giovedì 3 luglio 2008

Nelle tracce della maturità c’erano errori peggiori di quelli noti. E non erano sviste

Si è sollevato un gran baccano attorno agli errori contenuti nelle formulazioni dei “temi” e delle “tracce” degli esami di maturità ma nessuno si è interessato a esaminarne i contenuti. Certo, è un’impresa leggere una pappardella di quasi 40.000 battute: tale è la lunghezza complessiva dei testi proposti e già questo – anche se è un dato soltanto quantitativo – è un segnale degli approdi grotteschi cui siamo giunti.
Diamo piuttosto un’occhiata ai documenti proposti con il tema di ambito tecnico-scientifico: «Quale idea di scienza nello sviluppo tecnologico della società umana». Il primo documento è un brano tratto dal “De Rerum Natura” di Lucrezio. Leggiamolo:
«Quando la nostra vita umana giaceva per terra/turpemente schiacciata da una pesante religione/che mostrava dal cielo l’orribile faccia/sopra i mortali, per la prima volta un uomo mortale,/un Greco, osò contro di quella alzare lo sguardo/e per primo resisterle contro; né la fama dei Numi/né il fulmine lo distrusse né la minaccia del cielo/strepitoso lo spaventò; ché anzi il desiderio/gli crebbe più forte e più acre lo strinse,/di rompere egli per primo/le porte serrate della natura.
E vinse/la forza dell’animo; e andò lontano, solo,/di là dalle fiammanti barriere dell’universo/e tutto l’immenso attraversò con la mente/illesa, e a noi vittorioso ritorna e ci svela/il segreto dei corpi che nascono e come alle cose/è fisso un termine e limitato il potere./Così la religione fu calpestata/sotto i piedi mortali/e quella vittoria ci solleva alle stelle».
È ovvio che questo brano va contestualizzato. Col mito di Prometeo, esso allude alla contrapposizione tra conoscenza e la religione del mondo pagano. Qui la “tecnologia” è un anacronismo e l’uso di una simile “traccia” suggerisce tendenziosamente di dire che scienza/tecnologia e religione sono incompatibili. Esagero? Leggete allora il “documento” seguente. È di Jeremy Rifkin, il guru ambientalista le cui “competenze” come storico della scienza sono nulle:
«Nel corso della storia è sempre accaduto che l’uomo si sia trovato in una situazione di incertezza di fronte a due modi profondamente diversi di interpretare la realtà. Fu senza dubbio questo il caso che si verificò alla fine del Seicento, quando gli scienziati e i filosofi razionalisti – Isaac Newton, John Locke, René Descartes e altri – misero in discussione alcuni dogmi della Chiesa, fra i quali anche una dottrina fondamentale: quella che considerava la terra come una creazione di Dio e, quindi, dotata di valore intrinseco. I nuovi pensatori propendevano per una visione più materialistica dell’esistenza, fondata sulla matematica e sulla “ragione”».
La congiunzione del brano di Lucrezio con il ridicolo asserto di Rifkin – che Newton o Descartes fossero materialisti e non credessero al mondo come creazione divina – denota che chi ha proposto il tema aveva un intento: indurre lo studente a comporre una requisitoria antireligiosa in nome della ragione scientifica. Lo scandalo è che, anziché limitarsi a proporre il tema, lo studente sia stato indirizzato – accoppiando un brano che viene da un mondo lontanissimo dal nostro con un altro che propina una castroneria – a comporre un elaborato in stile sovietico.
Va altresì detto che questa prova gestita in modo ignorante e fazioso non si guarisce con la soluzione proposta da certi sprovveduti: sostituire il tema con un test a risposte multiple “somministrato” da docimologi. Del tipo: «Chi era Isaac Newton? A) Un fotografo, B) uno scienziato inglese, C) un centravanti del Manchester. Segnare con una croce la risposta esatta». Ovvero: come sostituire l’ateismo di stato con l’ebefrenia da valutazione.
(Tempi, 3 luglio 2008)

8 commenti:

Lorenzo ha detto...

Per favore, mi dica che stà scherzando. Un anno faho scritto il tema analogo... non possono aver dato quei documenti messi in quel modo! Sarebbe troppo folle!


Groan, purtroppo è tutto vero....
http://209.85.135.104/search?q=cache:4625W9XAIaQJ:www.corriere.it/Speciali/Cronache/2008/Maturita/articoli/tema_tecnico_scentifico.pdf+tecnico-scientifico+Rifkin&hl=it&ct=clnk&cd=5&gl=it

Comunque ha notato che pare che anche Odifreddi abbia "stroncato" i documenti, e fra l'altro proprio quello di Lucrezio e quello di Rifkin?
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_101936431.html

Giorgio Israel ha detto...

Può capitare che anche un Odifreddi possa dire cose giuste... Questo è il bello della vita, che riserva sempre sorprese.
Invece Corbellini si rivela per essere il solito villano e incompetente. Primo, non è vero per niente che queste tracce siano antiscientifiche. Il contrario è vero, lui tira l'acqua al suo mulino e basta. Quanto alla definizione di Longo come un "metafisico che parla male della scienza" è una vergognosa e stupida villanata. Naturalmente per l'intenzione, perché metafisico non è mica un insulto. Soltanto che Longo è uno scienziato che ha avuto il ruolo non da poco di essere uno di coloro che hanno introdotto la teoria dell'informazione in Italia. Poi uno può pensarla diversamente, ma non c'entra niente: di certo Longo non parla male della scienza. E lui Corbellini, invece cos'é? Quali contributi fondamentali alla scienza ha dato? E quali contributi degni di nota alla filosofia della scienza o alla metafisica? È il perfetto paradigma di quelle figure che ho illustrato nel mio libro "Chi sono i nemici della scienza?". Appunto quelli che fanno fuggire a gambe levate dalla scienza, se soltanto uno crede che la scienza sia questa.

MELCHISEDEC ha detto...

Da qualche giorno leggo il suo blog, finalmente mi sono registrato a Blogspot.
Sono un docente e opero a Palermo e anch'io "ho un blog", ma su Splinder(Sullespalledeigiganti).
La medesima macedonia è possibile "gustarla" nel saggio letterario. Se Lei nota, c'è un volo pindarico da Omero a Manzoni, come se non esistessero l'età medioevale e moderna. Inoltre i candidati, condizionati dai recenti fatti legati all'immigrazione, avrebbero rischiato di scrivere un pasticcio socio-politico-antropologico, se avessero optato per il saggio letterario. Insomma si sono piegati alcuni testi al titolo... "Lo straniero...".

broncobilly ha detto...

Mi hanno sorpreso molto le stupidate di Rfkin. Probabilmente davanti all' affermazione "Newton era un materialista" avrebbe apposto la crocetta su VERO.

francini ha detto...

Se guardiamo bene, vediamo che da quando all'esame non c'è più il vecchio, deprecato tema con la traccia di 4 o 5 righe, ma papielli che richiederebbero un paio d'ore per la lettura integrale, la tendenza è quella di costruire "tesi guidate" attraverso la fornitura di opinioni precostituite, che lo studente ha il compito di riarrangiare con qualche azione di taglia e cuci. Una sorta di esercizio di catechesi scolastica. Il tema era criticato per la sua inattualità ed il suo favorire la retorica rispetto alla riflesisone. Non sono cinvinto e la formula attuale non mi pare migliore. Ammesso che abbia un senso il fornire dei materiali, è chiaro che dovrebbe trattarsi soprattutto di materiali informativi più che opinioni: dati statistici, informazioni economiche, demografiche, etc. Così come è attualmente, si tratta di meri esercizi di conformismo piuttosto che di un esercizio di libero pensiero, di critica e di sintesi. Questa storia del "saggio breve" con materiali preconfezionati non è minimamente convincente: quandi si scrive un saggio, la scelta dei materiali da cui partire è proprio una delle fasi più critiche e più decisive, più intimamemnte legate alla formazione stessa dell'autore. Mentre qui tutto è già dato e c'è solo da infiorarlo con un pensierinoi edificante. Il contrario esatto di un itinerario formativo sensato. La materia andrebbe a mio avviso rivista con decisione.

feynman ha detto...

lo studente liceale che sono stato sarebbe andato a nozze, in modo polemico, con affermazioni ovviamente assurde e sbagliate come quelle di Rifkin. Io sono (ed ero allora) ateo-agnostico ma certamente non lo erano Newton e Cartesio con buona pace di Rifkin. Chi ha detto che un "tema" non possa consistere di una parte critica? Spero che diversi giovani con buone conoscenze filosofiche e scientifiche siano stati in grado di svolgere un tema critico.

pollo fritto ha detto...

Caro Professore

razionalismo, scienza, religione.

Le segnalo, proprio oggi, una bella lettera aperta di Piero Benvenuti, Astrofisico, a Margherita Hack.

Lettera aperta e ferma e , una volta tanto, pacata.

si trova sul giornale, anche on line, oppure a questo indirizzo

http://rasta.media.inaf.it/data/rasta-2008-07-10-52239.pdf

che ne dice di aprire un dibattito fra i suoi affezzionati lettori sul delicato equilibrio necessario fra razionalità e religiosità ?

cordialità a tutti i freuqentatori del sempre stimolante blog

CheshireCat ha detto...

Oh beh... un mio caro amico ci ha provato a svolgere un tema critico...

Voto: 6 (su 15)

Durante l'anno ha avuto la media dell'8 abbondante sull'italiano scritto. Bastava che non scrivesse temi "politici"...