Al Ministero dell'Istruzione sono furbacchioni... Hanno esaminato le statistiche e hanno scoperto che ("curiosamente"... sic) le zone del paese dove i candidati insegnanti sono riusciti meglio nella preselezione del concorsone sono quelle dove si addensano i migliori studenti. Perciò - "tu non pensavi ch'io loico fossi", diceva il diavolo a Virgilio nella Divina Commedia – ne segue che i test riflettono bene la qualità dei candidati.
Ma che bella deduzione... Nello spirito dei tempi, per cui quel che conta sono i dati quantitativi, sempre e comunque. I lavori scientifici non si leggono, si valutano dal numero di citazioni. Gli studenti e gli insegnanti si valutano con i test e le statistiche e una statistica regge l'altra, come due zoppi che camminano appoggiandosi l'uno all'altro.
Sono stati fatti esempi a iosa di test imbecilli, ma che conta? Contano le statistiche. Per esempio, "Capo Ispettore" in commento al post "La letterina è stata pubblicata" (sul questo blog), ha fornito due esempi di test che manifestano in modo indiscutibile l'ignoranza suprema della matematica e della logica da parte di quel buontempone che li ha formulati, il quale dovrebbe essere bocciato e invece è chiamato a selezionare gli altri. La domanda di una persona ragionevole dovrebbe essere: «Quei test sono imbecilli, oppure no? E se sono imbecilli, chi se ne importa delle statistiche!».
All'esimio ministro e ai suoi esimi collaboratori che, a quanto riferisce la stampa, avrebbero espresso soddisfazione per il loro successo statistico che farebbe giustizia delle critiche ingenerose di questi giorni dedichiamo l'imperituro corollario della Legge di Murphy:
Legge di Williams e Holland:
Se si raccolgono abbastanza dati, qualsiasi cosa puo' essere dimostrata con metodi statistici.
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