordiale saluto.
Beh, meno male che c'è questo ...
Mai demordere.
Professore, ha letto l' appello lanciato dalle pagine del Mulino da Ernesto Galli Della Loggia, Roberto Esposito ed Alberto Asor Rosa sugli studi umanistici? Che ne pensa?
Non l'ho letto. Quando l'avro' letto le dirò.
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