1. - In verità, molti amici me l'avevano predetto: vedrai che finisce male. Avevano ragione. Spuntano fuori tutti i pregi e i difetti della rete. I pregi sono l'opportunità di scrivere liberamente i propri pensieri e di entrare a contatto con persone interessanti, ospitare osservazioni e discussioni intelligenti, anche critiche e polemiche. I difetti sono dovuti alla possibilità di esercitare liberamente e senza ritegno i peggiori vizi. Quali? Non si tratta tanto degli insulti o delle villanate. Quelle sono cose fisiologiche: cestini subito e buonanotte. Si tratta di altro:
2. - In rete viene spontaneo a certe persone di fare quello che si vergognerebbero come ladri di fare nei rapporti comuni: sparare sentenze apodittiche, che magari mettono la parola finale su questioni epocali, con una sicumera pari all'ignoranza assoluta che hanno in materia. Scrivi qualcosa su un argomento. La legge uno che non se ne è mai occupato, ci fa una pensatina di qualche minuto, magari va a "informarsi" con un giretto su Google, e poi cassa la questione trattandoti anche da imbecille con una prosopopea talora coperta dal nickname. Sapete che significa scrivere un libro? Ti fai il sedere piatto su una sedia per mesi, e quando ti alzi, ogni tanto, è per andare a prendere un libro e consultarlo. Una fatica immane, se fai la cosa seriamente. Poi - certo - quel che hai scritto non è per questo oro colato, può essere anche un cumulo di cose sbagliate. Ma, se hai lavorato seriamente e coscienziosamente, il minimo che puoi pretendere è che chi ti legge ti prenda sul serio e si fermi a pensare e a studiare un bel po' prima di sparare sentenze.
3. - Ma, si dirà, non bisogna prendersela troppo. Basta cestinare chi fa così. Ebbene, non è una questione di sensibilità da mammolette. È che in questi comportamenti emerge l'aspetto diseducativo della rete. Uno studente dei miei corsi non si permetterebbe mai un atteggiamento del genere. Non che non debba parlare. Al contrario! Ma deve farlo, con umiltà, modestia e mettendoci dentro tanto impegno. Deve sapere di avere di fronte una persona che ha studiato per qualche decennio le cose di cui si parla. Quindi, non può mettersi a discorrerne da pari a pari. Potrebbe anche non essere d'accordo con quel che sente e avere anche ragione ma deve sudare le sette proverbiali camicie per ottenere questa ragione - come le ha sudate chi gli sta davanti - partendo dalla consapevolezza che ne sa di meno. Capite perché detesto e trovo una cosa da autentici imbecilli il "cooperative learning" e l'"autoapprendimento"? Perché la molla del progresso nella conoscenza è la modestia e il senso dei propri limiti e non la presunzione pigra e villana di poter sparare quel che viene in mente come se avesse pari dignità rispetto a quel che è stato acquisito con studio e riflessione. E questo vale a qualsiasi età. Non è serio che mi metta a pontificare di ingegneria delle costruzioni con uno specialista, da pari a pari. Se ho lavorato per un trentennio sui rapporti tra matematica e scienze non fisiche non posso sopportare che venga uno che non ci ha mai pensato un minuto a pontificare le quattro ideuzze che gli sono spuntate in mente davanti allo schermo. Questo vale - come esempio - per molti interventi fatti qui sul tema della valutazione e per la presunzione con cui ho visto asserire che la quantificazione delle qualità si può certamente fare. Prima occorre studiare seriamente la questione e poi si avrà il diritto di metter becco. Altrimenti, leggi, apprendi e taci. Consiglio a tutti la lettura dell'Arte di ascoltare di Plutarco.
4. - C'è un termometro infallibile dello sfacelo di un sistema educativo o di istruzione. Quando gli studenti adottano i comportamenti sopra descritti. Per esempio, questo era tipico nelle SSIS. L'ho visto raramente nelle università, mentre in molte scuole secondarie accade, anche per colpa di certi docenti che si mettono a fare gli "amichetti" degli studenti. Lo ritengo un fenomeno devastante, è la premessa per il trionfo dell'ignoranza, della pigrizia e della volgarità.
5. - E allora... In questo blog ci siamo occupati tanto di educazione, istruzione, scuola. Vogliamo farne un'altra scuola di diseducazione, vogliamo che diventi un ulteriore piccolo contributo allo sfacelo educativo? Parliamo di rigore e merito e poi ci mettiamo a fare i cialtroni nel discutere in rete? Non se ne parla.
6. - Poi ci sono i comportamenti connessi alla mentalità sopra descritta o comportamenti accessori. Per esempio, con la stessa supponente pigrizia con cui si sparano sentenze, si spediscono raffiche di commenti, talora lunghissimi e si pretende che il proprietario del blog li metta in rete subito, come se fosse un semplice gestore tecnico di un gruppo di discussione. Qualcuno protesta pure se non si vede in rete subito (magari ti manda pure messaggi sull'indirizzo privato), oppure lamenta che un messaggio si sia perso, o chiede che venga tolto questo o messo quello. In realtà, qui ci sono altre motivazioni: altre miserie della rete. Quando apri un blog, come ho fatto parecchio tempo fa, hai pochi contatti al giorno, poi se interessa crescono. Oggi questo blog ha diverse centinaia di contatti al giorno. Non è molto, ma è un discreto pubblico. Posso anche capire che sia un'opportunità farsi leggere da qualcuno in più dei soliti amici. Ma bisognerebbe approfittarne con discrezione ed educazione, senza pretendere. Altrimenti, è come se una persona ti suonasse il campanello di casa: apri e con alcuni altri si installa nel tuo salotto, si mette a chiacchierare con gli altri di quel che gli pare, anche di cose di cui non ti importa un fico secco, e si lamenta pure se non gli porti un drink con un buon vassoio di patatine. A questo punto, che quei signori se ne vadano nel salotto di casa loro, ovvero nel proprio blog... Se non l'hanno o non è molto frequentato, non so che farci. Si può provare a cercare di interessare il prossimo. Se non funziona, sarà una lezione di vita. Invece di prendersela con chi non ti fa da servitore, uno se la prenderà con se stesso e con i propri limiti.
IN CONCLUSIONE.
GRAZIE DELL'ESPERIENZA. È STATO TUTTO MOLTO ISTRUTTIVO ED EDUCATIVO PER ME.
HO CAPITO MOLTE COSE.
QUESTA ESPERIENZA È CHIUSA.
SI TRATTA SOLTANTO DI DECIDERE SE: 1) CHIUDERE IL BLOG E BUONANOTTE; 2) CONTINUARLO (O APRIRNE UN ALTRO) CON REGOLE COMPLETAMENTE DIVERSE.
MI DO UN PO' DI GIORNI PER DECIDERE.
Frattanto chi vuol inviare commenti a questo post conclusivo può farlo. Di certo, non risponderò anche se verranno dette le cose più tremende circa quanto precede.
57 commenti:
Buongiorno, sono uno di quelli che in gergo si chiamano lurker, quelli che silenziosamente leggono e molto raramente intervengono.
Preferirei che il blog rimanesse aperto, anche senza i commenti dei partecipanti o con commenti pesantemente moderati.
Egregio Professore, ah certo che adesso le sta arrivando uno spatafascio di commenti.
Come tanti (tutti?) suoi lettori anche io mi sto domandando quanto ho contribuito ad avviarla verso una decisione. Mentre mi appresto a dirle che - qualora così sia stato - non era certo nelle mie intenzioni, mi assale il sospetto che ciò possa in realtà peggiorare la mia posizione responsabile...
Vanità intolleranza superficialità e saccenteria sono per quel che mi riguarda sempre in agguato; e di certo io non sono un caso raro. Comunque poiché sono e resto una carognetta, le dico questo: sappia che c'è chi sarà (o sarebbe?) contento della chiusura del suo blog.
Se andrà a guardare indietro nel blog, sa quante belle cose troverà che non ricordava più? Dovrò rassegnarmi a leggerla sulla carta stampata.
Mi piacerebbe trovare una motivazione che ribaltasse la sua decisione. Mai dire mai e ad maiora.
Con stima e cordialità.
salve professore, non sono mai intervenuto nel suo blog anche se mi è capitato di leggerlo in quanto sono uno dei famosi congelati ssis in attesa di sapere quale sarà il suo futuro. Sarebbe un peccato chiudere definitivamente il blog in quanto ha rappresentato una fonte di informazione e occasopne di riflessione sui problemi dell'educazione.
Grazie del tempo che ci ha dedicato
Manuel Menzocchi dottorando dell'università degli studi di Siena
Professore, Lei ha ragione. Ma perchè chiudere? Io detesto i commenti ai post. Anche di quelli sul calcio, Si figuri sulle cose serie. Tolga i commenti. Continui a scrivere le sue cose. Non è questione di condividerne e meno le idee. Ma di apprendere e poi farne giudizio. In quest'Italia di second'ordine ci serve gente che anzitutto sappia davvero.
Giuseppe Barilà - Bagnara Calabra
Professore, ha proprio ragione. La rete può diventare altamente disieducativa. Perché ci sia educazione occorre un discepolo di fronte ad un maestro. Tuttavia glielo scrivo ancora: i commenti non sono importanti, ma i suoi articoli e le sue riflessioni moltissimo. La prego di aprire un altro blog che ci permetta di confrontarci personalmente con il suo pensiero. Non c'è tanta gente del suo calibro e della sua onestà intellettuale. Le verità che fa emergere lei negli articoli che scrive, altrove vengono taciute. Sarebbe bellissimo essere suoi allievi all'università, ma visto che non si può, continui ad insegnare anche a noi che la stimiamo attraverso la rete!
Uno dei blog più letti della rete è quello di Luca Sofri. Ed è chiuso ai commenti.
Non sta scritto da nessuna parte che se vuoi pubblicare sul web devi per forza entrare in questo gioco. A volte basta poco per indurre nel lettore-commentatore quel buon senso di cui parla il professore in questo ultimo intervento; a volte basta che chi vuole dir qualcosa debba perdere quei trenta secondi di riflessione nel comporre una e-mail o un articolo di risposta sul proprio blog, chiedendosi magari se realmente vale la pena.
Il form dei commenti offerto a tutti, per quanto comodo, per molti è un vero e proprio invito ad esercitare superficialità, imposture varie, tracotanza.
Non per niente a fare da contraltare agli autori che si ritrovano in queste fastidiose situazioni ci sono i tantissimi che leggono e che hanno preso l'abitudine a non commentare più, che sia nei blog, nei siti dei quotidiani o su youtube. Io penso che dopo questa indigestione di web esaperatamente partecipativo ci si renderà conto che si perde un mucchio di tempo senza dire e imparare nulla.
Il suggerimento che quindi mi permetto di dare al prof. Israel è quello di chiudere i commenti, e colgo l'occasione per porgere a lui un saluto e ringraziarlo della sua prolungata ospitalità.
Gentile Professore,
spero che la proposta di chiusura le sia venuta in un momento di nervosismo.
Spero riesca a trovare una soluzione per continuare a pubblicare i suoi commenti.
Riccardo
Mi auguro - egoisticamente - che questo blog non chiuda, e che semmai lei metta regole ferree per i commenti o, eventualmente li disattivi.
Giovanni Corbelli
Stavo per rispondere al suo ultimo commento su ... Hitler e dintorni, poi ho visto questo annuncio. Spero proprio di non aver contribuito alla sua decisione.
Se dovesse chiudere il blog, me ne dispiacera' assai, nonostante le diversita' di vedute. Si chiuderebbe uno spazio di discussione di livello superiore a tanti altri, per la serieta' degli interventi suoi e dei commentatori.
Ma vorrei aggiungere una cosa agli argomenti dei punti 2 e 3, dove dice
Scrivi qualcosa su un argomento. La legge uno che non se ne è mai occupato, ci fa una pensatina di qualche minuto, magari va a "informarsi" con un giretto su Google, e poi cassa la questione trattandoti anche da imbecille con una prosopopea talora coperta dal nickname. Sapete che significa scrivere un libro? etc. etc.
Qualcuno (io stesso alle volte) frequenta un blog di questo genere anche per imparare, oltre che per discutere; se la condizione minima per intervenire su un argomento e' di avere una preparazione uguale a quella dell'autore, forse non interverrebbe nessuno.
Con rinnovata stima e cordialita',
Lucio Demeio.
Caro prof Israel, condivido in pieno lo spirito delle sue idee sull'educazione. Condivido il contenuto del suo post. Spero che non sia l'ultimo. Chiudere i commenti potrebbe aiutare la discussione. Intanto, grazie.
Mi scusi se insisto.
Ho scoperto questo blog quasi per caso, da una trasmissione radiofonica nella quale Telmo Pievani discuteva su darwinismo, intelligent design, e dintorni. Andai in rete alla ricerca di un articolo che avevano citato nella trasmissione, e tra le varie voci su Google c'era questo blog.
Per me e' stato (il blog, intendo) anche un'occasione per conoscere molti dei suoi scritti sulla storia e filosofia della scienza e per rinnovare un mio vecchio e forse sopito interesse per queste cose (bisogna pur lavorare); non ho ancora letto tutto quello che ho scaricato dalla sua pagina web, ma spero che lo stimolo che ho avuto non si spenga.
Di nuovo,
Lucio Demeio.
Gentile Prof. Israel,
Lei ha perfettamente ragione su tutto. E' giusto che ognuno lasci il proprio commento, senza però superare i limiti della buona educazione... Io non so se lei ha maturato questa decisione in seguito ai commenti relativi alla questione mediorientale, ma il blog è uno strumento utile per favorire il pieno confronto democratico tra studenti, docenti, aspiranti docenti...
Io le suggerirei di mantenere il blog attuando regole completamente diverse, moderando gli interventi, scartando quelli più offensivi.
Nonostante spesso le opinioni siano differenti, io ritengo positiva l'esperienza di questo blog: siamo entrati in contatto con una personalità seria e rigorosa, con cui discutere in maniera tranquilla, esprimendo le proprie idee e ascoltando tutti. Questo è l'importante del blog: ascoltare, ascoltare, capire quanto viene scritto. Poi la propria opinione sarà diversa da quella degli altri interlocutori, ma si avrà maggior coscienza delle idee e delle valutazioni di tutti coloro che partecipano al blog.
Cordiali Saluti
Enrico Maria57a -
Egregio Professore, mi associo alla richiesta di far andare avanti il blog anche se senza commenti.
Non è il primo caso di blog in cui con i commenti ci si fa prendere la mano, e del resto la "spavalderia telematica" è qualcosa con cui, visti gli insuccessi nella diffusione della netiquette, ci troviamo a convivere (almeno per il momento).
Qualcosa di simile avviene molto spesso anche nei forum, nelle chat e non per forza in quelle per puro divertimento, ma anche in quelle che trattano temi seri; che dire, uno viene spesso tentato di mollare tutto (e Lei ha degli ottimi motivi per farlo), ma è meglio non privarsi di uno strumento così utile per farci conoscere delle idee veramente valide e alternative, come sono quelle da lei diffuse.
Personalmente ho iniziato a usare Internet nel 1995 (allora diciottenne), quindi ho vissuto vari momenti in cui avrei voluto mandar la Rete a quel paese; forse però ora me ne sarei pentito e sarei una persona diversa, molto probabilmente omologata in tutto e per tutto... il che non va bene, soprattutto per i giovani.
Lei col suo blog forma, non devo essere certamente io a dirglielo; continui l'opera.
Comunque lei decida, la ringrazio per tutto il suo lavoro, dal blog a "Chi sono i nemici della scienza?" (per ora unico suo libro che ho avuto l'occasione di leggere).
Un cordiale saluto.
Onofrio
peccato, veramente peccato!
Per pura combinazione avevo iniziato a leggere questo blog proprio in questi giorni un anno fa...
Mi unisco all'appello per tenere il blog aperto senza la possibilità di commenti... anche se a pensarci bene questo non impedirebbe a chi vuole mandare commenti lunghissimi o peggio di mandarli al suo indirizzo privato :-(
Professore buongiorno!
La prego non chiuda il suo blog, mi piace e soprattutto mi aiuta a riflettere su questioni che, in passato, non avevo neanche considerato (la scuola, il rapporto cattolici-ebrei). Lei scrive bene e mi piace questo suo porsi non come colui che ha la verità acquisita ma come una persona che sa di cosa parla perchè ha studiato e ha riflettuto.
Saluti
Cristina - Roma
Gentile Professore, mi spiacerebbe chiudesse il blog proprio quando ho fatto la fatica di iscrivermi per potervi intervenire.
Se lo farà, allora colgo quest'ultima occasione di comununicare direttamente con lei per manifestarle il mio apprezzamento (pure essendo di sinistra) per quanto sostenuto in un dibattito sulla crisi della scuola che ho visto sui RAI Educational quando (al pedagogista di turno) rispose:"La colpa?(dello sfascio) Aver seguito TEORIE PEDAGOGICHE SGANGHERATE!"
Ah che soddisfazione! Dentro di me ho esclamato:"URRAH!"
Saluti.
continui con altre regole, ma continui.
Gentile prof. Israel,
da affezionato suo lettore scrivo il mio primo commento sul suo blog per pregarla di non chiuderlo definitivamente. Elimini i commenti: chi vorra` stare ad ascoltare rimarra`, chi sentira` l'impellenza di comunicare i suoi punti di vista si spostera`, sperabilmente, altrove. Grazie del suo tempo. Con stima
Francesco Pieri - Pisa
Egregio Prof. Israel
Sono un insegnante di matematica e fisica, assiduo lettore del suo blog anche se non ho mai preso la parola. La sua decisione di chudere questo spazio mi rattrista anche se comprendo perfettamente le sue motivazioni. Sappia che tutti i suoi scritti fuori dal coro e limpidi hanno contribuito e contribuiranno alla mia formazione di docente nella scuola; Ritengo anche io che qualcuno farà festa per questa sua decisione. Anche se la sua decisione sembrerebbe irrevocabile, ugualmente le chiedeo di lasciare aperta questa finestra anche senza i commenti di noi lettori, per far continuare a sentire la sua voce che interroga le nostre convinzioni.
Il mio è un arrivederci.
prof. Antonello Tinti
Mi scuso se intervengo ancora. Nel caso intendesse chiudere tutto, professore, colgo l'ultima occasione per ringraziarla sentitamente. Grazie per tutto quello che ha avuto il coraggio di dire e scrivere e per aver avuto il cuore di comuncarcelo. Grazie perché leggendola e ascoltandola, ho finalmente capito le ragioni profonde del mio malessere, il malessere di un'insegnante che non riesce ad adeguarsi allegramente al nuovo sistema scolastico. Grazie per la sua chiarezza e fermezza di giudizio. In questa epoca di vuoto ideale e di disorientamento morale, lei rappresenta la voce di un autentico maestro.
Le porgo i più cordiali saluti. Con grande stima.
Barbara Marcolini
Ho iniziato a seguire il suo blog alcuni mesi fa, e anche se non ho mai commentato, ho sempre apprezzato quello che ha scritto e l'ho considerato istruttivo. Mi dispiacerbbe molto se il blog vennisse chiuso, preferirei vederlo aperto anche senza la possibilità di lasciare commenti. In ogni caso vorrei ringraziarla per tutto quello che ha scritto in questo periodo. Fabiano
anche io voglio aggiungere un commento: per favore, non chiuda il blog, è un piacere ed un beneficio leggerLa
lm
Caro Professore,
Sono un suo assiduo lettore dai tempi del caso "Papa-Sapienza".
Anche se mi e' capitato solo sporadicamente di intervenire in questo blog, leggo attentamente tutti i suoi post, perche' la ritengo uno dei piu' raffinati intellettuali italiani.
La prego di continuare a pubblicare i suoi articoli su questo blog, anche perche' io qui in California non avrei altro modo di seguire il suo pensiero. Per quanto riguarda i commenti, ... no grazie, ne faccio volentieri a meno!
Cordiali saluti,
Andrea Cortis
Caro professore, comprendo il suo rammarico e condivido pienamente le sue ragioni. Sono arrivata al suo blog cercando traccia del lavoro del prof Lucio Russo e ho potuto apprezzare la sua analisi lucida sulle cause del degrado preoccupante della scuola italiana, dalle elementari all' università. Per inciso, ho letto con interesse il suo libro sui nemici della scienza e ne ho consigliato la lettura ad amici docenti di matematica del mio liceo. Mi auguro che lei possa continuare a scrivere in rete, chiudendo piuttosto ai commenti dei quali, peraltro, non si sentirà la mancanza. Con stima.
Anna Lionello
Spett.le prof. Israel.
Premetto: non scrivero' piu' su questo blog. Forse cosi' permettero a molte persone che amano frequentarlo di continuare a farlo. Le assicuro che non avevo nessuna intenzione di fare questo danno. Sono anni che giro sulla rete, e sebbene non sia un'esperto del web, ho sempre partecipato a blog (anche molto seriosi) dove c'era un "dialogo" e prima di venire "bannati" si veniva ripresi e se ne conoscevano le motivazioni.
Forse non esiste - che io sappia - la "deontologia ufficiale" dello strumento blog: di sicuro molti blogger evidenziano in modo piu' o meno prolisso cosa e' accettato o no nel blog.
La mia visita e' stata occasionale ed e' probabilmente paradossalmente partita dalla mia solidarieta' per la questione, odierna, di Israele. Poi sono andato a ruota libera come avevo gia' fatto in altri blog, se permette, anche piu' seriosi di questo.
Non ho mai letto suoi libri, ne ne avrei il tempo. Se questa e' la discriminante per poter discutere: non sono assolutamente adeguato.
La seguero' lo stesso con attenzione quando potro'.
Faccio il mea culpa, per i miei eccessi (che non so se potra' perdonarmi) e addio.
Qui sono, o sono diventato di troppo.
errata corrige:
confesso di non essere un bravo scrittore (immagino si sia capito)e di scrivere "di getto": digitando il termine "serioso" non volevo sminuire ne questo ne altri blog! Volevo dire: blog impegnativi, "non leggeri".
Sono sinceramente dispiaciuto. Continuo a ritenere il rapporto con Lei fondamentale. Avrà notato che quando asserisco che non vale la pena replicare a certi soggetti, poi mi sono attenuto alla decisione. Tutto quello che ho scritto in passato dipende dalla mia storia, fatta di momenti belli, meno belli e, come quello presente, molto pesanti e difficili. Sono convinto che ci rivedremo, occasioni ce ne saranno, come ce ne sono state in passato. Con immutata stima.
Caro professore, la prego continui, magari togliendo i commenti.Ad esempio leggo ogni giorno giornali inglesi,americani, israeliani ma ho eliminato la lettura dei commenti perchè esce il peggio del peggio, e si rischia di farsi un'immagine dell'opinione pubblica di un paese del tutto negativa ad essere eufemisti.Lo stesso per il suo blog, a cui non saprei rinunciare:i commenti spesso infastidiscono e vanno fuori tema e c'è il pericolo che siano scritti da qualche imbecille,meglio eliminarli del tutto a costo di perdere interventi interessanti e fecondi. La prego continui, e grazie di quanto ha fatto finora. Sergio
Un'ultima chiosa: quando non sapevo, o non avevo sufficiente competenza per dire alcunché in ordine a certi argomenti, ho avuto il pudore di stare zitto, pur leggendo con attenzione quanto esposto. A volte chiedevo a mia moglie, docente di ruolo di matematica (e qualche commento, più che mio, è suo). Se un ingegnere di 53 anni ha questo tipo di pudore, trovo sia abbastanza grottesco (per non dir di peggio) che saltino su certi "begli ingegni" a tirare fuori assurdità che non stanno su neanche coi puntelli. Ma tant'è...
Il Prof. Israel è uno dei pochi intellettuali e scienziati italiani che ha avuto la voglia di sperimentare le sue idee con la cosiddetta gente "comune". E lo ha fatto attraverso un blog, senza mettere alcun filtro, che non sia semplicemente la sua approvazione. Approvazione che ha sempre dato, e lo si evince dai commenti ai suoi ultimi articoli, molti dei quali (i commenti) fortemente polemici.
Il professor Israel ha il coraggio delle sue idee e le difende con orgoglio, anche sottoponendosi al rischio di un blog, cioè al rischio di essere fortemente attaccato. E questo fa di lui un intellettuale di eccezionale levatura. Non ha mai approfittato della sua fama e della sua posizione di professore universitario per evitare il confronto con tutti.
Negli USA molti intellettuali e scienziati hanno un blog. In Italia io ne ho trovati molto pochi.
Solo per questa sua apertura meriterebbe un ringraziamento commosso e il riconoscimento di essersi comportato sempre da vero democratico.
Nessuno ha il diritto di insultare nessuno per le sue idee. Di conseguenza se il professore vorrà mantenere il suo blog, adottando magari dei requisiti di accesso al commento un po' più restrittivi (e magari imponendo una sorta di "sottoscrizione") credo che moltissime persone gliene sarebbero profondamente grate. E di certo gliene sarò grato io.
Io penso che non sia il prof. Israel a dover chiudere il suo blog, semmai molti altri intellettuali dovrebbero avere la voglia e la dedizione che ha avuto lui, sin dal 2005 di confrontarsi sia con i suoi stimatori sia con coloro che non condividono le sue vedute. E lo ha fatto sempre con schiettezza e sincerità, dimostrando sensibilità e autentica vicinanza al popolo.
Spero davvero che questo suo post sia quello col maggior numero di commenti a suggello della solidarietà e del ringraziamento da parte di quante più persone possibile.
Con estrema gratitudine le porgo i miei più cortesi saluti. E grazie infinite per averci dedicato molto del suo tempo.
Con profonda stima e riconoscenza.
Luigi Sammartino.
errata corrige:
tra i tanti errori (non sono nemmeno un bravo "scrittore" e scrivo di getto) il termine "seriosi" non voleva essere dispregiativo.
Intendevo dire blog trattanti argomenti "non leggeri" ed qualche volta addirittura tragici.
Professore, mi dispiacerebbe molto se decidesse davvero di chiudere il blog. Certo, ormai sono alcuni anni che la seguo e continuerei comunque a leggere ciò che scrive su quotidiani, riviste e libri, ma non sono un addetto ai lavori e non ho tutto questo tempo da dedicare alla ricerca dei suoi testi e sicuramente ne perderei molti. Il suo blog è una opportunità per diffondere il suo pensiero e chiuderlo sarebbe una perdita anche per lei.
Inoltre, accanto a tutte le seccature che ha descritto nel suo ultimo post, possibile che non ha mai avuto la sensazione di ricevere qualcosa di positivo (sensazioni, informazioni, dimostrazioni di stima, solidarietà)?
Vabbè, non insisto con gli argomenti a favore del mantenimento del blog, tanto lei sicuramente ha già deciso cosa fare. Comunque grazie di tutto.
Prof.Israel, spero che in questi giorni decida di continuare a pubblicare le sue idee e a trasmettere conscenza.
Purtroppo il rischio della rete è l'incapacità di contenere conoscenza se non al costo di tramutarla in un bene di consumo immediato e come tale disponibile alle più basse manifestazioni della nostra capacità di giudizio.
Per questo è difficile continuare a scrivere, come lei ha fatto, tramite una piattaforma che snatura il senso stesso del valore della cultura, rendendola facile da reperire e quindi altrettanto facile da criticare.
La sua scelta ci farebbe capire una buona volta che la conoscenza e l'apprendimento di idee non sono cose per tutti e il web, per quanto utilissimo, non contiene in sè un vero valore, se non in virtù di quello che sappiamo farne.
Le persone che la conoscono e la seguono, nonchè la curiosità di chi ancora ne è all'oscuro, sapranno trovare le sue opinioni e i suoi sforzi in libri,riviste scientifiche e giornali su cui scrive.
Nonostante tutto, la speranza rimane quella di vederla desistere, non secondo ragione, ma per pura fede in un cambiamento del nostro generale approccio alla parola cultura.
Buon lavoro
Davide De Caprio
Professore, non sono mai intervenuta nel suo blog ma è da tempo cheleggo i suoi articoli e ne ho fatto sempre tesoro. Adesso che ho appreso la sua decisione, sono rimasta sorpresa che una persona del suo calibro possa aver deciso di mollare. Ho sempre apprezzato nei suoi scritti la sua onestà e serietà intellettuale: è di esempio per tutti noi. Lei mi ha dato il coraggio e la forza di affermare, nel mio ambiente scolastico in cui insegno, quei principi di cui lei ne è portavoce e di cui io ne sono stata sempre cosciente ed ora ancor di più.
Grazie per quello che dice e che scrive perchè deriva da una coscienza professionale pulita.
Ringrazio il Prof. Israel dello spazio concesso e del tempo impiegato nella lettura e nella risposta agli interventi.
Mi auguro che in un futuro non troppo lontano sia nuovamente possibile poter continuare a dialogare con lui ed altre persone che hanno partecipato alle discussioni da lui aperte in questo blog.
Pur comprendendo le ragioni presentate nel post, sarei sinceramente dispiaciuto se si chiudesse questo importante spazio di analisi e di confronto. Certamente, il rischio della dispersività e del trovarsi impelagati in chiacchiericci o in polemiche inconcludenti è sempre in agguato, ma forse è un rischio arginabile con un'opportuna politica di filtraggio degli interventi di commento (es.: vietare i commenti, oppure limitare a 1 il numero di commenti di ciascun utente ad un singolo post, oppure pubblicare solo i commenti ritenuti significativi cestinando qli altri, etc.).
Non penso però che questo blog sia stata fin qui un'esperienza sterile. Tutt'altro, ha generato o messo in circolo idee importanti. Spero quindi che voglia ancora continuare a curare uno spazio in rete dove raccogliere e proporre i Suoi interventi, anche se di carattere differente, o magari non più un blog.
Caro Professore,
se mi posso permettere, non chiuda il Suo preziosissimo blog. Eviti la possibilità di fare commenti ma non chiuda il blog. E' uno strumento troppo importante per chi crede che la scuola abbia ancora il senso di trasmettere patrimoni culturali e attraverso essi contribuire alla formazione dei ragazzi.
Ci pensi, per favore.
Cordiali saluti
Gennaro Lubrano Di Diego
conosco il suo blog da poco tempo. Lo lessi per caso tempo fa, ne lessi alcuni articoli sulla scuola italiana.
Poi ebbi la sfortuna di leggere anche i suoi infelici articoli e la sua presa di posizione sulla questione di Gaza ed ebbi dei conati di disgusto.
Neanche una parola di pietà o di misericordia nei confronti dei bambini palestinesi ma, addirittura, il tentativo maldestro di etichettarli tutti come terroristi, una sorta di compiacimento per la loro morte, anche se non diretto.
E poi una serie di articoli quasi oltraggiosi in cui si voleva far passare l'esercito israeliano per eroi, per grandi uomini, quasi per santi.
La negazione della catastrofe umanitaria e il compiacimento per l'accaduto mi hanno fatto ricredere sul senso di questo blog. Per cui oggi non posso che essere compiaciuto della sua chiusura.
Per me già si era chiuso alcuni giorni fa quando l'ho cestinato ed eliminato definitivamente dalla lista dei blog interessanti.
la guerra non ha giustificazione alcuna e una persona o più persone che uccidono bambini o civili sono assassini.
negare questo concetto vuol dire negare i più elementari valori morali ed etici e sentirsi superiori a tutti.
come ebbe modo a scrivere una persona in un giornale qualche tempo fa:
"è inaccettabile il ricatto morale per cui le vittime di un tempo hanno conseguito con il loro sangue innocente l’impunità per ogni crimine che potessero compiere in futuro"
molti israeliani si vergognano per il modo in cui è stata condotta la crisi di Gaza, per il fatto che non abbia risolto nulla, per il fatto che continuano a piovere missili qassam.
per alcune persone, tra cui un rabbino inglese e diversi personaggi pubblici di religione ebraica, si è superato il limite e si arrivati a commettere crimini di guerra.
quella vergogna da parte di questi signori in lei si tramuta in compiacimento e in giustificazione di ciò che è successo.
Per tale motivo, per questo vedere su piani diversi i morti israeliani e quelli palestinesi, per il modo totalmente parziale di trattare una tragedia umana, appellandosi sempre all'olocausto anche quando non ce n'è bisogno, ho deciso di chiudere e troncare la lettura di questo blog.
Ora apprendo che lo stesso sta per chiudere.
e questo è per me motivo di gioia.
buona giornata e spero vivamente che non apra in futuro un blog di propaganda politico-militare schifosamente di parte.
mi creda non ce n'è bisogno.
Quest'ultimo commento spero sia per lei uno stimolo a desistere dal proposito di chiudere il blog.
Caro Professore, sono ormai da tempo un suo fedele lettore e spesso mi sono permesso di riportare i suoi interventi sul forum Cattolici Romani di Politicaonline di cui sono uno dei moderatori. Diciamo che il mio è stato "un'amore a prima vista" per i suoi scritti condito dall'amarezza di non trovare spesso la medesima lucidità e acutezza fra i miei fratelli di fede. La notizia dell'intenzione di chiudere questo blog è veramente una pessima nuova. Le confesso che personalmente i commenti ai suoi scritti non li ho mai letti, perchè non mi interessavano, sulla rete si può leggere di tutto e non perdo nulla privandomi della lettura dei suoi commentatori e penso che molti altri facciano come il sottoscritto. In sostanza non perda tempo con il cestino, semplicemente elimini la possibilità di commentare.
Temi come la libertà d'educazione hanno bisogno di essere supportati anche dalla sua voce (ne abbiamo già così poche in rete) lo stesso per la libertà di Israele o per l'amicizia fra ebrei e cristiani (preferisco parlare di amicizia piuttosto che di dialogo).
Per finire: MANTENGA LA SUA PRESENZA IN RETE come vuole e alle sue regole, ma non vada via.
Con la mia più totale stima
Massimo
Professore,
capisco e rispetto le sue motivazioni e la sua decisione.
Ho commentato raramente, ma letto sempre: proprio per questo, proprio per il piacere di scoprire sulla rete un punto di vista diverso da quelli che ci vengono continuamente propinati spero tanto che questo blog vada avanti.
Anche con l'abolizione dei commenti: come vede, quasi tutti qui sono dell'idea che l'importante è che Lei continui a tenere questo blog, indipendentemente dai commenti.
Perciò spero che questo blog non muoia.
Caro professor Israel,
anche io (come molti altri che le hanno lasciato un commento ora) ho sempre letto il suo blog senza mai lasciare un commento.
Non sempre sono d'accordo con le sue posizioni, ma il piu' delle volte concordo con lei. E onestamente, leggo il suo blog non per i commenti degli altri, ma per le sue opinioni personali (perche', come detto, spesso coincidono con le mie, ed e' sempre piacevole trovare qualcuno che condivida le proprie idee).
Quindi mi unisco all'invito di altri suo lettori a non chiudere questo blog, ma eventualmente a cambiare le regole riguardanti i commenti.
Cordiali saluti,
Cecilia Di Chio (Glasgow, UK)
Ricercatrice ed ex-alunna
pur capendola perfettamente (anche io ho chiuso esperienze di collaborazione con fora e blog) la prego, di cuore, di ritornare sui suoi passi!
Lei è una delle poche, autorevoli, voci fuori da coro, non molli, prof. Israel!
Chi è il maestro? Un uomo in cui la ricchezza della tradizione si fa passione per il presente; un uomo che, spinto dalla passione per la realtà presente, vi cerca in ogni piega la verità; un uomo che, cercando sinceramente la verità, ha la statura morale per desiderare di comunicarla agli altri.
Caro prof. Israel,
appena ho letto il suo post mi sono venute in mente tante cose da dirle, ma ora riesco solo a dirle che le sono grata per questo spazio di intelligenza e di serenità che ha messo a nostra disposizione.
Mi unisco ai tanti che le hanno chiesto di non pubblicare più i commenti, evitando così a lei e a noi l'irritazione per la maleducazione e l'aggressività di tanti sfaccendati. Per loro c'è già tanto spazio, che non se ne sentirebbe affatto la mancanza. Le sue riflessioni, invece, ci mancherebbero molto.
Con la più totale stima e gratitudine
Isabella
gent.mo prof. israel.
sinceramente il blog lo leggo quasi tutti i giorni perchè vi trovo i suoi interventi scritti per i vari giornali con cui collabora. inoltre leggere le sue opinioni intorno ai problemi dell'educazione e della didattica sono motivo di paragone e di giudizio sulle cose che si vedono in università.
sono intervenuto un paio di volte solo per dimostrarle solidarietà in occasione di qualche intolleranza.
per quanto mi riguarda quindi il suo blog mi è utile.
ma decida liberamente.
anche io non credo nel dibattito in rete. inutile e dispendioso in termini di tempo.
forse tutto si risolve semplicemente togliendo i commenti.
se c'è qualcuno interessato può scrivere ad una casella di posta.
come sui giornali.
saluti
paolo
anche per me il suo blog è ormai quasi una lettura quotidiana. Inizialmente inserivo qualche commento, poi ho smesso perchè raramente ero soddisfatta del risultato. E' come dice lei, spesso leggevo l'articolo, magari in fretta (il tempo a disposizione è sempre poco) e poi sparavo li una risposta impulsiva.
Da un certo momento in avanti mi sono imposta di limitarmi a leggere.
Mi ha fatto piacere conoscerla e spero di continuare a leggere i suoi scritti in un moddo o in un altro
Prendo atto di essere l'involontario colpevole della chiusura di un blog. Non mi era riuscito nemmeno su quello di Gig Robot d'acciaio dove magari avevo espresso le mie preferenze su Goldrake. Il professor Israel dice che chi entra in casa sua non puo' mettersi a far "caciara". Ha perfettamente ragione. Ma si immagina che chi entri in casa sua sia per un motivo: o perche' lui ha aperto o perche' la porta e' rimasta aperta: senno' deve aspettarsi che si potrebbe trovare in casa qualunque tipo di personaggio (in questi ultimi tempi soprattutto: personaggi che non hanno casa o che arrivano su qualche nave come clandestini o meno).
Io ho scritto alcune cose. Non conoscevo la storia di questo blog. Ne conoscevo a fondo Israel. Avessi conosciuto entrambe le cose: o non sarei entrato, o se avessi voluto "disturbare" mi sarei premunito diversamente (cosa che sinceramente non mi interessava, dato che non mi ritengo un "rivoluzionario telematico" ma solamente un essere che ama pensare con la propria testa e non assorbire acriticamente i "dogmi" religiosi o meno, se non per libera scelta e vincolanti la mia sola persona).
Mi dispiace. Mi dispiace perche' leggendola ora condivido (e apprendo) parecchie cose. E' vero, abbiamo bisogno di maestri. Abbiamo bisogno di rispettare di piu' gli "anziani" e chi ha esperienza. E' uno dei frutti marci del 68 (mentre qualcosa di buona avra' pure dato quell'esperienza). Avrei molto da imparare da lei professor Israel: la prego nuovamente di non chiudere questo blog.
Forse io non sono capace di trattenermi nelle mie esternazioni scritte. Come le ho gia' detto il fatto e' facilmente risolvibile. La leggero' solamente e evitero' ogni intervento.
Per il resto MI SCUSO delle offese lanciate (invero non a lei personalmente) ma che immagino l'abbiano toccata vista la reazione.
Ritengo che perdonare chi ti chiede scusa sia buona norma. Non conosco l'ebraismo ne il suo modello educativo e non so se per il "reo" non ci sia possibilita' di una prima assoluzione (al primo sbaglio).
Ritengo che tutti qualche volta vadano fuori dalle righe. Ed abbiano diritto, soprattutto in una zona libera come questa, di una prima ammonizione e non di una condanna senza appello.
Quindi invito tutti a non farmi passare per il responsabile della chiusura di questo sito. Avessi saputo dove mi trovavo:mi sarei comportato ben diversamente o piu' prosaicamente non ci sarei entrato.
O forse avrei fatto la stessa stupidata. Di questo chiedo scusa.
Distinti saluti a tutti.
Gentile Professore,
ovviamente la decisione finale spetta a lei e solamente a lei, in ogni caso vorrei ringraziarla per il suo lavoro (immagino che questo blog abbia preso un bel pò del suo tempo libero) per la sua chiarezza ed onestà ,intellettuale...e anche per aver ospitato i miei commenti che spero non abbiano urtato la sensibilità di nessuno ma soltanto contribuito un pò al dibattito.
Con la speranza di poter continuare a leggere il suo pensiero sempre illuminante qui o altrove,
Roberto Riviello
Io non conosco i post precedenti di Ulderico; indubbiamente il distinguere ossessivamente tra "destra" e "sinistra" può urtare (a me ha un pochino urtato), ma la cosa può tradursi in un invito ad emendare questo aspetto del suo argomentare. Si può essere, anzi, si è molto più liberi quando non si adottano simili categorie, ma si ha il sincero desiderio di incontrarsi. Perdoni, ma ho imparato dal "laico" non credente Gaber (io, credente), oltre ad altre cose, proprio il rifiuto di questi inutili schematismi.
Comunque ribadisco che ce ne sono stati, di personaggi, corrispondenti all'immagine delineata dal prof. Israel. Non voglio accampare meriti, ci mancherebbe, ma, dalle repliche del prof. Israel, ho rilevato una certa qual corrispondenza tra dette repliche ed alcuni miei dichiarati rifiuti a rispondere.
Comunque un blog senza diritto di commento ai lettori è preferibile a nessun blog.
Per Ulderico:
non e' detto che il "colpevole" sia lei. Anche un mio ultimo scambio di commenti con il Prof. Israel e' stato potenzialmente esplosivo, anche se non credo di essere uscito dalla buona educazione e non credo proprio di dovermi scusare, tanto piu' che la discussione era ancora aperta. Ma di scambi potenzialmente esplosivi ne ho visti tanti e con diversi utenti, per cui alla fine credo che cercare un capro espiatorio sia futile ed inutile.
Ne approfitto per ribadire il mio apprezzamento per il blog, per il suo livello di discussione e di cultura.
Sinceramente, non vedo proprio cosa possa fare l'autore per migliorarlo, se non chiudere del tutto i commenti, che pero' a mio avviso ne diminuirebbero la portata e lo renderebbero (sempre a mio avviso) meno attraente. In fondo, l'utilita' del blog e' quella di "andare fra la gente", e per farlo bisogna pure ascoltarla (come il prof. Israel stesso ha sottolineato piu' volte). Con il rischio, purtroppo e' cosi', di venir commentati da persone che spesso non hanno la statura intellettuale e culturale dell'autore o non ne hanno la stessa preparazione su alcuni temi. Questa mi sembra una conseguenza fisiologica dell'avere un blog; e forse non e' cosi' inaccettabile se si scremano (cioe' si cestinano) solo i commenti davvero offensivi.
Il mio invito al Prof. Israel e' pertanto quello di continuare, sempre che il tempo e le energie dedicate al mantenimento del blog (che immagino non siano trascurabili) non pongano un ostacolo insormontabile.
Con rinnovata stima e cordialita',
Lucio Demeio
Sono sicuramente uno dei commentatori cui è stato consentito di scrivere molto su questo blog, e di questo ringrazio il prof. Israel; egli ha sempre pubblicato tempestivamente (come desideravo) i miei commenti, molti dei quali contengono idee che non collimano con le sue (sia sul piano della fede religiosa che su altri piani), e questo va sicuramente a suo onore (preferisco i blog con possibilità di commenti da parte dei lettori a quelli che non danno tale possibilità).
D’altra parte, il prof. Israel non può dubitare della stima che io (suo ex-allievo universitario) ho nei suoi confronti come studioso, né del fatto che non ho mai pensato di equiparare il mio bagaglio culturale al suo. Gli ho fatto chiaramente presente, comunque, quando non sono stato d’accordo con le sue scelte di pubblicazione (dei miei commenti, ma anche di quelli di qualcun'altra...), fornendo, mi pare, adeguate motivazioni. Spero solo che i miei desideri non siano stati interpretati come pretese, e le mie proposte e proposizioni (soprattutto in campo religioso) come imposizioni.
Alcune delle idee che ho espresso riguardo a Dio sono frutto, ovviamente, solo di convinzioni personali.
Dio non ne è responsabile.
Distinti saluti
Giorgio Della Rocca
Gentile Professore,
Questo blog è una ottima fonte di riflessione sulla scuola e l'insegnamento; non ne conosco altri. Sono stato spesso d'accordo con Lei; più di un interlocutore mi ha aiutato a soffermarmi e orientarmi su questioni importanti, e con una ottica che non era la mia, ma con la quale ho poi convenuto. L'unica cosa che non capisco è come mai Lei, che pure si misura con temi complessi e per tanti inaccessibili, non abbia previsto la prevedibilissima "criticità" cui vanno incontro - fatalmente - i blog e le discussioni aperte a tutti.
Grazie
Stefano Paolucci
Sono uno dei lettori silenziosi e abbastanza regolare dei suoi scritti e mi dispiace di perdere questa opportunita'.
Oggi l'informazione di qualita' migliore, come anche il suo caso ha comprovato, proviene da internet (o mondo web). Solo su forum specialistici e siti per esempio di informatica, webmaster, e tanti altri argomenti (come qualcuno ha osservato specialisti americani e di lingua inglese sono fortemente presenti e hanno sostanzialmente rivoluzionato il modo di informarsi e confrontare le proprie conoscenze- ma anche di istruirsi, professori del MIT e altre universita' inseriscono nelle proprie pagine materiale di altissimo livello) si riesce oggi ad avere buona informazione.
I libri ovviamente restano insostituibili, ma di televisione e giornali cartacei se ne puo' anche fare a meno.
Tuttavia non mi convince la sua giustificazione, mi sembra stiracchiata e non completamente sincera. Un blog o meglio ancora una proprio sito, come la stessa casella postale inondata di junk mail, comportano un contatto con un pubblico piu' vasto, inclusi petulanti, idioti e magari anche hackers. Ma vi sono varie modalita', come eliminare i commenti o lasciare solo l'email o nulla per continuare a manifestarsi sul web, se si ha qualche cosa da dire e si crede che sia intelligente e utile. Per quanto specialisti in mezzo a centinaia di contatti magari spunta sempre qualcuno piu' bravo o interessante.
Per questa ragione non mi convince per nulla la sua giustificazione; e l'atteggiamento di ribaltare la colpa su un mondo che non e' quello che si vorrebbe, come se la vita lo fosse. Un poco infantile. Se poi il blog era diventato solo un fastidio o noia, in tal caso fa benissimo a chiudere e io farei lo stesso.
Un altro ecellente che frequentavo spesso ha chiuso perche l'autore ha ricevuto una offerta economica sostanziosa per cedere in esclusiva le informazioni.
Cordiali saluti
EM
Egregio Professore,
comprendo le ragioni della sua decisione e le condivido.
La seguo da tempo anche se non ho mai lasciato alcun commento, preferendo mettermi in ascolto da chi può insegnarmi.
Non è per me un particolare merito, questo, semplicemente è la constatazione che vi sono argomenti e situazioni in cui è più corretto e coerente lasciare parlare chi ne sa più di me.
Mi rendo conto che questo mio atteggiamento è abbastanza inconsueto in un momento in cui "tutti sanno tutto" e ognuno "può dire ciò che vuole anche senza avere cognizione di causa".
Professore, faccia la scelta che ritiene più opportuna anche se mi dispiace non poterla più leggere. Quanto ai commenti malevoli, arroganti o peggio .... beh! Nell'esprimersi ognuno si palesa per quello che è!
La saluto con stima e la ringrazio.
Massimo Riccò
Professore, continui il suo blog,la prego. Seplicemente elimini la possibilità di lasciare commenti. Sulla rete circa l'80% di quello che viene scritto è privo di pregio. Quelli che blaterano non sapendo niente di tutto sono la maggioranza schiacciante. La minoranza però non deve mollare.
Lei è un grande! Questo Suo post è la descrizione perfetta della potenzialità ma anche della debolezza della rete. Io proporrei la proibizione di scrivere agli imbecilli. Peccato che sia di difficile attuazione. Complimenti ancora e grazie!
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