giovedì 20 novembre 2008

Lettera aperta a Andrea Camilleri

Esimio Andrea Camilleri,
lei stava per avere su di me un effetto inaudito. Da quando sono nato non riesco a buttar via neanche il più misero opuscolo che rassomigli vagamente a un libro. Ma quando ho letto che lei ha proclamato davanti a una platea di studenti del Liceo Mamiani di Roma che il ministro dell’istruzione Gelmini «di sicuro non è un essere umano» e che «dovremmo chiamare i professori di chimica per capire che cos’è», mi sono diretto verso alcuni suoi libri che ho in casa deciso a gettarli nel cassonetto. Poi mi sono fermato e li ho lasciati al loro posto. Ho anche pensato di rinunciare a vedere lo sceneggiato del Commissario Montalbano, per rappresaglia, ma poi mi son detto: «Perché mai dovrei privarmi di un divertimento? E poi i boicottaggi sono roba da cretini».
Pertanto, sono qui a ringraziarla. La sua manifestazione di violenza ideologica mi ha dato l’occasione di fare un test su me stesso e verificare che sono felicemente vaccinato da questo male.
È quindi con animo leggero e tranquillo che le chiedo: dica la verità, ma lei ne sa un accidente dei problemi dell’istruzione? Ha una pallida idea di che cosa siano il maestro unico, i “moduli”, l’insegnante di sostegno, i debiti formativi, il “sei rosso”, i POF, le SSIS, il 3+2, le lauree magistrali, gli FFO, i CFU? Sa come si formano le commissioni per un concorso universitario e cos’è la doppia idoneità? Ha mai letto i testi delle riforme Berlinguer o Moratti e le “indicazioni nazionali” di Fioroni? Dica la verità, in camera caritatis: lei non ne sa un emerito accidente.
Mi lasci indovinare: qualcuno di cui si fida le ha detto che bisogna combattere una grande battaglia democratica perché c’è una ministra scellerata di un governo reazionario che sta distruggendo la scuola, l’università, la cultura, il futuro dei giovani; insomma compie infamie che potrebbero essere concepite soltanto dalla mente di un alieno, anzi di un alieno fascista. E allora lei è partito canticchiando: «Il bersagliere ha cento penne, e l’alpino ne ha una sola, il partigiano ne ha nessuna, e va per scuole a guerreggiar…». Assieme a lei è partita per le scuole e le università una brigata di volti nuovi della lotta partigiana capeggiata da Dario Fo. Di fronte a quella platea di giovani vocianti, un desiderio irrefrenabile, che i suoi successi letterari non hanno saputo estinguere, l’ha assalito: il desiderio di vivere ancora l’“ebbrezza dell’applauso”. E, per far venire giù l’anfiteatro, cosa di meglio che una battuta al fulmicotone come quella sulla Gelmini che non è un essere umano?
Vede, le si può senz’altro perdonare di non sapere che cosa siano i POF, i CFU e gli FFO. Ma quel che è imperdonabile, soprattutto alla sua età, è di non sapere più che cosa sia l’educazione. Non nel senso delle buone maniere – chiaramente ha perso per strada anche quelle – ma nel senso di “educare”. Altrimenti si sarebbe ricordato com’eravamo da giovani e che un adolescente è una polveriera di vitalità compressa che un adulto responsabile deve contenere e indirizzare, a costo di apparire un vecchio babbione, e non incendiare per il gusto di riuscire simpatico e di darsi di gomito tra “coetanei”. Per quattro applausi e per obbedire alla chiamata alle armi delle Brigate Garibaldi dell’istruzione “democratica”, lei ha scodellato un’indecente lezione di fanatismo e di violenza. Questa sarebbe la scuola “umana” cui vorrebbe fossero educati i giovani? Meglio gli “alieni”, esimio Camilleri. Mentre guardo il Commissario Montalbano in tv, provi a farsi un esame di coscienza, se gliene resta un briciolo.
(Tempi 19 novembre 2008)ndrea

29 commenti:

Nicola Curro' ha detto...

Da Siciliano dovrei provar vergogna per non aver letto nemmeno uno dei libri di Camilleri. Sono da più parti tentato. Non c'è amico che non decanti le meraviglie letterarie del commissario Montalbano, ma nonostante tutto ogni volta che mi reco in libreria proprio non ce la faccio: leggo il risvolto di copertina, poi guardo il prezzo e infine decido di comprare altri libri.

Unknown ha detto...

Nell'ultimo episodio televisivo del commissario Montalbano c'è un simpatico siparietto travagliesco del Montalbano sulle inchieste di "Mani pulite".
Chissa che nella prossima serie non potremo goderci qualcosa di simile sulla Gelmini.

piero ha detto...

se fatti seriamente verso le multinazionali i boicottaggi non sono roba da cretini... Mi dispiace che una persona che leggo sempre con piacere si dimentichi che proprio in un momento in cui il viral marketing può dare il la o affossare per sempre un personaggio o un prodotto, il boicottaggio e il passaparola possono essere strumenti molto potenti.

ondeb ha detto...

Anch'io sono siciliano e sono orgoglioso di non aver mai letto un libro di Camilleri; lo sono stato ancor di più dopo aver saputo della sua "lezione".

Concordo in pieno con quanto esposto nell'articolo; Camilleri non sa nulla dell'università e della scuola italiana ed ha trovato un ottimo metodo per mantenere lo status quo: sottovalutare il problema travestendosi da giullare, ciò che è la professione del Fo e qui il cerchio si chiude.

Osservando il comportamento di Camilleri, mi pare di poter concludere che per una persona come lui è più semplice godere del successo commerciale dei suoi romanzi invece che leggere e studiare saggi sulla situazione attuale della scuola è università; rischierebbe infatti di trovarsi ad analizzare seriamente il problema e di scoprire vicende poco belle che al 90% riguardano la sua parte politica.

Un cordiale saluto.

Onofrio

ondeb ha detto...

Nel mio messaggio precedente era presente un refuso; chiaramente la frase era "sulla situazione attuale della scuola e dell'università". Chiedo scusa.

valentyna ha detto...

professore, nemmeno io condivido ed apprezzo la battuta di camilleri,senz'altro inappropriata e provocatoria, ma trovo esagerato asserire che in tal modo abbia dato prova di violenza ideologica. è uno scrittore ed ha usato il linguaggio che gli è consueto. Se Lei dopo aver rinunciato al proposito di gettarne i libri li leggerà o rileggerà,riscontrerà che lo stiel dell'autore si caratterizza per l'uso, tra le figure retoriche soprattutto dell'iperbole.

adal1274 ha detto...

vorrei invitarla a riflettere sul fatto che la Gelmini sta rovinando la migliore scuola del mondo, quella elementare che in quanto a preparazione specie nelle materie di matematica, italiano e storia non è seconda a nessuno.
La invito a leggere qui

http://www.invalsi.it/invalsi/download.php?page=Convegno07

così si renderà conto dell'incredibile preparazione dei nostri alunni delle elementari, già in grado in seconda elementare di parlare correttamente almeno 2 lingue e fare complessi calcoli matematici che forse si fanno all'università.

Ora la Gelmini vanificherà tutto questo. Ha ragione Camilleri ad essere arrabbiato.

GiuseppeR ha detto...

Camilleri: un simpatico anziano scrittore. Fulgido esempio di conformismo.

Gianfranco Massi ha detto...

Caro professore, io ho fatto di peggio di quello che stava facendo lei riguardo i libretti del Camilleri: li ho semplicemente iognorati, mai letto un rigo. Il fatto che sia siciliano poi, è un aggravante penoso, perchè è come dire che Bo è un grande perchè può esibire il Nobel. Quando la letteratura era altra cosa dal teatro buffonesco il Nobel lo presero Luigi Pirandsello e Salvatore Quasimodo. Certo che Camilleri è nato nell' isola dei Brancati, dei Vittorini, degli Sciascia, dei Tomasi di Lampedusa ... per rimanere ai più vicini. Ma
s Montalbano preferisco Colombo, anche come interpretazione.
Cordiali saluti.
Gianfranco Massi

vanni ha detto...

Di Camilleri non ho letto nulla; sarà di sicuro un ottimo scrittore.
Che sia poi una persona corriva, o rozza e maleducata, o incline al facile consenso e devota ai soldi (invidia nelle mie parole!), ci può anche stare. Sai quanti esempi di uomini famosi che erano brutte persone.
Il fatto è che oggi si confonde la notorietà con l'autorevolezza: si può chiedere un parere sulle sorti del mondo a un partecipante al Grande Fratello o a me, ma che sia poi un parere autorevole... Eppure - lo dico con grande dispetto - il parere del partecipante al Grande Fratello viene preso in buona considerazione (a me tra l'altro non chiede niente nessuno).
Per dire di più: se la signora Margherita Hack parla dei buchi neri, massima considerazione; se parla di Dio, non so... Se l'ottimo Flavio Briatore parla di management aziendale o di donne, massima considerazione; se parla (qui dico a caso eh! non credo che Briatore si sia mai sognato o sia stato richiesto) di critica letteraria, non so...
Però una cosa resta e pesa: da una persona di età matura e - si suppone - con uso di mondo, certi fiati volgari sorprendono e disgustano, qualunque siano le motivazioni (ma!) che lo hanno spinto a ciò. Spregevole.

Giorgio Israel ha detto...

A Giovanni.
Ma guardi che lo so. Quando preparo lezioni di matematica per l'università e non riesco a sviluppare qualche calcolo particolarmente ostico, mi rivolgo a mio figlio, che ha 8 anni e fa la terza elementare, e immancabilmente me lo risolve lui. Sono diviso tra l'umiliazione (ah, se avessi potuto frequentarla io...), l'orgoglio di padre e la soddisfazione che frequenti una scuola così.

MELCHISEDEC ha detto...

Leggere alle 6 e 07 del mattino "certe" dichiarazioni provoca il rischio che il caffè bevuto risalga dall'esofago per fuoriuscire. Se avvenisse, ciò consentirebbe di ri-berlo e ri-fare tutte le sante azioni di un buon mattino.
Non è mia intenzione difendere Camilleri, né sul piano artistico, dal momento che ho letto soltanto "Il birraio di Preston", né la sua mancanza di urbanità nei confronti dell'onorevole Gelmini. Letta così la battuta, asetticamente, sembrerebbe suonare offensiva, ma mi pare sia decontestualizzata. Probabilmente mancano altri segni(tono, espressione...)della comunicazione che aiuterebbero a capire che si tratta soltanto di una boutade letteraria. Stento a credere che Camilleri possa ridursi a pupazzo della polemica anti-gelminiana senza spina dorsale o che abbia fatto presenzialismo per appoggiare una causa democratica. Per onestà dialettica voglio ammettere che Camilleri si è prestato al becero gioco della sinistra reazionaria(rispetto alle riforme), presentandosi in detto liceo a fare il pupo(si dice così in Sicilia); ciò non impedisce di notare nella sua lettera un dato preoccupante: "confondere" l'uomo con il letterato. Ci sono autori che, sul piano umano e politico, sono detestabili, cito, ad esempio, Carducci, maltrattato dai miei colleghi di lettere di sx per la sua parabola politica. Non mi sono mai sognato di mettere al bando le sue opere e men che meno di non proporlo ai miei studenti. Le dirò di più: lo propongo al secondo anno e all'ultimo al liceo! Ne ammiro la pregevolezza sul piano letterario. Cosa voglio dire? Lasciamo, almeno ai letterati, la possibilità di esprimere, anche con una battuta infelice, la loro vis polemica! A prescindere dal fatto che siano siciliani o lombardi. In un commento mi pare di leggere che il signor Massi abbia da ridire sui Siciliani(Il fatto che sia siciliano poi, è un aggravante penoso, perchè è come dire che Bo è un grande perchè può esibire il Nobel). Che dire? Senza parole.

PS: Le è capitato di leggere IL MOSTRO UNICO di Benni? E' una parodia esilarante.

Melchisedec

Giorgio Israel ha detto...

Sono anch'io un estimatore e un cultore di Carducci... Ma neanche lei deve decontestualizzare. Qui non siamo in presenza di un'espressione letteraria, bensì di un comizio davanti a una platea di studenti già pronta ad infiammarsi. Che c'entra la letteratura? Se vado di fronte a una platea come quella non sono uno storico della scienza o un matematico. E se perdo il senso delle implicazioni di quanto sto dicendo sono semplicemente un irresponsabile sul piano educativo e un pupazzo sul piano politico. Per meglio dire un guitto che mette la letteratura al servizio della propaganda. Non mi risulta che Carducci sia mai andato in piazza. D'Annunzio era un grande poeta, ma quando è andato in piazza a gridare contro "Cagoia" e ha lanciato un pitale contro il Parlamento ha dato il peggio di sé. E sarebbe davvero un errore giustificare quell'atto scellerato come una licenza poetica.

Murasaki ha detto...

Immagino che la battuta andrebbe contestualizzata; certo che, così ad occhio, quella di Camilleri sembra una vera sciocchezza: il ministro Gelmini è senza dubbio un essere umano, e come molti esseri umani è soggetta a compiere errori (anche molto gravi). Altra caratteristica assai comune tra gli umani che ha è quella di essere parecchio incompetente nel lavoro che svolge.

Murasaki

MELCHISEDEC ha detto...

Mi fa piacere che abbia risposto.
Il mio commento è scaturito, prima di tutto, dalla reazione che ho avuto leggendo l'incipit della "lettera". In sintesi si può amare uno scrittore per ciò che scrive e non lo si può apprezzare per altri motivi; da qui l'esempio che ho addotto. E non mi pare di avere detto che Carducci andava in piazza, ma certo è che nel periodo giovanile fu abbastanza impegnato nella polemica politica. Avrei potuto riportare altri esempi.
Sarebbe stato più proficuo leggere tutto il discorso di Camilleri e inquadrare quella battuta, per capire di più. Lei, prof. Israel, riporta solo la battuta, mi pare. Parla anche di comizio. Possibile. I letterati, credo, non debbano stare al di sopra delle parti, sono uomini e un insegnamento asettico è pericoloso quanto uno fazioso.

agapetòs ha detto...

L'attacco personale mi pare una caratteristica costante di Camilleri quando parla di politica. Chi non l'avesse ancora visto al "No Cav Day" può farlo seguendo questo link:
http://it.youtube.com/watch?v=Y8IWe12lWo8
e poi c'è anche questa intervista rilasciata a "El Paìs"
http://italiadallestero.info/archives/1573

Fabio ha detto...

Non per scendere nel prosaico, ma dovreste sapere bene che chi ha a che fare con il pubblico, in Italia, difficilmente può esimersi dal dirsi di sinistra e dal prendere parte a piazzate e tiri al bersaglio.
E' cento volte più facile e remunerativo.

Lucio ha detto...

Scusate, ma discutere su Camilleri (se devo leggere un giallo preferisco Agatha Christie o Edgar Wallace) e su Carducci mentre le scuole crollano e gli studenti muoiono ... Allora, se due terzi delle scuole italiane sono fuori norma, vogliamo (pre)occuparci dell'edilizia scolastica invece dei grembiulini e dei maestri unici? Vogliamo impiegare forndi per costruire edifici scolastici moderni e sicuri? Forse non saranno soldi buttati via ...

Sempre cordialmente,
Lucio Demeio

Caroli ha detto...

Concordo in pieno con la Sua posizione in merito a Cammilleri (Andrea, non Rino, quello che ne sa veramente qualcosa). Ho qualche dubbio sulla grandezza di D'Annunzio, mentre non ne ho proprio per Carducci.
Non capisco, Lucio, cosa c'entri il Ministro della Pubblica Istruzione con il fatto che le provincie si preoccupino di pagarsi una polizia perché piazzi degli autovelox, (esempio: Bologna) invece che fare corretta manutenzione agli edifici scolastici. Eh, sì, perché sono le province che ne hanno la proprietà. Ne discende che chi vive la scuola paga l'incompetenza di chi dovrebbe fornire le strutture, invece di fare altro.

Lucio ha detto...

Per Caroli: ed io non capisco il suo commento. Cosa c'entrano gli autovelox?
Si, e' vero, all'edilizia scolastica dovrebbero pensarci gli enti locali (ma se non erro i proprietari sono i comuni, non le privincie, ma forse mi sbaglio), ma giusto oggi Bertolaso ha parlato della necessita' di spendere diversi miliardi di euro per sistemare le scuole sul territorio nazionale ... i soldi ai comuni chi glieli da'? Non dovrebbe intervenire lo stato? Per me, come ho gia' avuto modo di scrivere su questo blog, i primi interventi da fare sulla scuola (quelli prioritari) sono di tipo strutturale: estensione del tempo pieno, edilizia scolastica, incentivi ai docenti. Non sono gli enti locali a dover organizzare, finanziare e gestire queste cose, deve farlo lo stato.

Cordialmente,
Lucio Demeio.

Paolo Ferrario ha detto...

c'è del metodo in camilleri.
è quello staliniano/togliattiano della comunicazione tramite denigrazione.
è un risultato che si ottiene in questi passaggi:
- si cerca una platea favorevole
- si usano parole offensive nei confronti della persona
- si usa un tono prima gentile, poi piano piano si alza la voce fino all'invettiva
- ci si carica un po' con l'applauso
- non si entra nel merito degli argomementi usati dal "ricevente"

la storia del 1917-1989 è lastricata dei risultati di questo metodo.
si può imparare qualcosa?
si può provare a usare il metodo opposto. prima le informazioni e gli argomenti. poi magari una piccola battuta sulla persona. meglio se condita di un po' di ironia
grazie per l'ospitalità

feynman ha detto...

le provincie... ma le provincie questo governo aveva in programma di abolirle. E' da molti commenti in questo blog che insisto sul fatto che questo governo ci ha regalato classi di prima-seconda -terza superiore con 28-29-30 alunni stipati in aule che dovrebbero contenerne al massimo 24. E nei prossimi anni col taglio del personale (i precari licenziati) sarà ancora peggio. Questo governo (o un altro, tanto cambia poco) sarà mai in grado di capire quanto deve investire nella scuola invece di tagliare indiscriminatamente?

Caroli ha detto...

Lucio, volevo dire che le province fanno tutt'altro rispetto a quello che dovrebbero fare. In luogo di operare le necessarie manutenzioni agli edifici scolastici, perdono tempo e denaro in faccende che non competono loro. Questo è chiaro? Gli autovelox era un banale esempio di questo tipo di irresponsabile malversazione (ma come? ti cascano le scuole, e tu perdi tempo e soldi per far multe ai cittadini, quando, oltre a tutto, non è un tuo compito?). Per questo è necessario che le province siano finalmente tolte di mezzo. Sono disposto a scommettere che, se l'edificio scolastico di Torino fosse stato di proprietà del Comune (forse), o di privati (sicuramente), quel povero ragazzo sarebbe ancora vivo, perché gli interventi edili sarebbero stati fatti con le dovute tecniche, ed a tempo. La fiscalità locale, il federalismo fiscale, serve (o dovrebbe servire) anche a questo tipo di interventi, oltre a fare cessare il solito italico scaricabarile nei confronti di uno Stato il cui compito precipuo dovrebbe essere solo quello di fornire indirizzi di massima e normative generali.

Caroli ha detto...

Per amalteo: complimenti, vedo che conosce bene la storia sovietica.
Per feynman: io ho fiducia che le province, entro la fine di questa legislatura saranno solo un (brutto) ricordo. Quanto ai precari licenziati ed agli investimenti mancati, ancora con questa filastrocca? Dovremo ridurci come la repubblica di Weimar, coi suoi miliardi di marchi - carta straccia? La situazione non lascia molto spazio ad azioni diverse, al momento, ma anche su questo, ho fiducia. Ed essenzialmente ho fiducia nel federalismo.

feynman ha detto...

la fiducia di Caroli in questo governo è commovente, ma mi sembra che si basi sul nulla. Mentre lei mostra tutta questa fiducia il governo vara il decreto sull'IVA di sky favorendo le aziende del presidente del Consiglio rispetto alle aziende concorrenti... Io sono sempre più basito.

agapetòs ha detto...

A proposito della sicurezza nelle scuole e delle polemiche dopo i tragici fatti di Rivoli, suggerisco l'ascolto di questo intervento audio su Radio Formigoni.

vanni ha detto...

Le Aziende di Berlusconi pagano un'IVA più bassa?

Unknown ha detto...

Gentile Professore, da quando ho discusso la tesi di laurea con lei, nel 1988, non ho più avuto il piacere di incontrarla, anche se più volte ho letto suoi interventi sulla scuola e su altro.
Insegno matematica e fisica nel liceo scientifico, e le scrivo per portare la sua attenzione sui problemi di questa scuola, che a breve sarà sottoposta ad un intervento di riforma a mio avviso preoccupante.
Lei sa che il liceo scientifico è nato sulla falsariga del liceo classico e per decenni ha mantenuto un carattere ibrido, generalista, fino a quando negli anni 90 le riforme Brocca e PNI gli hanno permesso di trovare una sua caratterizzazione realmente scientifica (molto premiata, fra l'altro, dalla scelta delle famiglie). Credo che lei abbia potuto visionare il progetto di riforma proposto dal Ministro Gelmini: nel piano orario settimanale le materie di indirizzo hanno un peso scarso; colpisce particolarmente l'esiguità delle ore di fisica, solo due alla settimana (da mettere a confronto con le quattro di latino del biennio).
La perdita di scientificità del liceo scientifico è un danno in primo luogo per l'università, ma più in generale per tutta la società. E' inutile poi piangere sugli OCSE PISA e inventare progetti Lauree Scientifiche: è nel lavoro quotidiano, nel rapporto con il docente, che si forma la mentalità di un ragazzo e la sua capacità di orientarsi per le scelte successive.
Mi farebbe piacere sapere il suo pensiero e la sua posizione su questo.
Cordialmente

Luisa Prodi

Giorgio Israel ha detto...

Penso che lei abbia ragione, ma non credo che esista in merito un progetto Gelmini. Esiste soltanto un rinvio dei regolamenti attuativi della legge Moratti e delle indiscrezioni su cosa dovrebbero essere questi regolamenti. Personalmente non mi piace molto di quel che ho letto, lo ripeto, e spero che nulla di quello che è stato preannunciato venga poi attuato. Tanto per essere sincero - ma l'ho anche scritto - il difetto sta nel manico, ovvero nella legge Moratti. Bisognerebbe avere il coraggio di ricominciare daccapo.