martedì 2 giugno 2009

Ilan Halimi? Ma chi se ne frega



Uno dei pochissimi articoli usciti sul tema:

Parigi: «Sì, diedi fuoco all’ ebreo». Processo choc in Francia

18 commenti:

Luigi Sammartino ha detto...

Alcuni anni fa mi capitò d'incontrare in una affollatissima via romana un amico che non vedevo da un po'. Il pomeriggio era appena comiciato e i negozi avevano appena riaperto le saracinesche. Questo mio amico stava insieme al padre, ed entrambi erano assorti a guardare una vetrina.

Io mi avvicinai salutandoli ma lui non si accorse di me. Così mi avvicinai fino al punto da potergli dare una pacca sulla spalla e dirgli "Ciao, come stai!!!" con un tono un po' acceso.

Sia lui che il padre sobbalzarono per lo spavento. Il padre si girò e mi sparò un'occhiataccia che mi bloccò al punto da non riuscire più a proferire parola. Non riuscii nemmeno a chiedere loro scusa per averli spaventati. I loro occhi esprimevano una tensione fortissima, tra la rabbia e la paura.

Recuperai le forze e con voce fioca mi rivolsi a questo mio amico. Lui mi salutò ma rimase estremamente freddo e distaccato. Era evidente che non aveva voglia di parlare con me e che quel mio saluto avevo fatto tutt'altro che piacere.

Mi congedai da loro con cortesia ma anche tanta amarezza, e rimasi tutto il pomeriggio con addosso la tristezza. Fino a poco tempo fa era sempre stato molto vivace nei miei confronti e con lui si chiacchierava con piacere di un po' tutto. Non riuscivo a capire cosa avessi fatto di così maleducato da meritare una tale reazione.

Intorno alle 8.30 di sera tornai a casa e accesi la televisione. Era appena cominciata la Prima Guerra del Golfo. Quell'anno era il 1990. Ad un certo punto ebbi un flash e mi ricordai che questo mio amico era ebreo.

Non saprò mai se la loro reazione di forte spavento verso il mio saluto fosse connessa a quella situazione di guerra o se qualcuno li avesse minacciati proprio a causa di quel conflitto. E quando lo rincontrai, questo mio amico, non ebbi mai il coraggio di chiederglielo. E probabilmente sbagliai a non farlo.

Io ci misi quattro ore e mezza a ricordarmi che questo mio amico era ebreo, talmente certe cose mi sono distanti e indifferenti. Come del resto lo erano anche nella mia famiglia, nel senso che di questi temi non se ne parlava proprio. Non per scelta, ma così, perché non ve ne era proprio motivo. Anzi, mia madre era la cliente fissa di un negozio di abbigliamento gestito da un ebreo. Mia madre ci andava perché sapeva che eravamo una famiglia povera e allora ci faceva dei forti sconti per venirci incontro.

Poi leggo questo post e rimango nuovamente bloccato. Poi penso a un paese come la Francia, che ha creato dei quartieri apposta affinché la gente si senta frustrata al punto da agevolare gli odi reciproci. Poi penso a quei paesi scellerati dove non si vuole più insegnare la storia ai bambini. E allora mi inc.....o

Insomma, la gente non c'ha proprio voglia di imparare dal passato!!!

CheshireCat ha detto...

gentile prof. Israel,
mi sono permesso di pubblicare il link all'articolo sul mio profilo facebook...

Siamo in una così dura dittatura del politicamente corretto?

Giorgio Israel ha detto...

Sì, è proprio così

vanni ha detto...

Correttezza politica è una parola al cloroformio: tante omissioni e manipolazioni di informazione sono nefandezze e infamie (e solo poco fa si discuteva qui di sovrabbondanza d'informazione).
Chi tace e glissa ha colpe abiette e consente al carnefice di presentarsi come giusto. E si accoda in qualche modo alla sua ombra.

Barbara ha detto...

...e sui giornali non si fa che leggere degli scandali di Berlusconi...
...e sono tutti pazzi per "Il grande fratello", "L'isola dei famosi", Maria De Filippi...
...e a scuola ci fanno insegnare la raccolta differenziata, i balli tradizionali, la cucina africana, sempre con festa finale...

Non abbiamo proprio niente di meglio da fare...

Di fronte a fatti orribili come questo, all'ingiustizia di cui da sempre il popolo di Israele è vittima, di fronte alla deriva a cui sta giungendo l'Olanda, alle inimmaginabili sofferenze che si stanno patendo ora in Medio Oriente, in Darfur, in Cecenia, in Corea, in Cina,
che silenzio criminale è il nostro! Com'è scandalosamente stridente la nostra scellerata vacuità!

vanni ha detto...

La cosiddetta correttezza politica anestetizza in modo selettivo e ripugnante le coscienze: sia le manipolazioni - sottili oppure violente - sia le omissioni mirate nell'informazione (e solo poco fa si discuteva qui di sovrabbondanza d'informazione) sono nefandezze e infamie, e come tali bisogna imporsi di riconoscerle e trattarle, sempre.
Tacendo troncando e sopendo si arriva perfino al risultato di confortare nei suoi intenti e confermare nelle sue azioni il carnefice, allorché prospetta le sue violenze come legittime, talvolta camuffandosi da parte offesa e addirittura da vittima. In qualche modo la sua ombra ci offusca, ci sgomenta e ci corrompe.

Caroli ha detto...

Un esempio di quanto si dice. Recentemente un insegnante è stato sospeso per due mesi, ne ha parlato anche la stampa nazionale, perché ha proposto ai suoi 70 allievi (su 1400) un questionario in pratica contro l'ora di religione. Grave scandalo!!! Nessuno ha però detto che l'ispezione da cui la sospensione derivava era di due mesi prima, che questa ispezione ha accertato che il programma di quinta liceo svolto era insufficiente per l'esame, che questa persona aveva un atteggiamento arrogante, eccetera. No. Doveva essere la dimostrazione di "integralismo", e così è stato, fintanto che l'ufficio regionale responsabile della sospensione ha esplicitamente minacciato di querela gli organi di stampa se si fosse proseguito nella, cito, "informazione capziosa". Dove sta l'analogia? Nel fatto che la "correttezza politica" doveva fare apparire "cattivi" i credenti.

Così è anche per gli ebrei. Poco importa che Israele sia una democrazia e Gaza un lager: Israele deve essere "il nemico". Che hamas sia una cricca nazista, importa a qualcuno?

Vogliamo parlare, Barbara, anche della Birmania (mi rifiuto di usare la dizione di quei militari pazzi ed assassini), di Sri Lanka, del Nicaragua, dove il fatto di avere escluso l'aborto dalla legislazione lo ha fatto definire dall'ONU come "violatori della convenzione contro la tortura"(!):

http://www.c-fam.org/publications/id.1200/pub_detail.asp

Siamo ridotti così...

Nautilus ha detto...

”L’informazione è taroccata!”, questo è l’allarme ossessivo che proviene dalla sinistra, probabilmente con qualche ragione, visto il potere sui media di Berlusconi.. Naturalmente, la stessa impressione la si ha specularmente anche a destra, quando le notizie non si uniformano al proprio modo di pensare.
Sottintesa da queste lamentele c’è l’idea che se la “gente” sapesse “veramente” come stanno le cose, se l’informazione fosse “obiettiva”, ne trarrebbe vantaggio la propria fazione.
Ora io credo che sia una pia illusione: credo beninteso che l’informazione sia parziale e spesso partigiana ma che la più grande (e predominante) fonte di informazioni fasulle non sia nelle redazioni dei giornali e delle TV, ma sia dentro di noi, sia la nostra mente. E’ lei che filtra in base ai suoi pregiudizi ogni minima notizia ricevuta, scartando o minimizzando quel che non si accorda con la nostra visione del mondo o esaltando oltremisura quel che ci dà ragione e alla fine concludere rimanendo della propria inalterabile idea.
Uno dei più importanti compiti della scuola dovrebbe essere proprio quello d’insegnare a esercitare lo spirito critico nei confronti di qualunque informazione ci venga data, di domandarsi sempre, anche se ci sembra giusta:”Ma è proprio così? E quali altre possibili verità ci sono?”
Ad esempio, Barbara scrive:” di fronte...all'ingiustizia di cui da sempre il popolo di Israele è vittima...”, beh, se parla con i palestinesi è esattamente quello di cui non riescono a capacitarsi, di come il mondo possa tacere la “mostruosa ingiustizia” di cui loro sono vittime da parte d’Israele.
In questo modo è difficilissimo uscirne, posto che se ne possa uscire.

Unknown ha detto...

Ciò che continua a stupirmi, nonostante tutto, è che ciò che importa non è il fatto che una persona o più persone siano state private della vita. Ciò che suscita scalpore e determina la rilevanza di un evento sono le caratteristiche proprie dell'assassino o della vittima (la loro convinzione religiosa, l'appartenenza a questo e quel partito, la cultura, le idee).
Cosa si può dire, oggi, della grande campagna mediatica in occasione dell'attacco alla striscia di Gaza, da parte di Israele, che si stima abbia provocato 6-700 vittime (anzichè le 1.200 inizialmente comunicate) e del totale silenzio sulle azioni militari nel nord dello Sri Lanka che, nelle ultime 3 settimane, hanno provocato 20.000 vittime (per lo più civili).
Evidentemente non tutte le vite umane hanno lo stesso valore, oppure ... è qualcos'altro?

Lucio ha detto...

Per Caroli:

MA A CHI LA VUOLE RACCONTARE????

Ufficialmente, il provvedimento disciplinare nei confronti di Alberto Marani e' stato preso per ... vizi di forma!! Per non aver compilato adeguatamente i registri, per avere trascritto male il nome di una studentessa, etc. Ma lo sai, lei, caro CAROLI, e scusi la cacofonia, quante volte questo succede nella scuola, nell'universita', nel pubblico impiego e, ancor di piu', nel privato???

Non si puo' punire formalmente un docente per aver distribuito un questionario sull'ora di religione, ma si possono trovare i cavilli. E le assicuro che se ne potrebbero trovare a quintali anche a me, a lei ed a tanti altri. Scommettiamo?

Sempre cordialmente,
Lucio Demeio

Nautilus ha detto...

Caro Massimo, se è per quello le 3000 vittime delle Twin Towers hanno avuto una risonanza e hanno provocato effetti cento volte maggiori delle 600-1200 di Gaza, esattamente come queste nei confronti di quelle nello Sri-lanka.
Dal punto di vista mediatico e storico è sempre stato così: alcune vite umane distrutte sono molto più importanti di altre. Perchè? Me lo son chiesto anch'io tante volte, azzardo un paio d'ipotesi: intanto la questione simbolica: anche i naufraghi del Titanic sono mille volte più citati di tutti i centinaia di migliaia periti in disastri navali, ed è chiaro il perchè. Lo stesso per le Twin Towers, l'unicità dell'avvenimento e la sua influenza a posteriori fa sì che divengano eventi storici. O un altro esempio: ha commosso di più, e comprensibilmente, l'opinione pubblica l'uccisione del povero Klinghoffer, gettato in mare con la carrozzella dalla "Lauro" (vede, io me ne ricordo perfino il nome) di quella di tanti sconosciutissimi e bravissimi Mohammed morti senza colpa coi loro figli nelle rappresaglie israeliane.
Poi c'è il fatto che mi colpisce di più se muore un mio vicino che un milione di cinesi, non ricordo chi l'ha scritto.
"Last but not least" (e riguarda l'esempio che fa lei) direi che le morti provocate da una grande democrazia pesano molto di più di quelle causate da dittatori o terroristi: le democrazie, proprio per loro natura, hanno regole da rispettare e una responsabilità infinitamente maggiore, una grande democrazia non può comportarsi come una banda di assassini, se lo fa, l'indignazione e la generale riprovazione sono giustificate.
Pensiamo ad Abu Ghraib: i talebani o l'Iran fanno cose ben peggiori, ma gli USA non possono mettersi su quel piano.

Vorrei aggiungere una cosa sul professore sospeso, per la "completezza dell'informazione":) , scrive "Repubblica" che al momento dell'ispezione veniva da due mesi di malattia, sempre che sia vero potrebbe spiegare il ritardo nel programma. Per il resto, mai visto al mondo, e vivo da sempre nella scuola.

Caroli ha detto...

A Lucio non rispondo.

Caroli ha detto...

Il provvedimento nei confronti di Alberto Marani è stato preso, a detta di un suo allievo, amico di mio figlio (e non ciellino o di altra tendenza), a causa dei mille euro spese da lui e da altri per ripetizioni private di matematica, non essendo la sua quinta assolutamente in condizioni di dare l'esame di maturità. Un altro ha detto che hanno imparato di più nei due mesi di supplenza che nel resto dell'anno.

A scuola ha fatto comizi, non matematica o fisica. Nessuno ha detto che il suddetto Marani era stato già allontanato da altre due scuole, e non per "questionari sulla religione"...

L'ispezione è stata in gennaio, il questionario "incriminato" in marzo. Poi uno scrive o crede quello che vuole.

Mi scuso per il fuori tema, ma essendo quel Liceo la scuola dove lavora mia moglie, ho informazioni abbastanza precise.

Unknown ha detto...

Vorrei rispondere a Nautilus che non mi sfugge affatto l'aspetto simbolico che vi può essere dietro i fatti umani.
Quello che mi disturba è l'evidente strumentalizzazione delle notizie.
Non mi piace, inoltre, che per giudicare un evento si debba ricorrere ad una sorta di graduatoria delle culture o delle organizzazioni politico-sociali, alcune "migliori", altre "peggiori", per cui le prime non possono rendersi responsabili di certe azioni mentre le seconde godono di una certa immunità.
Le morti provocate da una grande democrazia comportano sempre lutti, dolori e disperazione, e costituiscono un'offesa all'essere umano nè più nè meno di quelle provocate da una dittatura.
Ho l'impressione che, portando all'estremo la sua affermazione riguardo le regole da rispettare dalle democrazie, si potrebbe pure arrivare a dire che ciò che hanno fatto i nazisti, i khmer rossi, i comunisti, beh ... in fondo si trattava di dittature!
Ho troppo rispetto per l'uomo per accettare una visione di questo tipo e, se non mi sbaglio, pure la "Carta Universale dei Diritti dell'Uomo" non fa distinzione tra le persone in ragione della loro cultura, civiltà o religione (è nata proprio per questo!).
Pensi, mi ricordo anch'io di Leo Klinghoffer, come pure di Tal El-Zatar, so pure che cos'è "Settembre Nero" e da quali eventi prenda il nome, ricordo pure Leyla Kaled e non mi faccio nemmeno mancare Sabra e Shatila. La vicenda mediorientale la conosco davvero bene e non mi dimentico dei tanti Mohammed.
Sono perfettamente consapevole della realtà che mi circonda, conosco abbastanza bene la storia (almeno quella del mondo occidentale); ma non rinuncio per nulla al mondo ad esercitare il mio spirito critico e a continuare ad indignarmi.

Lucio ha detto...

Caroli: alla fin fine mi ha risposto.

Se le sue informazioni sono di cosi' prima mano, non posso che prenderne atto e pure prendere atto della disinformazione che si e' fatta.

Lucio Demeio.

Nautilus ha detto...

Scrive Massimo:
“Ho l'impressione che, portando all'estremo la sua affermazione riguardo le regole da rispettare dalle democrazie, si potrebbe pure arrivare a dire che ciò che hanno fatto i nazisti, i khmer rossi, i comunisti, beh ... in fondo si trattava di dittature!”
Sì, questa è un’interpretazione possibile, ma volevo dire un’altra cosa, cercherò di spiegarmi meglio: se lo stesso reato lo compiono un delinquente abituale, un poliziotto o un giudice, il danno per le vittime sarà identico ma diversa sarà la reazione della società: nel secondo caso sarà (o dovrebbe essere) ritenuto più grave, nel terzo gravissimo, perchè? Perchè il giudice e il poliziotto sono le nostre difese contro i reati, se li commettono loro è il ritorno alla giungla. Ugualmente noi confidiamo nelle nostre democrazie perchè ci difendano dai mali delle dittature, se si comportassero allo stesso modo dove potremmo più trovare rifugio?
Parlando di storia: s’immagina la non-violenza di Ghandi praticata contro Hitler o l’impero giapponese? Ha avuto successo perchè si confrontava con l’Inghilterra che poneva dei limiti alla sua azione repressiva, in quanto una democrazia deve rispondere all’opinione pubblica ma più ancora ai suoi stessi principi fondanti.

Per il prof. sospeso: il sig. Caroli porta argomenti alla mia teoria! In fine dei conti a chi bisogna rivolgersi per sapere quanto vale davvero l’insegnante? Ai suoi allievi o, più oggettivamente, al numero di ripetizioni che devono prendere...
Ciononostante, nella mia scuola c’è almeno un docente di mat. le cui classi al completo vanno sistematicamente a ripetizione, che ha subìto esposti, ispezioni e controispezioni ed è sempre lì da vent’anni...però non fa comizi e non se la prende con la religione, sarà questo che lo salva.
Comunque se uno fa comizi invece d’insegnare se ne deve annà.

Caroli ha detto...

Caro Nautilus, ma l'Ufficio scolastico competente, che fa? Lo sanno o no che l'omissione di atti di ufficio è un reato?!
Detto questo, per favore, non parliamone più: troppo chiasso si è fatto per una vicenda piccola piccola. Mentre il caso che il Professore ci ha posto dinanzi è grosso grosso.

economia nuova ha detto...

la prego di dare un'occhiata,in particolare al filmato,al blog:http://previsionieconomiche.blogspot.com,anche per quanto riguarda il libro di bruna ingrao e suo:"la mano invisibile".